Approccio in libreria

Ok, vi avverto subito che non è andato “bene” come risultato. Ma, nello spirito che permise ad Edison di inventare la lampadina, credo sia utile condividere anche questa esperienza, cercando di trarne insegnamento, per capire dove sono migliorato e dove invece ho ancora da lavorare.



Domenica pomeriggio in città. Accompagno un amico per sostenerlo durante una delusione pseudo-amorosa, ma colgo l’occasione per andare a fare un giro in una libreria, dove avrei potuto trovare libri sulla grafologia e sul miglioramento personale (in effetti ho preso un libro per ogni argomento, magari sul secondo ci farò anche una recensione appena l’avrò letto :smiley: ).



Mentre sto spulciando tra titoli e copertine, una ragazza arriva allo stesso scaffale di psicologia, iniziando la mia stessa operazione di spulciamento. Le lancio una breve occhiata, sorrido, e, vedendola interessata alla sezione, inizio la conversazione con un “ce ne sarebbe da leggere per una vita, eh?” ossia la prima cosa che mi è passata per la testa

"eh si!" risponde abbozzando un sorriso

"ti interessa la psicologia?“

Da li inizia a raccontarmi che è laureata in psicologia, ci scappa una mia battutina sul dove abbia studiato

"Hai studiato a Verona?”

“No, a Padova”

"Ah, allora l’hai studiata sul serio!"

Che non è niente di che, una critica scherzosa al basso livello di preparazione universitario di Verona, ma l’ho detta in maniera convinta e quella ha pure riso.

Mi ha chiesto poi se fossi anch’io uno studioso di psicologia, e cosa stessi cercando, le ho mostrato un mini-manuale di grafologia. Ne è uscita una breve ma interessante disgressione su elementi in comune tra psicologia e grafologia, durante la quale ha però dimostrato scetticismo riguardo la grafologia.

Nel mentre non sono riuscito a tenere alto il livello di interesse, e ho notato nel suo linguaggio del corpo segnali di chiusura. Dopo qualche istante ci siamo stretti la mano per congedarci, ho trovato comunque interessante la conversazione, e dunque l’ho ringraziata per questo. Ma sul momento non mi è venuto in mente nulla per farmi dare un contatto.



Cose buone:

  • sono riuscito a iniziare una conversazione con una persona sconosciuta (nonchè esemplare abbastanza avvenente di sesso opposto) senza la minima ansia di approccio, anzi in modo molto naturale e sciolto, utilizzando il contesto con una certa confidenza
  • sono riuscito a leggere il suo linguaggio del corpo senza che lo “sforzo” causasse un “distacco” dalla conversazione



    Cose da migliorare:
  • non sono riuscito a mantenere alto l’interesse iniziale e a creare attrazione
  • non sono riuscito ad ottenere un contatto



    Purtroppo mi accade ancora che la risposta giusta, talvolta, mi venga in mente solo dopo, quando non mi serve più XD

    E infatti appena uscito dal negozio mi sono venute in mente due cose che avrei potuto fare (con tanto di auto-schiaffo sulla fronte XD):
  • quando ha dimostrato scetticismo per la grafologia, avrei potuto “sfidarla” proponendo un’analisi della sua calligrafia, magari davanti ad un caffè o cose simili
  • avendo il discorso toccato anche la psicologia del linguaggio del corpo, avrei potuto farle notare i suoi segnali di chiusura quando questi si sono manifestati



    Avanti ora! Voglio critiche impietose, suggerimenti utili e idee allettanti da mettere in pratica nella mia prossima visita alla libreria! Fatemi a pezzi e ricostruitemi! :smiley:

e bravo Allanon!.

cazzo, non sai da quanto tempo stavo aspettando un resoconto di apertura, e poi in biblioteca, da vero marpione :wink: non posso che congratularmi con te.

perchè?.

hai aperto in maniera ottima, come hai detto tu naturale e sciolto, con la prima cosa che ti è venuta in mente. e come hai visto, lei è stata subito nella ocnversazione.



