Approccio in strada

Ciao a tutti



Qualcuno di voi ha veramente approcciato per strada qualche ragazza?



Ve lo chiedo perchè nonostante il fatto di essere abbastanza socievole, trovo difficilissimo approcciare sconosciue cosi’ dal nulla. Le poche volte che ci riesco un riesco ad andare oltre due o tre battute.



Il problema è che se chiedi una informazione alla più carina è ovvio che ci stai provando. Ora lo so che non mi dovrei vergognare a provarci, perchè è una cosa naturale, ma è anche vero che farlo per strada non è facilissimo.



Voi come la pensate? lo so che può sembrare stupido, ma secondo voi ci sono degli esercizi per progredire ed acquisire scioltezza in questo tipo di approcci? Voglio dire posso trovare un metodo “organizzato” per iniziare nel modo più indolore possibile (facendomi meno figure possibile?



Perchè l’inner game è chiarissimo e perfettamente logico, ma trasferirlo nella vita reale non è cosi facile per me.

alebarg;4396 wrote:
Ciao a tutti

Qualcuno di voi ha veramente approcciato per strada qualche ragazza?
oh sì, io e Lozio li facciamo spesso, direi ogni volta che usciamo con amici vicino ai locali delle nostre città.
in realtà d'inverno, con il freddo che prende le città, è più difficile torvare gente ferma per strada a bere qualcos ala sera, o semplicemente raggruppata da qualche parte all'aperto. quando fa freddo stanno dentro ai loclai a afar l'aperitivo, o vanno diretti in discoteca.
Quote:
Ve lo chiedo perchè nonostante il fatto di essere abbastanza socievole, trovo difficilissimo approcciare sconosciue cosi' dal nulla. Le poche volte che ci riesco un riesco ad andare oltre due o tre battute.
lo so, ma è solo una quesitone di abitudine. provando e riprovando, successi fallimenti, tutto quel che c'è va bene, l'allenamento, la ripetizione, desensibilizzano dalle reazioni altrui, e si impara ad entrare nei gruppi con nochalance, a fare conoscenza trovando istintivamente in ogni situazione il modo adeguato per approcciarsi a chi si ha di fronte. si sviluppa insomma una certa sensibilità a pelle.
non è una cosa immediata, lo ripeto, ma è raggiungibile, lo dico perchè io ci osno arrivato.
è chiaro, a volte mi trovo anch'io il gruppo che inizialmente mi caga male, e lì i casi sono due, o proseguendo la conversaizone piano piano si addolciscono e ti accettano, oppure sono proprio presi male, e allora ti ci fai una bella risata e passi altrove.
Quote:
Il problema è che se chiedi una informazione alla più carina è ovvio che ci stai provando. Ora lo so che non mi dovrei vergognare a provarci, perchè è una cosa naturale, ma è anche vero che farlo per strada non è facilissimo.
sì, hai cpaito bene: pensano che ci stai provando?. e allora perchè non esagerare l'impressione che hanno?, parti in quarta a fare il finto provolone, scherzando sul fatto che sei cotto di lei, ma ti basterebbe sapere quella dannata informazione XD

oppure, comunque sia, lasciando da parte l'esempio, puoi decidere tu ocme entrare in un gruppo.
unica nota da tenere a mente: se il gruppo è composto anche da ragazzi, rivolgiti prima a loro, fatteli amici. questa è una vecchia teoria che irmane validissima, se vai diretto dalle ragazz,e i ragazzi del gruppo cercheranno di ostaoclarti, ti vedranno in cattiva luce perchè si sentiranno istintivament eminacciati nel loro territorio, è come una mancanza di rispetto nei loro confronti.
allora assecondali, scherza prima ocn loro, rivolgiti a loro, anche una semplice battuta iniziale per dire loro "ragazzi, so che ci siete anche voi, non vi salto mica a piè pari XD" ma poi vai avanti a parlare con le ragzze, e magari alterni così per un po', all'inizio.

