Quando mi capita di parlare con una nuova ragazza, a volte, invece di chiederle “come ti chiami”,
le faccio un altro tipo di domanda: le chiedo “Chi sei?” puo sembrare la stessa cosa, ma vi assicuro che, (almeno nel modo in cui lo faccio io, ossia esternando sicurezza e sorridendo), funziona in modo particolare, per qsti motivi
1 presuppone che voi siate interessati a conoscere veramente la persona che avete di fronte, e non solo a entrarle nelle mutandine,
2non avete detto una frase “standard”
3 ti mette immediatamente in una posizione diversa, perche la ragazza, la quale si aspettava una domanda un pò diversa, dovrà in poche parole riassumere se stessa e cercherà sicuramente di sembrare interessante, perche tutti cercano di apparire al meglio al prossimo (avete girato la frittata, sta cercando lei di apparire interessante, fico no?)
4 Non è un binario morto, ossia offre innumerevoli spunti di conversazione e altrettante possibilità di risposta a seconda della persona che avete approcciato, visto che ora vi sta probabilmente dicendo cosa fa, cosa le piace, dove vive, cosa studia, oppure vi risponderà in modo stravagante se ha ironia etc…insomma, si comincia a chiacchierare, invece di per es.“Come ti chiami ?” “Anna ”. PUNTO
Anche se c’è la possibilità che qualcuna risponda col proprio nome, potete comunque ripetere la domanda, nel senso, basta così poco a riassumere chi sei?
Che ne pensate, vi piace? Allora in cambio ditemi qualche altro bel modo che usate voi di rompere il ghiaccio
Sai non ci avevo mai pensato… è astuta come domanda, ma in un approccio con una sconosciuta andare li e dirgli " chi sei ?" con molta probabilita ti dara del malato mentale =D puo andar bene con qualke ragazza che ti presentano…
Ah, io mi sono presentato come il Principe Azzurro… mi hanno risposto che non esiste… io ho insistito della serie “Guarda che ti sbagli, sono io!”… Poi è nata una discussione sulla Disney e su come travino i bambini e le bambine a credere alla “Principessa” e al “Principe Azzurro sul cavallo bianco”… comunque il fatto di aver insistito sull’essere il Principe Azzurro mi aveva dato un sacco di punti, tanto che ormai piacevo a tutte le tipe lì intorno, almeno come carattere, poi il fisico è una cosa soggettiva (piacevo a 2 su 3 fisicamente ma questo non importa)…
Se lo fai con gli occhi stralunati puntandole il dito contro magari si hihih se lo fai giocando non succede (quasi mai) prova…
ringrazia dio che al mondo esistono 6 miliardi di sconosciuti che quasi sicuramente non vedrai più e coi quali puoi provare tutti gli approcci (anzi no scusa, per gli approcci ne hai a disposizione solo 3 miliardi, bastano lo stesso?)
Carina come idea.
Devo capire con che tono dirlo per non sembrare appunto un pazzo, ma può funzionare.
Io spesso arrivo come un fulmine a ciel sereno, senza nemmeno presentarmi.
“Eccomi, scusa il ritardo. Mi stavi raccontando di quella volta che… [stavi facendo il bagno in una spiaggia di nudisti]”.
Mi piace parlare di minchiate di carattere generale prima di conoscerci.
@steyr 5484 wrote:
Sai non ci avevo mai pensato… è astuta come domanda, ma in un approccio con una sconosciuta andare li e dirgli " chi sei ?" con molta probabilita ti dara del malato mentale =D puo andar bene con qualke ragazza che ti presentano…
Temo questa congettura sia fondata.:rolleyes:
@Shark72 5509 wrote:
Temo questa congettura sia fondata.:rolleyes:
Mannò, perchè? Secondo me va bene pure con le sconosciute…
Mi piace molto come apertura,io in genere apro chiedendo un consiglio.
tipo dico,posso chiederti un consiglio,oggi ho comprato questo maglione ecc. ecc. come mi stà secondo te?
poi magari dico sai mi sembri interessante e chiedo altre cose,finche non comincio a toccarle le mani e le faccio capire l’interesse non verbalmente(magari glela leggo per finta),oppure le dico dopo un pò bene oltre all apparenza potresti avere altre qualità me le potresti elencare?
Finche non arrivo a dire che è interessante e che voglio uscirci per portarla in una festa pub o cose del genere e che deve lasciarmi il numero per chiamarla.