ho capito anche i tuoi tentativi di mettere un po’ di brio, seppur piccoli, sono un segnale che ci metti la voglia e provi. magari ecco, cerca le prossime volte di buttarti un po’ di più, infatti la situazione del “mi è venuto in mente dopo che l’ho slautata” è un tipico sintomo dell’essere ancora attaccati all’idea che chi abbiamo di fronte si fa o si sta facendo di noi. per questo non lasciamo andare la fantasia, non ci buttiamo, senza preoccuparci della reazione. invece, quando si ha paura di dire qualcosa di inappropriato, di risultare invadenti magari o esagerati, succede che la conversaizone rimane monocorde, non ci si sgancia dall’argomento principale (in questo caso la psicologia, anche se qualche tentativo sembri averlo fatto deviando un attimo sulla grafologia) ma non c’è il gioco, il flirt, non si crea la tensione, e mi pare che l’hai sentito pure tu.



per cui, buttati.

cerca -e piano piano con l’esperienza ti sarà più facile- di distrarti dla continuo misurare la sua temperatura d’interesse. anche il fgatto di guardare il suo linguaggio del corpo in modo cosciente, è una cosa tipica che insegnano nella seduzione scientifica ma è una gran boiata! perchè?, perchè ci si distrae dalla ocnversazione (e saper ascoltare è fondamentale per creare empatia) non si ha prontezza di riflessi sia verbali che fisici, e ci si fa fuorviare da un paio di braccia incrociate.

ti rendi conto di che delirio?.

no no, il linguaggio del corpo va conosciuto, sì, ma poi bisogna mollalro al subconscio, ci penserà lui a darti stimoli, impulsi nel caso notasse che l’altra persona ha un atteggiamento negativo col corpo, e ti verrà istintivo fare qualcosa, abbracciarla, cercare di aprirla a te verbalmente.



spesso il maggior problema di chi come noi cerca razionalmente e logicamente di torvare un modo di agire che abbia successo, è quello di non fidarci di noi stessi, del nostro istinto, della nostra parte inconscia, e quindi sovraccarichiamo la parte razional e logica, che non può mica fare tutto assieme!

cominciamo a fidarci più di noi stessi, va benissimo imparare a leggere il linguaggio del corpo altrui, ma lasciamolo fare al subconsico mentre noi pensiamo ad altro, e cerchiamo di entrare più in contatto con i nostri istinti immediati, i nostri presnetimenti, quella componente irrazionale che spesso fa davvero la differenza in seduzione e ci fa sbloccare situazioni ardue.



le idee che ti sono venute “col senno di poi” sono assolutamente buone. questo significa che volendo le cose ti vengono in mente. qual’è il trucco quindi per farle afiforare al momento giusto?.

non aver paura di quello che ti viene da fare o dire al momento, anche se sembra azzardato. chi non risica non rosica, diceva qualcuno.

se ci pensi, l’hai fatto aprendo, hai detto la prima cosa che ti veniva in mente, e ti è andata bene, non hai neppure fatto un bagno gelido buttandoti, tuffandoti.





bravo comunque, vorrei vedere anche altrui qui del forum fare più spesso queste prove, è da qui che si comincia, uscendo e provando.



per finire, per quanto riguarda il contatto, perchè non chiederlo semplicemente?.

qualcosa tipo: dai, dammi il tuo numero che magari un giorno di questi ci prendiamo qualcosa da bere e mi racconti di psicologia che ho sempre avuto un debole per chi sa leggere la mente altrui ahahah.

certo, se hai creato un po’ di flirt, potrebbe con più probabilità darti il numero, risponderti, uscire con te e venire a letto con te, ma da qualche parte si deve pur einiziare, anche qualche chiamata a vuoto o senza uscite successive, fa bene come allenamento, come epserienza.



continua così, approvo in pieno.