per il resto, puoi davvero fare quel che vuoi.
puoi andare diretto dalla più carina e dirle che hai avuto un colpo di fulmine e vuoi rivederla.
oppure parlare a tutte e solo ad un certo punto concentrarti su quella che ti piace.
io però sarei sempre diretto, non nasconder eil fatto che sei lì per conoscerle, per fare amicizia, per capire se l'impressione iniziale che hai avuto, cioè che fosseor persone interessanti, fosse un'impressione giusta o meno. puoi proprio dir loro questa frase, è la cos apiù sincera ed attraente che avranno mai sentito da uno sconosciuto.
perhcè non sei certo uno che si butta a pesce solo per l'aspetto fisico, giuto?, devi capire se la persona ti interessa, ed è per questo che sei andato a parlare con loro.
ti dico questo perchè se approcci in modo indiretto, partendo da qualcosa chnon centra nulla con il fatto che una di loro ti piace o che uvoi conoscerle, succede che poi il momento di transizione, quando devi passare da questo discorso innoquo e sostanzialmente utile solo ad attaccare bottone, ad un'interazione che va su un piano molto diverso, in cui ti metti a flirtare ocn lei/loro, bene, questa transizione, risulta molto più difficile se sei partito indiretto.
non avrebbe poi senso comunque mantenersi indiretto perchè striderebbe, si cpairebbe presto che menti (s enon l'hanono già capito subito) e sarebbe oslo controproducente.

quindi sìi diretto. più volte lo sarai, più imparerai ad esserlo in modo tranquillo e rilassato, e chi ti sta di fornte capirà che per te è normale essere così, che non ti stai sforzando, che sei uno che cerca di ottenere quel che desidera senza tanti giri o moine.
Quote:
Voi come la pensate? lo so che può sembrare stupido, ma secondo voi ci sono degli esercizi per progredire ed acquisire scioltezza in questo tipo di approcci? Voglio dire posso trovare un metodo "organizzato" per iniziare nel modo più indolore possibile (facendomi meno figure possibile?

Perchè l'inner game è chiarissimo e perfettamente logico, ma trasferirlo nella vita reale non è cosi facile per me.
in realtà le cose da mettere in pratica sono nell'outer game.
a tale proposito ti consiglio di riguardarti le lezioni, parlano di come approcciare, di cosa dire all'inizio e di cosa dire poi.
in realtà è davvero una questione di tentativi, di prove ed errori.
non c'è la cosa giusta da dire mai, ci sono un sacco di cose ottime da dire, ma vanno dette nel modo giusto e variano di situazione in situazione.
ora, più ci proverai, più starai a contatto ocn una situazione dle genere, più imparerai a capire cosa devi e cosa non devi dire, quando dirlo, e soprattutto come dirlo.

io non uso schemi di dialogo, vado completamente d'improvvisazione, semplicemente DICO LA PRIMA COSA CHE MI PASSA PER LA TESTA.

e allora fallo anche tu, da domani, quando esci la sera ocn i tuoi amici e per strada, davanit a dun locale, ovunque, ti avvicini ad un gurppo di ragazze e dici la prima cosa che ti viene in mente. chiedi loro se ti fanno compagnia, oppure dì loro che vuoi fare amicizia quella sera, e loro hanno la faccia simpatica, inventati qualsiasi cosa, l'importante all'inizio è solo che tu faccia esperienza, che tu cpaisca che nessuno ti mangia là fuori, che se approcci delle sconosciute e queste ti rimbalzano, ti fai una bella risata e vai d aun altro gruppo.
per me il primo gruppo è sempre di riscaldamento, bene o male che vada, mi mette addosso una scarica di adrenalina, che poi parto in quarta verso altri gurppi senza neppure rendermene conto ormai, mi ritrovo a parlare XD
ed io non sono un marziano, ho smeplicemente capito che nessuno ti mangia, che tutt'al più all'inizio non ti cagano (e non è detto che nel giro di un paio di minuti le cose non cambino) ma in realtà non cagano male te, al contrario cagano male il tuo approccio.
bene, miglioralo piano piano -sempre con bene in mente che la ragazza presa male perchè le è venuta male la piega, la puoi torvare ocmunque, anche se sei stato il più figo del mondo ad approcciarla.



PROVA PROVA PROVa.
BUTTATI
e poi torna a racocntarci delle tue esperienze.
sarò qua a dirti la mia, come sempre ;)

un abbraccio caro.

Alebarg, anche io ho lo stesso probelma, e non solo per strada, a dire il vero. Comunque per strada la difficoltà aumenta. Io mi sono inventato da poco un esercizio, non so se è efficace, ma comunque provo a dirvelo (l’ho iniziato solo da pochi giorni).



A mente fredda, mi ri-immagino una situazione sociale tipo del giorno prima, e mi faccio venire in mente una serie di frasi con cui avrei potuto esordire, e le scrivo sul mio diario personale. Così ad istinto, senza giudicare il risultato, scrivo tutto ciò che mi viene in mente, per alcuni minuti. E’ un po il principio del brainstorming, per stimolare la fantasia. Forse è un po da psicopatico , non so, ma a me sembra che mi sia utile!

Ma forse alebarg intendeva durante il giorno?

Perchè alla fin fine di sera che sia in un pub, in una discoteca o sotto un portico tutti sono in giro per divertirsi. Ci sono serate in cui per passare da un punto A a un punto B ci mettiamo le ore perchè ci fermiamo ad approcciare ogni bel fiorellino che incrociamo. :smiley: Poi come dice aptero, d’estate è favoloso, la città è viva, dentro e fuori i locali, gli animi sono liberi. E’ molto divertente.



Anche io, invece, trovo difficoltà durante il giorno. A meno che non trovi studentesse annoiate in giro per il centro a guardare vetrine, tutti sono più impegnati durante il giorno, ed è più difficile che ti diano retta mentre provi ad attaccare bottone.

@LongJohn 4400 wrote:

A mente fredda, mi ri-immagino una situazione sociale tipo del giorno prima, e mi faccio venire in mente una serie di frasi con cui avrei potuto esordire, e le scrivo sul mio diario personale. Così ad istinto, senza giudicare il risultato, scrivo tutto ciò che mi viene in mente, per alcuni minuti. E’ un po il principio del brainstorming, per stimolare la fantasia. Forse è un po da psicopatico , non so, ma a me sembra che mi sia utile!




Non è da psicopatico. Può essere utile. Ti consiglio di scrivere sul diario solo le frasi “migliori” che a freddo ti vengono in mente.

Vedrai che alla lunga saprai sempre cosa rispondere in ogni situazione, e lo farai in modo naturale, perchè ti verranno spontanee, dato che sono frasi tue :slight_smile:

Si penso che alla fine sia tutta una questione di coraggio e di buttarsi.

Vivo in una zona universitaria e il posto dove trovo più belle ragazze è il supermarket. Ma non mi sembra un luogo molto proficuo per conoscere gente perchè la maggior parte delle persone presenti sono lì per fare i loro acquisti e risolvere il problema più rapidamente possibile senza perdere ulteriore tempo con seccanti italiani.



Penso comunque che questa sia un pò una scusa che mi faccio e che l’unica cosa da fare sia buttarsi. Scusate per la mia fissazione per le statistiche ma secondo voi in quanto tempo si perde l’ansia da approccio?



Mi rendo conto da solo che la domanda è tanto stupida quanto chiedere di quante pagine deve essere una buona relazione, ma mi serve solo per aver un “metro” di misura.



Quinidi in conclusione l’approccio diretto pur essendo il più “rischioso” è comunque il migliore. Almeno perchè sottende una buona dose di coraggio.



Vi racconterò le mie esperienze, sperando che questo possa un pò scrollarmi per passare dalla fase teorica a quella “pratica”!

alebarg;4403 wrote:
Vivo in una zona universitaria e il posto dove trovo più belle ragazze è il supermarket. Ma non mi sembra un luogo molto proficuo per conoscere gente perchè la maggior parte delle persone presenti sono lì per fare i loro acquisti e risolvere il problema più rapidamente possibile senza perdere ulteriore tempo con seccanti italiani.

Penso comunque che questa sia un pò una scusa che mi faccio e che l'unica cosa da fare sia buttarsi. Scusate per la mia fissazione per le statistiche ma secondo voi in quanto tempo si perde l'ansia da approccio?

ogni posto è quello giusto.
la gente di solito va al supermercato abbastanza stressata dalla giornata, può sicuramente esser euna buona situazione per allietare la giornata a qualche fanciulla stanca e spossata :D

poi, vorrei sottolineare una cosa: l'approccio non deve essere visto come la GRANDE COSA, deve diventare parte del vostro essere, sentirvelo dentro.
dovete arrivare a trovarvi a parlare ocn sconosciuti senza neppure ricordarvi come li avete approcciati semplicemente perchè non ci pensavate.

