Non so perchè, ma dopo secoli ho fatto un salto sul forum.
Volevo vedere se ci fosse movimento, nuovi seducerini pronti a mettersi in gioco, a divertirsi, a vivere la vita con entusiasmo, col cuore in mano.
E invece niente. Come al solito molti che leggono, pochi (nessuno) che scrivono.
Sono anni, ormai, che conosco seducere. E posso dire che, indubbiamente, mi ha cambiato la vita.
Ho abbracciato questa filosofia, che in realtà non ha nulla di innovativo, e l’ho fatta mia. Il tornare in totale contatto con sé stessi, il vivere in modo autentico, senza filtri, senza limiti, è ciò che cerca di raggiungere l’uomo da quando è diventato intelligente. La filosofia orientale, lo zen, il buddhismo, Nietzsche, Platone e altri e mille filosofi ne parlano, chi più chi meno.
Ma come si attua?
Facendo. Sbagliando. Soffrendo. Perdendosi. Capendo che non si è mai arrivati.
E non c’entra un cazzo la seduzione.
Non è nemmeno lontanamente l’obbiettivo. E’ questione di imparare a vivere, non sopravvivere. Di imparare a provare veramente emozioni. Di essere curiosi, propositivi, di mettersi in gioco il più possibile.
Quindi ho deciso di raccontarvi la mia ultima serata, quella di ieri sera, almeno per farvi percepire un po’ quale deve essere lo spirito. Per farvi venir voglia di uscire, creare, o almeno strapparvi un sorriso. Vorrei vedere più gente che scrive qui, come una volta.
Ieri sera ero solo. Ero abbastanza depresso, mi sono lasciato da poco e non l’ho ancora smaltita. Sto cercando di vivermi anche questo periodo “buio” appieno, per uscirne più forte.
Comunque, dopo essermi gustato qualche bicchiere di Pecorino, comprato da un bangladino nei paraggi, mentre guardavo una puntata di Californication, decido di uscire da solo.
Prendo l’autobus e vado in centro.
Amo Roma, mi piace passeggiare e guardare palazzi, luci, scorci, persone che ridono sui gradini di qualche casetta. Soprattutto di notte è magica. Sceso dal bus, quindi, decido di mettermi le cuffie e farmi un giretto.
Mi godo la musica, l’atmosfera. Mi calo nel presente e cerco di sentire la città. Roma è bellissima.
Vedo un bar e decido di prendermi un cocktail. Due cazzate col barista e esco. Non so che fare. Dopo pochi metri vedo una moretta in tiro niente male. E’ appoggiata ad un muro ed è incollata al telefono. Vado da lei e mi appoggio al muro.
“Ciao, come va?”
“Sono fidanzata.”
“Non mi sembra un’ottima scusa per non fare due chiacchiere.”
“Ti ho detto che sono fidanzata.”
Mi guarda e si gira di spalle. Le passo vicino, per andarmene
“Che acida, mica devo per forza rimorchiarti.”
Proseguo e mi siedo sui gradini in una piazza. I tigli lì vicino, per il vento, scaricano una pioggia di fiorellini sulla scalinata. La gente fugge, tranne pochi. Mi giro e vedo un pelato con due tipe.
“Beato te che non hai capelli. Sti cazzo di fiori sono ovunque!”
Ridiamo, due chiacchiere, bevo il cocktail e me ne vado.
Pochi metri dopo incontrerò la svolta della serata. Mi trovo davanti due amici che non vedevo da anni. Girovagavano con altri e due, rivelatisi poi colleghi di lavoro. Sono il classico gruppo di nerd (non a caso fanno i programmatori), ma stanno belli pimpanti. Mi unisco a loro e decido che è giunto il momento di plasmare la serata a mio piacimento.
Propongo il gioco della moneta: testa si va a destra, croce si va a sinistra. Non ricordo cosa esce, partiamo. Dopo poco convinco uno dei quattro ad approcciare due tipe a caso, che non lo cagano di striscio. Le urlo contro
"Siamo troppo belli per voi! "
Gli altri ridono e proseguiamo. Li incito a fare stronzate. Spingo ognuno, un po’ per volta, a fermare tipe a caso con frasi improponibili. Ovviamente partecipo a rendere le situazioni più ridicole possibili.
Nell’arco di 10 minuti stanno tutti abbastanza carichi. L’obbiettivo era semplicemente divertirsi e far casino. Ed ecco l’idea:
“Raga, mettiamoci in mutande e camminiamo per strada con aria fiera!”
Mi danno del pazzo. IO SONO PAZZO.
“Se vado in mutande io, andateci anche voi!”
E mi tiro giù i pantaloni.
Giubilio.
Ridiamo tutti. Cammino con aria fiera e impettita per la strada trafficata. La gente mi guarda, chi incredulo, chi ride, chi scuote la testa, chi urla e fa il tifo.
Un tizio davanti a me, che veniva in gruppo dalla direzione opposta, mi guarda, mi urla
“Sei un eroe!”
si tira giù i pantaloni e mi corre incontro a braccia aperte.
Bolgia. La gente urla e fa il tifo. Il mio gruppetto si sganascia dalle risate.
Magia: un altro del mio gruppo si tira giù i pantaloni e corriamo per strada insieme.
Tutto questo nell’arco di 5 minuti.
Arriviamo in una piazzetta dove c’è un gruppo di tizi in un angolo. Uno di loro si toglie la maglietta. Gli urlo
“A zì, vai nudo!”
Si toglie i pantaloni e corre in mutande urlando, con le braccia alzate.
10 minuti e abbiamo creato il disagio. Capolavoro. Ed eravamo tutti sobri, ovviamente.