Ehhh, lieto di aver interrotto l’attesa :smiley:

Spero che questo sproni anche altri a provare e scrivere i resoconti, in fondo a questo serve il forum, a confrontarci e spronarci. A parole e a fatti :wink:



Grazie per i consigli, ci hai azzeccato abbastanza alla fine. Sul linguaggio del corpo, sono sempre stato abituato e leggerlo con la parte conscia, vedrò di provare a lasciare anche quello al “pilota automatico” :smiley:



Come tutto il resto d’altronde, pian piano, passo dopo passo, esperienza dopo esperienza. In questo caso non è che mi preoccupassi di cosa questa psicologa pensasse di me, o di fare brutta figura, o ancora risultare invadente. Ma forse il mio atteggiamento deve ancora “oliare i meccanismi”. Non posso pretendere certo che accada in uno schiocco di dita, proverò e riproverò e riproverò ancora :slight_smile:

Oltre a quanto detto da Aptero, caro Allanon, vorrei aggiungere che le risposte giuste non le hai trovate quando ti servivano sia perchè, come ha detto appunto Aptero, non ti sei lasciato andare, sia perchè certe risposte, certe battute, ti verranno fuori anche continuando a fare esperienze, a flirtare. Vedrai che il modo di parlare “cazzuto” ti verrà fuori in maniera naturale dopo che farai un bel po’ di esperienza.

E’ inoltre cosa ottima ripensare col senno di poi alle risposte che avresti potuto dare, senza però ovviamente tormentarti per non averle avute in mente quando servivano: quello che hai imparato (divertendoti, tra l’altro!) oggi, te lo porterai tutto con te la prossima volta che approccerai o semplicemente chiacchiererai con una ragazza.



Non mollare eh, che è tutto divertimento!! :smiley:

Bella Allanon. Io potrei suggerirti solo di flirtare di più. Partire e parlare di psicologia può essere sì interessante, ma pensa a quanto può essere anche poco attraente se non sei un maestro della comunicazione verbale e non. Prova ad attaccarti ai suoi discorsi per prenderla un po’ in giro, se lei risponde (ed è già un buon segno) puoi decidere di ribattere sagacemente o di fare finta per qualche istante di esserti offeso per poi tornare a scherzare con lei.

Per la storia dell’appuntamento: se lo proponi molto presto puoi buttalarla sullo scherzo per non mettere troppa pressione, però contemporaneamente dimostri che è una cosa normale per te uscire con le ragazze. Se lo fai più tardi nella conversazione mostrati assolutamente deciso e convinto di ciò che stai facendo: avete parlato piaceovlmente, vi siete divertiti è vostro dovere rincontrarvi per conoscervi meglio. Dirlo è più facile di farlo, lo so.



Proprio oggi il caso ha voluto che abbia avuto una prova di ciò che diceva aptero. Ho incrociato per le scale una ragazza che lavora in un ufficio vicino. Non so perchè in quel momento mi sono messo in testa di dover dire qualcosa di sagace per fare colpo, e indovina un po’… non è uscito nulla. Una volta ritornato in ufficio mi è venuta in mente una battuta perfetta che avrei potuto fare. Sarà sempre così: se ci sforziamo di dire la cosa giusta non solo non verrà, ma non uscirà proprio niente dalla nostra bocca perchè la nostra mente sarà occupata a pensare a cosa dire che nè a seguire la conversazione. Solo quando siamo semplicemente noi, presenti, a nostro agio, riusciamo ad andare a segno costantemente.



Prima o poi mi dovrò decidere a scrivere qualcuna delle mie esperienze

Quoto John, voglio cominciare a scrivere qualche approccio che quest’anno ho tutta l’università da conoscere e ne sto facendo.

Un grazie a Allanon, resoconto assai utile :slight_smile:

Bravo Allanon spero che continui,anzi devi continuare.

Perchè qui in questo splendido forum possiamo col tempo ottenere veramente quello che ci spetta.

Ora basta prometto di fare un approccio il più presto possibile senno è inutile stare sempre a leggere,leggere,leggere…

Grazie Allanon quello che hai fatto non può che spronare anche gli altri e essere un valido punto prima per te stesso :slight_smile:

@Spiderman84 3193 wrote:



Ora basta prometto di fare un approccio il più presto possibile senno è inutile stare sempre a leggere,leggere,leggere…


Se non ne fai almeno 10 non ti do il permesso di rientrare in casa :slight_smile: