All'origine dell'insicurezza

L’altro giorno mio padre, immaginando che stavo per trovarmi in una certa situazione, mi ha detto “Non fare cazzate”.



La frase mi ha colpito subito come un pugno di sfiducia, come qualcosa che strideva dentro di me… Come se qualcuno dentro di me si ribellasse.

E ci ho riflettuto su: è questa, ho pensato, una delle origini dell’insicurezza. Se i tuoi sin da piccolo ti hanno detto, troppo spesso evidentemente, “Non fare cazzate, stai attento, puoi farti male, questo lo faccio io tu non fare casini” come si può non crescere insicuri? Generando una spirale di insicurezza, perché l’insicurezza come sappiamo ti porta spesso a sbagliare davvero e quindi ad altra insicurezza. Circolo vizioso.



E andando ancora indietro, il “non fare cazzate” te lo dice una persona che evidentemente ne ha fatte di cazzate, in vita sua. Lo dice perché proprio lui è un insicuro.



Che ne dite? Siete d’accordo?





COROLLARIO i pregi e i difetti dei genitori spesso ricadono sui figli (se volete potete fare altri esempi di questo, o smentirmi)



COROLLARIO 2 bisogna capire i difetti dei nostri “maestri”, per non rischiare di assimilare anche quelli oltre agli insegnamenti positivi. Tanto più i maestri verso cui riponiamo grande fiducia, verso cui possiamo avere abbassato ogni barriera protettiva (sbagliando!) (cioè i genitori, gli amici, …la televisione! … … LA SOCIETA’!! :eek: :D)



Ok ora sto divagando.

Un abbraccio

sul primo corollario sono fondamentalmente d’accordo. anche se poi in realtà non sarebbe tanto difficile rendersi conto di quali difetti abbiamo preso da loro e cercare di eliminarli.



sul secondo anche, in parte.

l’errore credo sia a monte, è altamente sconsigliabile crearsi degli idioli, die miti da cui modellizzare ogni respiro. e ti dirò di più, l’allievo che supera il maestro è una cosa assai comune, pe ril semplice fatto che un allievo dedito a ciò che impara, lo fa molto più rapidamente del maestro che tendenzialmente lgi risparmia molti errori di percorso ed ha quindi la possibilità di fare ulteriori progressi più facilmente (è un discorso un po’ generico eh, ma ci può stare).



in realtà non credo ci sia bisogno di barriere protettive nei confronti dle mondo, basta riconoscere che molte cose sono fesserie, basta eliminare alcune abitudini e schemi mentali che abbiamo imparato in passato, credo infatti che per diventare persone migliori, si debba sostanzialmente disimparare molte cose che ci sono state insegnate, ritrovando noi stessi. la naturalezza è fonte di verità, di felicità.

se sei consapevole che l’alcol fa male, non c’è bisogno di scappare ogni volta che vedi una bottiglia di vodka, puoi avere il controllo su te stesso in modo molto tranquillo e non ubriacarti.

lo stesos vale pe ril resto, no?.

@aptero 1537 wrote:

sul primo corollario sono fondamentalmente d’accordo. anche se poi in realtà non sarebbe tanto difficile rendersi conto di quali difetti abbiamo preso da loro e cercare di eliminarli.



sul secondo anche, in parte.

l’errore credo sia a monte, è altamente sconsigliabile crearsi degli idioli, die miti da cui modellizzare ogni respiro. e ti dirò di più, l’allievo che supera il maestro è una cosa assai comune, pe ril semplice fatto che un allievo dedito a ciò che impara, lo fa molto più rapidamente del maestro che tendenzialmente lgi risparmia molti errori di percorso ed ha quindi la possibilità di fare ulteriori progressi più facilmente (è un discorso un po’ generico eh, ma ci può stare).



in realtà non credo ci sia bisogno di barriere protettive nei confronti dle mondo, basta riconoscere che molte cose sono fesserie, basta eliminare alcune abitudini e schemi mentali che abbiamo imparato in passato, credo infatti che per diventare persone migliori, si debba sostanzialmente disimparare molte cose che ci sono state insegnate, ritrovando noi stessi. la naturalezza è fonte di verità, di felicità.

se sei consapevole che l’alcol fa male, non c’è bisogno di scappare ogni volta che vedi una bottiglia di vodka, puoi avere il controllo su te stesso in modo molto tranquillo e non ubriacarti.

lo stesos vale pe ril resto, no?.