la mentalità della socialità, è un qualcosa che si sviluppa ocn tutti: uomini, donne, cani, anziani, cassiere al supermercato, impegati nei negozi, polizia locale per strada (:rolleyes:) in coda da qualche parte o in situazioni buffe, assurde, difficili che ci si presentano quotidianamente ogni giorno.
l'unica ricetta è USCIRE DI CASA, E ALLENARSI A PARLARE.
dovete diventare quelli che attaccano bottone, senza partire in panegirici lunghi e boriosi, semplicemente lanciando il commentino, la frasetta, la battuta che vi viene d'istinto. poi vedrete la reazione altrui, se la persona che avete di fronte risponderà a tono, et voilà, la conversaizone inizia.
tutto questo sviluppa i riflessi sociali, la vostra mente imparerà a fare associazioni più rapide e vi torverete ad avere sempre più cose da dire, rompendo gli schemi di conversazioni "ferroviarie" che si muovono su binari predisposti, e che fanno stop solo in una fermata, quella della noia (ahahah, quanto amo le metafore).

lo diciamo spesso: all'inizio sembra tutto difficile, ci si sente arrugginiti, unpo' come quando si va a correre dopo mesi di inattività, il fiatone arirva presto e chi s'è visto s'è visto.
è lì che si vedono le palle, è lì che la determinazione viene fuori, troppo facile sentirsi fighi quando tutto va bene, la vera rockstar è quella che si muove a testa alta con fierezza anche nelle situazioni più difficili.
preparatevi a "prenderle" le prime volte, a sentire che i vostir tentativi andranno a vuoto.

mi chiedi quanto dura questa fase?, dipende essenzialmente da te.
più ti sforzerai di uscire dal comfort, più ti allenerai a parlare con chiunque, meno durerà questa fase da matricola.
ad occhio e croce potrei dirti che ci si mette almeno sei mesi prima di vedere risultati soddisfacenti, ma i primi sintomi di un milgioramento concreto possono già arrivare dopo tre mesi di impegno.
ma per impengo intendo sforzarsi di socializzare in qualsiasi situazione sempre e comunque.
queste stime comunque dipendono molto dal punto di partenza di ognuno, da quanto lavoro c'è effettivamente da fare. ci saranno persone che avranno bisogno di più tempo ed altre relativamente meno.

per il vero cambiamento, quello profondo, sinceramente credo ci vogliano almeno un paio d'anni d'esperienze ed impegno pratico concreto.
sototlineo pratico perchè con un applicazione pratica non sistematica, i tempi si possono allungare di molto, mentre con lo studio della sola teoria, i passi avanti reali saranno pochissimi.
Quote:
Quinidi in conclusione l'approccio diretto pur essendo il più "rischioso" è comunque il migliore. Almeno perchè sottende una buona dose di coraggio.
oltre al fatto che mostra coraggio, l'approccio diretto è IL PIU' SINCERO.
dici le cose come stanno, senza tanti fronzoli.
e la sincerità spesso è così sexy :D

@alebarg 4403 wrote:

la maggior parte delle persone presenti sono lì per fare i loro acquisti e risolvere il problema più rapidamente possibile senza perdere ulteriore tempo con seccanti italiani.


ma tu non sei un seccante italiano

oppure si?

boh, dipende da te. Se parti dal presupporto si essere seccante, finisci col diventarlo.

per quanto ne so io, esternamente, per ognuna di quelle fanciulle potresti essere l’uomo della sua vita



@alebarg 4403 wrote:
Penso comunque che questa sia un pò una scusa che mi faccio


eh si, penso anch’io. Ma è abbastanza comune, non preoccuparti



@alebarg 4403 wrote:
Scusate per la mia fissazione per le statistiche ma secondo voi in quanto tempo si perde l’ansia da approccio?


sto ripensando questa cosa. Non credo che sia qualcosa da perdere o da eliminare, quanto da controllare. Cioè provare sempre l’emozione (che è la cartina tornasole di quanto una cosa possa essere importante) ma fare in modo che non sia da intralcio.



@alebarg 4403 wrote:
Mi rendo conto da solo che la domanda è tanto stupida quanto chiedere di quante pagine deve essere una buona relazione, ma mi serve solo per aver un “metro” di misura.