Non voglio perdermi portafoglio e telefono, ergo ci ritiriamo su le braghe e proseguiamo, carichissimi.
Ci fermiamo davanti a un bar affollato. Vedo un gruppo di tizie che ballano sculettando. Mi unisco a loro. Si mettono a ridere. Poi mi giro verso una con la carnagione scura e le dico
“Ma ti sei fatta le lampade o sei andata al mare?”
Mi guarda con l’aria WTF!? e mi dice che è spagnola. Io le rispondo chiedendo se è sudamericana e lei mi dice che è proprio della Spagna. Allora le chiedo di dov’è e lei mi dice Siviglia. Commento che è carina ma è meglio Barcellona. Si indispettisce.
Non ricordo cosa è successo precisamente, fatto sta che spingo un mio amico a parlare con un gruppo di altre tipe, con cui poi mi metto a parlare anche io.
Cazzi e mazzi, non ricordo, proseguiamo.
Ci troviamo davanti al bar dove ero stato precedentemente da solo. Sfruttando una battuta che aveva fatto precedentemente un mio amico (“Ora c’ho il cash!”), propongo un giro di shot offerto da lui.
Stiamo in fila, c’è un gruppo di due ragazzi e ragazze prima di noi che chiacchiera. Non ricordo bene cosa stessero dicendo, fatto sta che l’attenzione si concentra su una delle tipe e io intervengo con una mia stronzata. Allora, totalmente a caso, mi giro verso la folla dentro al bar e urlo
“Ragazzi, un momento di attenzione! Oggi è il compleanno di questa ragazza, fatele gli auguri! YEEEEEEE!!”
Tutti urlano e cantano gli auguri alla tipa, che ride nascondendosi. Istantaneamente c’è un gruppo di altre tipe che si girano verso di me e dicono
“E’ anche il suo compleanno!” indicando una di loro.
“RAGAZZI FATE GLI AUGURI ANCHE A LEI! YEEEE!!”
Di nuovo, applausi, urla, risate.
Il meccanismo non si ferma, gente a caso inizia a urlare che è il suo compleanno. Il bar diventa una bolgia. I miei amici ridono, beviamo, brindiamo a chi paga e ce ne andiamo.
Mentre stavamo uscendo, mi giro e vedo due ragazze che parlano ad un tavolo. Una era molto carina quindi la guardo e glielo dico, sorridendo, senza fermarmi.
Mi ringrazia tutta contenta.
Usciamo dal locale. Incito un mio amico a fermare una ragazza e dirle
“Tu… ora sei mia!”
Lo fa… ma poi le chiede scusa, dicendole che era una scommessa. Sto pollo.
Andiamo verso la piazza dove ero prima. Mentre camminiamo vedo due tipe che ci passano vicino. Prendo di peso uno del gruppetto e ci buttiamo davanti a loro.
“Buona sera ragazze! Guardate! Ammirate! Questo è un vero esemplare di maschio alpha italiano. 100% italiano. Puro sangue, italian stallion! Guardate che viso! Guardate che corpo! Guardate che bicipiti!!! (prendo il suo braccio e lo tiro su, a mo di braccio di ferro) Offritegli da bere!”
Le tipe si mettono a ridere e si fermano a chiacchierare. Inizialmente sono un po’ intimorite (siamo in 5, loro in 2) ma io cerco subito di creare un clima rilassato. Cerco anche di far giocare i miei amici, ma va a finire che sono io l’unico interlocutore. Sono carine, mi dicono che studiano Architettura e Podologia, ci discuto di cultura e di stronzate e loro si sciolgono. Dopo un po’ mi stufo e ci congediamo.
Arriviamo alla piazza. Non ricordo cosa facciamo, chiacchieriamo con la gente. Ad un certo punto vedo una tipa affacciata alla finestra di un locale a due piani. L’ambientazione è molto romantica, sta per chiudere le persiane. Le corro in contro, mi metto in ginocchio sotto la finestra e le urlo
“Romeo! Perchè sei tu, Romeo!?!?”
“Ma io sono Giulietta!”
“No tu sei Romeo, io sono Giulietta!”
“Quindi sei una donna!?!?”
“Si, sono la tua Giulietta!”
Non ricordo come prosegue il discorso, fatto sta che il locale stava chiudendo e lei rientra.
I miei amici, a quel punto, mi osannano.
“Devi fare corsi online! Fatte pagà!!”
“Si, e lo slogan sarà ‘Prima ti faccio scopare, poi mi vieni a pagare!’”
A quel punto due tipe davanti a noi mi chiamano
“Romeooo!! Con noi non ci riuscirai!”
Vado da loro, mi metto in ginocchio, prendo le loro mani e dico
“Mie care Giuliette, non riuscirò a far cosa?!”
Non ricordo cosa dicono ma dopo pochissimo si accorgono che avevano perso le amiche e se ne vanno.
Cambiamo zona, cerchiamo un bar per farci un drink ma ormai è tardi. Per strada dico a due del gruppo di approcciare 3 tipe. Lo fanno con poco successo, ma rimangono a chiacchierarci. Ci uniamo. Erano bulgare in vacanza. Continuiamo a chiacchierarci in inglese ma la discussione non decolla mai. Un po’ mi annoio. Alla fine torniamo tutti a casa.
Tornando parlo con altra gente, praticamente fino a sotto casa.
Serata divertente e spensierata, portata avanti anche se, di base, il mio umore è costantemente molto basso.
Passerà.
Spero che abbiate colto, almeno un po’, lo spirito della serata. Spero di avervi fatto sorridere, magari anche fomentare. Spero di avervi spinto a muovere il culo e spero, quando tornerò a dare un’occhiata al forum, di poter leggere qualche vostra esperienza.
Buon divertimento!