Difficilmente cerco di baciare subito le donne,a meno che quando vedo che lei mi dà certi tipi di sguardi,oppure che aumentando sempre di più il mio modo di toccarla non sento di farlo.
@Suppaman 5512 wrote:
Mannò, perchè? Secondo me va bene pure con le sconosciute…
Per simili entrate bisogna essere molto, molto bravi, la tattica della “supercazzola” non è roba da principianti. Richiede esperienza e calibrazione. Ho visto fallire miseramente anche soggetti natural molto esperti di livello avanzato.
E poi, se non trovi una più che ricettiva, è molto probabile sentirti dire “ma te, piuttosto, chi cazzo sei ?”, vederti guardare con aria schifata.
Non dico che non possa funzionare, ma mi sembra un inutile complicarsi la vita, rispetto ad una entrata più normale.

xD quante storie per una domanda… mi piace, secca incisiva e bastarda
A me piace molto dirlo in modo quasi ambiguo, in modo tale che poi lei sia costretta a dirmi qualcosa in più, del suo nome. Accompagnato magari da uno sguardo ammiccante, interessato (ma non troppo).
Magari tenendo apposta lei per ultima, se si tratta di un giro di presentazioni, o cercando di instaurare un minimo di conversazione ancora prima di presentarsi, entrando in un’altra, ecc…
Io in genere esordisco con un:
“E tu…saresti? ”
Mi PIACE! Grazie Adernet!
Mi piace perché come ha detto adernet hai subito un indizio della intelligenza e simpatia della ragazza, in fondo se non è simpatica, che la frequenti a fare? IO tirerei fuori qualche risposta divertente,
mentre lei se è una di quelle che ti risponde “TU chi cazzo sei?” allora può tranquillamente andare a farsi fottere da qualcun altro XD
anzi se mi ricordo provo a dirlo pure con tono indagatore
bello anche “e tu…saresti?”, si vede subito se ha carattere
haha grandi! john, domani copio il tuo approccio!
adernet ha fatto bene a dire a tutti questa specifica per una buona entrata ma per chi ha dei dubbi e’ in grn parte rispetto alla situazione e al nostro stato emotivo in quel momento.
Questo discorso lo amplifico sul mio diario del forum dalle mie scoperte e riflessioni di questi giorni e questa mia contnua ricerca e’ ovviamente a disposizione per tutti (faccio anche una tag cosi’ facilito la ricerca ;))
preferisco dirle “Qualè il tuo nome”
Ieri sera ho provato un approccio divertentissimo in un locale.
Stavo camminando per la sala e ho visto delle ragazze che ballavano. Mi fermo e ne guardo una negli occhi per qualche momento. La musica era alta e quindi le mimo con il labiale “lo sai che sei proprio bella?”. Lei sorride e si avvicina per farmi ripetere e io le dico all’orecchio “lo sai che non sai proprio ballare?”
“che stronzo!”
"dai che ti insegno"
e abbiamo cominciato a ballare…
Lo rifarò sicuramente
Anche a me piace molto l’entrata di adernet, ti dà spunti e modi di continuare invece del semplice “come ti chiami” etc…
in passato ho notato che in certe situazioni dopo le presentazioni c’era un specie di sosta e non riuscivo parlare e interessarle e via.
Adesso no perchè parto con il mio flusso, comunque è sempre meglio partire con già molti argomenti o meglio battute, divertimento, flirtare.
Anche l’entrata di John è bellissima!
Da quando ho letto il post dello Spagnolo sull’Arte di sparare cazzate, ogni volta che becco una ragazza è sempre di più una goduria XD
approvo approvo
il “chi sei”, detto con convinzione e sguardo dritto negli occhi altrui, è proprio d’effetto.
e chissenefrega se ti risponde male, mi ci faccio una bella risata, e rispondo con un "ah, ecco chi sei :D"
se la gente è scazzata non è colpa mia, e figurati se me la assumo.
è tempo di staccare la spina, le cose hanno valore se gliene dai, di valore: e se incontro una ragazza che seppur bella o affasicnante, si mostra scazzata, il valore da parte mia se lo sogna. è giusto che gli altri si meritino la nostra stima su basi concrete.
il semplice esistere, se lo possono tenere
a parte questa digressione XD trovo molto utile e simpatico il cercare vie alternative, originali, di raccontarsi agli altri, e di far si che loro si raccontino a noi, molto spesos infatti è proprio con un pizzico di creatività e la voglia di torvare il lato stravagante, o poetico, se vogliamo, delle cose, che ci si trova a lasciare il sgeno negli altri.