Non ti serve un metro di misura che sia diverso da te stesso. Davvero, perchè dovresti fingere di svilirti o esaltarti facendo misurazioni e confronti con le tempistiche di altri? Se proprio fissati qualche obiettivo e mettici una data, del tipo “voglio riuscire a conoscere una giapponese entro tre mesi”. Ma non abbatterti se al terzo mese non ce la fai. Te limitati a fare sempre del tuo meglio, sfida te stesso a superare i tuoi limiti e a cogliere nel modo migliore le opportunità. Divertiti mentre lo fai.

E si direi che avete tutti abbastanza ragione.

Spero che mettendomi in gioco maggiormente attraverso una seria condivisione di esperienze sul forum possa spronarmi a fare qualcosa di piu’ per uscire da quella che tutti chiamano zona di confort.



Sono un seccante italiano? Penso a volte di esserlo perche’ dopo 9 ore di lavoro ammetto di aver perso buona parte della mia “brillantezza”. Ma non voglio lamentarmi di questo, sono felice di quello che faccio e di tutto il resto.



Sapete trovo molto fastdioso concludere ogni giornata pensando che in quella occasione avrei potuto dire qualcosa, fare qualcosa e non l’ho fatto. Trovo che la maggior parte dei miei coetanei (24 anni) e’ (a parer mio, poi posso sbagliarmi) invischiata in storie di comodita’ e convenienza che sono la rovina delle famiglie (esperienza diretta). Penso che non vorrei trovarmi nella stessa situazione di sposato con la collega, ma nello stesso tempo realizzo di non aver abbastanza coraggio esperienze di vita opportunita’ per realizzare cio’ che penso sia meglio per me. La cosa si fa abbastanza frustrante.



Sono nel dubbio se sia meglio inseguire disperatamente qualcosa che e’ migliore di noi o rinunciarci e rilassarsi su cio’ che si puo’ avere adesso. Ok il discorso e’ un po’ fuori topic ma e’ sempre una riflessione importante. Voglio dire se sono qui a scrivere un post su questo problema, mentre altri fanno questo senza neanche chiedersi il comeperche’quandodove forse sarebbe meglio che lasciassi perdere e dirigessi le mie energie in qualcosa che mi riesce meglio.



Se voglio essere ottimista devo pero’ considerare che il gusto di riuscire a fare qualcosa che si trovava difficile all’inizio e’ insuperabile. Forse pero’ quando il gioco e’ troppo duro sarebbe meglio mollare prima di fissarsi troppo.



Mha forse sono andato fuori tema, qui c’e’ troppa teoria e poca pratica.

@alebarg 4408 wrote:

Sapete trovo molto fastdioso concludere ogni giornata pensando che in quella occasione avrei potuto dire qualcosa, fare qualcosa e non l’ho fatto.


perfetto. molti non si rendono nemmeno conto che avrebbero potuto fare qualcosa. tu sei un passo avanti. il prossimo passo è farlo.



dio solo sa quante banalità ho detto e quante cose stupide ho fatto e continuo a dire e fare per allargare la mia zona di comfort. chiedere un’informazione, fare un commento di circostanza, parlare del tempo col pizzaiolo, chiedere indicazioni per strada anche se sapevo il percorso, fare strane richieste alla barista e qualsiasi cosa mi passasse per la testa.

ma dio solo sa quanta fatica ho fatto all’inizio. però da un momento all’altro mi è scattata una molla. il timore di aprire bocca c’era sempre, ma la forza di volontà che mi obbligava a farlo ugualmente era più grande. l’ho trovato un enorme progresso



come dice aptero dobbiamo arrivare ad una condizione in cui ciò che facciamo è perchè lo facciamo, non perchè abbiamo pensato di farlo.

questa è una condizione che devo ancora raggiungere, ma penso di essere sulla strada giusta.



@alebarg 4408 wrote:
Sono nel dubbio se sia meglio inseguire disperatamente qualcosa che e’ migliore di noi o rinunciarci e rilassarsi su cio’ che si puo’ avere adesso. Ok il discorso e’ un po’ fuori topic ma e’ sempre una riflessione importante. Voglio dire se sono qui a scrivere un post su questo problema, mentre altri fanno questo senza neanche chiedersi il comeperche’quandodove forse sarebbe meglio che lasciassi perdere e dirigessi le mie energie in qualcosa che mi riesce meglio.