Quali per la precisione?
Don;1539 wrote:
Quali per la precisione?

beh mi pare che con le lezioni stiamo sfatando qualche mito no?.
a cominciare dal fatto che quel che si vede nei film non è la realta, non puoi essere uno sfigato che se ne sta per i fatti suoi e poi per magia portarti a letto una strafiga :D
passando per il fatto che sìi te stesso non significa sìi più bisognoso che puoi
per non parlare del mito dell'aspetto fisico, la pubblicità, i media in genere insegnano che la bellezza estetica è praticamente tutto, ma se poi guardiamo qualche secolo indietro scopriamo che i canoni di bellezza erano un tantino diversi XD per cui si capisce che è un qualcosa id indotto e non c'è nulla di istintivo dietro e che è cento volte meglio essere socialmente abili piuttosot che belli.
e poi il denaro, il classico clichè che se non hai soldi non rimorchi, per l'amor del cielo, in realtà proprio una cosa che puoi continuare a fare con lo stesso successo anche quando sei povero in canna, è proprio sedurre :D
cos'altro, poi
che quando ti dicevano di avere rispetto non significava avere riverenza,
che quando ti dicevano di non accettare caramelle dagli sconosciuti (ahahaha) in realtà non dicevano che non ci dovevi manco parlare LOL.


poi, qualcos'altro?.

franz tocca un discorso interessante. Per quel poco che i miei interessi personali mi hanno fatto approfondire so che una buona parte del nostro subconscio si sviluppa nei primissimi anni di vita, ed è frutto dei condizionamenti ambientali che abbiamo subito in quella fase della crescita, in cui eravamo tutti recettivi come spugne. Ora, questa parte di subconscio è costruita proprio sulla base degli insegnamenti, dei dinieghi, ma soprattutto del modo in cui gli altri si sono relazionati con noi in quel periodo. Se i tuoi da piccolo ti hanno sempre trattato in modo apprensivo, crescerai ijn compagnia dei pericoli dietro ogni angolo, tu stesso COSTRUIRAI il tuo mondo in questo modo, e ne sarai vittima a tua volta come lo sono stati loro. Il subconscio è come un nastro registrato pieno di queste informazioni, che comincia a girare non appena perdi la consapevolezza del momento. E’ difficilissimo per la gente comune essere perfettamente coscienti in qualsiasi momento ed è per questo che siamo vittime del nostro subconscio. La parte conscia del nostro cervello, la parte presente al momento, la parte che agisce, al contrario è un nastro molto piccolo e difficile da usare. Il mondo che abbiamo intorno a noi è frutto e creazione della nostre percezioni e delle nostre interpretazioni. Sapere questo è molto bello, ma come facciamo a modificare questo mondo se il 99.9% della nostra psiche è fuori del nostro controllo? Se il nostro nastro interno dice che a fare quella cosa non ce la faremo mai, il mondo che ci costruiremo sarà il mondo in cui falliremo sempre. L’unica soluzione (ed è per questo che è difficile, è per questo che ne parliamo e perchè esiste questo forum credo) la si trova nel sapere agire su quella parte di noi che è fatta di consapevolezza, e che è in grado di influenzare tutto il resto, e di frantumare in un secondo le credenze di anni di vita. se ti interessa questo argomento ti posso indirizzare su autori interessanti, che insegnano come dialogare col proprio subconscio. ciaoo spero di aver aggiunto qualcosa di utile!