Se voglio essere ottimista devo pero’ considerare che il gusto di riuscire a fare qualcosa che si trovava difficile all’inizio e’ insuperabile. Forse pero’ quando il gioco e’ troppo duro sarebbe meglio mollare prima di fissarsi troppo.

se c'è una cosa che non mi piace è il pessimismo. sia chiaro, te lo dico da ex-pessimista convinto. se ci fossero stati i pessimisti alle elelezioni li avrei votati.
ma da quando ne sono uscito e sono diventato l'esatto opposto ho cominciato a vedere i pessimisti con un occhio diverso. non perchè improvvisamente mi sento superiore, ma proprio perchè se sono riuscito io ad invertire la tendenza può riuscirci chiunque. timido pessimista e asociale. dovevi sentire certi discorsi che facevo. ma il vento è girato, anche per me.

si dice che da giovani si è incoscienti e sognatori e che con il tempo si diventi realisti e pessimisti. primo: chi l'ha detto che realismo equivale a pessimismo? secondo: noi siamo l'eccezione che conferma la regola. siamo diventati e stiamo diventando uomini e donne che hanno smesso di dare la colpa di ogni loro insuccesso a qualcosa troppo distante da combattere e si sono caricati la propria vita sulle spalle e la portano a passeggio dove preferiscono.
realismo non è sinonimo di pessimiso. anzi, oserei dire che siccome la realtà è sempre soggettiva il realismo non esiste. ma qui stiamo andando sul filosofico.

puittosto credo che presto riuscirai a rispondere alla tua domanda. lo dico perchè mi sembri una persona sveglia. ti sei posto questo dubbio e vuoi capire cosa ci sta in fondo. molti danno per scontato che sia più facile lasciarci andare a ciò che ci capita senza combattere, per evitare sofferenze. gli stessi che si lamentano di non avere una ragazza decente, di non essere ricchi, di non avere amici, di non avere un lavoro che li soddisfi, di vivere un monolocale in periferia, di berlusconi al governo... e tutto quello che si limitano a fare è giocare al lotto una volta a settimana sperando in una nuova vita ai caraibi.

la vera domanda non è se sia più giusto impegnarsi o rilassarsi. la vera domanda è cosa vuoi TU dalla TUA VITA. quando avrai capito questo non solo capirai la risposta, ma la domanda stessa ti sembrerà priva di senso.
se vuoi qualcosa che in questo momento non hai, ti devi impegnare per ottenerla, altrimenti, tirando le somme, avrai semplicemente vissuto una vita mediocre, dettata dagli altri e dagli eventi esterni. se vuoi vivere "concludendo ogni giornata pensando che in quella occasione avrei potuto dire qualcosa, fare qualcosa e non l'ho fatto" accomodati, ma sei tu il primo a sapere che non sarebbe una vita emozionante quella che si prospetta.
non so chi dei ragazzi del forum ha una bellissima frase in firma "se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto".

e poi chi l'ha detto che non sei bravo a fare una determinata cosa? un acido professore del liceo di 10 anni fa? la tua timorosa coscienza? una società opprimente?
voglio dire. non credo che a te piaccia fare qualcosa per cui non sei portato. ad esempio a me non piace giocare a calcio, ma non mi addormento ogni sera pensando a come sarebbe bello essere un calciatore famoso. se hai qualche sogno è perchè è qualcosa che in qualche modo è dentro di te. si tratta solo di impegnarti e vedere cosa riesci ad ottenere.
è chiaro che diventare un affermato architetto è diverso da diventare il presidente degli stati uniti. però se vuoi qualcosa devi compiere scelte che ti portino verso il tuo obiettivo. come se per portarti a letto una ragazza non ti metterai ad ascoltare i suoi problemi con il ragazzo, così per diventare davvero presidente americano non andrai ad abitare in Estonia.

proprio oggi parlavo con un mio amico di come il bassista degli Who si sia costruito il suo primo basso in casa perchè non poteva permettersi di comprarne uno. la scarsità di soldi l'ha fermato da diventare il bassista di uno dei gruppi più influenti della storia del rock? a quanto pare no... così nessuno di noi si deve fermare alle prime, alle seconde o alle terze difficoltà.
come diceva Lisa Cuordileone "credi in te stessa e otterrai ciò che vuoi" :rolleyes:
la vita ci riserva ogni giorno tantissime occasioni, non c'è tempo di stare a pensare alla fregatura che ci può essere sotto.

una domanda per Aptero: ma con l’approccio diretto non andremmo contro però quella “regola” secondo la quale mostrare interesse troppo in fretta non fà nascere l’attrazione??

No, non vai contro quella regola.

Dimostri che per te è naturale approcciare persone e parlare alle ragazze con determinazione, coraggio e sincerità.

Non la devi mica supplicare di conoscerti… :slight_smile:

@John 4409 wrote:



proprio oggi parlavo con un mio amico di come il bassista degli Who si sia costruito il suo primo basso in casa perchè non poteva permettersi di comprarne uno. la scarsità di soldi l’ha fermato da diventare il bassista di uno dei gruppi più influenti della storia del rock? a quanto pare no… così nessuno di noi si deve fermare alle prime, alle seconde o alle terze difficoltà.

come diceva Lisa Cuordileone “credi in te stessa e otterrai ciò che vuoi” :rolleyes:

la vita ci riserva ogni giorno tantissime occasioni, non c’è tempo di stare a pensare alla fregatura che ci può essere sotto.




Si su questo hai sicuramente ragione! Grazie a tutti forse avevo proprio bisogno di una bella spinta ad agire. Domani mi svegliero’ con la brutta sensazione di dover fare qualcosa non di spiacevole, ma di “scomodo” e vedremo come andra’ a finire. Se combinero’ qualcosa non manchero’ di postarlo.



Comunque secondo me c’e’ poi un altro importante problema: l’assenza di modelli positivi. Se ti guardi intorno il mondo e’ pieno di uomini e donne insicuri nell’interazione con l’altro sesso, ma non ne ho trovato ancora uno che sia veramente e profondamente sicuro di se stesso. Quindi mi chiedo come posso io fermare una ragazza per strada se non ho mai fisicamente visto con i miei occhi una persona farlo?

Credetemi non ho vissuto nella mia camera fino a ieri, ma non ho ancora visto una persona approcciare con risultato una persona perfettamente sconosciuta. Ho visto persone in confidenza con ragazze amiche di amici, parenti, gente che incontri ad una festa, in discoteca, ma mai completi sconosciuti. Non ho mai visto nessuno farlo in una condizione di completa assenza di conoscenze.



Ok abbiamo diverse prove indirette: aptero, lo spagnolo e chiunque altro posta qui (a cui credo ovviamente credo), i video, i film, le storie degli amici e dei cugini. Ma onestamente non ho ancora visto accadere la cosa dal vivo e secondo me questo e’ un grosso limite.
alebarg;4412 wrote:
Comunque secondo me c'e' poi un altro importante problema: l'assenza di modelli positivi. Se ti guardi intorno il mondo e' pieno di uomini e donne insicuri nell'interazione con l'altro sesso, ma non ne ho trovato ancora uno che sia veramente e profondamente sicuro di se stesso. Quindi mi chiedo come posso io fermare una ragazza per strada se non ho mai fisicamente visto con i miei occhi una persona farlo?
Credetemi non ho vissuto nella mia camera fino a ieri, ma non ho ancora visto una persona approcciare con risultato una persona perfettamente sconosciuta. Ho visto persone in confidenza con ragazze amiche di amici, parenti, gente che incontri ad una festa, in discoteca, ma mai completi sconosciuti. Non ho mai visto nessuno farlo in una condizione di completa assenza di conoscenze.

anche per questo nel breve futuro organizzeremo dei seminari pratici. so che i modelli sono importanti, ma ancora più importante è la ocnvinzione di potercela fare, nonostante intorno si vedano persone che non ci credono.

Si io adesso non parlavo di convinzione nello specifico, ma più di una oggetiva difficoltà che si può avere nell’imparare a fare qualcosa senza mai averlo visto fare.

Voglio dire quanti saprebbero giocare a tennis o a sciare senza aver mai visto qualcuno farlo prima di loro? Penso che per qualche motivo che non conosco la mia generazione non abbia imparato da nessuno tali modelli positivi, ma non ho la minima idea del perche’ e non penso che questo sia il problema.

Fai due calcoli, se approcci 3 persone all’ora, stando al locale almeno 4 ore, hai conosciuto 12 ragazze (se non più gruppi) in una sola serata. 12 Ragazze per la bellezza di 4 sere, sono circa 48 ragazze che hai conosciuto in una settimana. Per un mese sono 192 ragazze.

Credo che un mese così, impegnandoti (manco tanto) ti risolve il 70% delle tue paure. Io in media, a serata ,approccio circa 6 ragazze all’ora, salvo quando ne trovo una veramente interessante e magari ci trascorro la serata. Fai un po’ i conti di quante persone conosco in un mese. Approccio fino alla chiusura ,totale tempo ,circa 20 minuti. Se la ragazza non mi trasmette nulla all’istante ,cambio subito,se no ,concedo più tempo fino a 20 minuti(che per me vogliono dire trovare una donna con senso dell’humor, intelligenza e ottima energia sessuale) . Facendo così, riesco ad ottenere almeno la metà delle chiusure e il 90% dei numeri utili, reali con donne che poi sono disponibili ad un appuntamento. Perdere più tempo con una donna che non ti stimola ti vincola per tutta la serata con la conclusione che te ne torni a casa con un numero di una donna che non risponderà mai al cell (spesso succede che non ti chiamano anche se ti vedono come un gran figo, il discorso è un po’ lungo). Andare alla ricerca di 8000 chiusure è numeri di telefono a cottimo ti porta solo ad avere la rubrica intasata di roba inutile. In pratica una gran perdita di tempo. Detto questo fatti forza e vai a conoscere ste donne e anche uomini, amici.Socializza e rendi la tua vita interessante, sempre se non vuoi rimanere a fare tappezzeria come il 90% degli uomini nei locali e continuare a dire che quella davanti a loro è proprio figa. Se non agisci e inizi con i fatti, se non prendi le cose sul serio, se continui a leggere e pensare senza mai mettere tutto sul campo non ti bastano manco 4 anni. Ci vogliono in media dai 6 ai 12 mesi facendo molta pratica per avere già risultati accettabili. Fai le tue dovute considerazioni.

@Tuvia78 4416 wrote:

Andare alla ricerca di 8000 chiusure è numeri di telefono a cottimo ti porta solo ad avere la rubrica intasata di roba inutile. In pratica una gran perdita di tempo.


All’inizio è utile andare anche da quelle bruttarelle o un po’ acidelle. Siamo fuori per imparare, tutto fa brodo.

Forse frequento posti strani, ma se ci provassi solo con quelle che mi piacciono sul serio ci proverei con 3 ragazze a sera.

Non hai capito bene il post. La ragazza deve trasmettere tre cose per me, senso dell’humor, intelligenza e energia sessuale, se voglio pensare di portarla a casa.Se voglio socializzare approccio tutti. Se guardassi solo quelle veramente belle (quando ne trovi) mi ritroverei ad approcciare solo una ragazza a serata se va bene. Io approccio tutti e tutte, e soprattutto non solo ragazze. Ieri mi sono imbucato ad un compleanno in disco facendo amicizia per caso con un ragazzo di un gruppo di 13 persone. Passavo tra i tavoli per i fatti miei, una battuta al volo e un ragazzo mi ha passato la bottiglia di champagne e mi ha detto, amico bevi con noi e da li la serata :slight_smile:

Il mio intento era quello di fare capire quante ragazze possono essere conosciute ad una serata. Tra l’altro sfatiamo un mito che sento spesso anche tra alcuni miei amici, “fammi guardare se ha il fidanzato”.Se approcciate nel modo giusto anche se il ragazzo è a 10 cm dalla ragazza non succede assolutamente nulla, magari diventate pure amici e vi fate una bevuta insieme.Niente risse e balle varie, sempre se andate in posti come si deve. In strada è esattamente la stessa cosa, serve solo pratica. I posti secondo me dove una persona potrebbe avere maggiori difficoltà sono tutti quei posti dove avrai gli occhi di tutti addosso. La gente sente molto la sensazione del rifiuto. Se facciamo ad esempio una gita all’estero o fuori porta, la sensazione si riduce notevolmente,perchè si ha la sensazione inconscia che nessuno di conosciuto ti vedrà in quei frangenti.

Secondo me per diventare buoni approcciatori ci vogliono solo le “palle”(capire che non c’è nulla di male) di mettersi in gioco dove capita,sbattendosene di come vanno le cose,tutto là è inutile stare a farsi mille problemi che non esistono.

Siamo tutti capaci,basta tirarla fuori questa capacità.