Aigor76;4272 wrote:
come ho appena detto su facebook e il mio concetto di lanciarsi senza paracadute, e per precisare:
A volte penso che quelli che come me sono ettichettati con il termine "SFIGATO" entrano (e un periodo che ci sono invischiato di brutto)in un loop mentale per cui ci credono sul serio di essere così(incapaci di attrarre avere hobby strambi e da idioti e così via).
L'assurdità e che più ci penso più me la rido pensando che non ho nulla da perdere essendo nell'ultimo scalino della scala sociale (vabbe si sto esagerndo un pochino ma ci stà ;-)) non potrò scendere più in basso ....... ovvio che dai pensieri passare hai fatti non e semplice.
Quindi il motto Niente aspettative = Infinite possibilità lo posso tradurre per me in TANTO NO HO NULLA DA PERDERE
ricordati una cosa:
tu sei sfigato se ti ritieni sfigato. l'idea che gli altri si fanno di te è basata sul comportamento che attui ogni giorno, in loro presenza, ed è quindi, per definizione, labile.
cambia come il tempo, se il tuo comportamento cambiasse come cambia il tempo.
il problema sorge perchè tu come persona tendi ad attuare sempre lo stesso comportamento, per questo l'idea altrui di te, rimane invariata.
le persone hanno costantemente bisogno di conferme dei loro giudizi interni (è una caratteristica umana) e quindi è come se facessero un costante pinging: si formano un giudizio, valutano poi, osservando la persona oggetto del giudizio se effettivamente il giudizio può essere coerente con il comportamento che osservano, e così confermano il giudizio. lo si fa perchè ognuno ha tendenzialmente bisogno di inquadrare l'altro, di definirne i ocnfini entro cui si muove, il suo livello sociale, in modo da comportarsi di conseguenza. è un continuo adattamento quello che viene a crearsi tra le persone, succede ogni istante.
i soggetti che mutano atteggiamento troppo in fretta, fanno paura, generano diffidenza nel prossimo, proprio perchè difficilmente inquadrabili.
ora, capisci che non ha senso prendere le etichette altrui e farle proprie, ed invece ha molto più senso cercare di capire noi come ci giudichiamo, noi come ci valutiamo. bisogna partire da qui, dal misurarci ocn noi stessi, perchè noi siamo il nostor mondo, noi decidiamo le unità di misura, noi abbiamo determinati valori e priorità, e il giudizio che ci diamo sarà immancabilmente condizionato da questi.
se comprendiamo di avere un giudizio basso di noi, allora sarà il caso di lavorare su di noi per alzare questa valutazione, perfezionando i nostri punti di forza e rafforzando i punti deboli.
è inutile sprecare energie e tempo a curarsi di come il mondo ci vede, quello neppure è un problema, dla momento che al mutare del nostro comportamento, muterà anche il giudizio, in modo automatico.
non c'è un ultimo gradino, perchè non c'è una vera scala sociale.
le scale sociali, la divisione in classi, sono un tentativo di imporci una visione di noi che proviene dall'esterno, decisa da valori e priortà altrui, che molto probabilmente non sentiremo nostre.
ricordati che la tua corsa, è solo contro te stesso, e che puoi arrivare primo, o ultimo, nonostante tu corra da solo. DIPENDE DA TE.
per concludere, nessuno di noi ha niente da perdere, quando si sbarazza dell'unico vero freno al mettersi in gioco: l'orgoglio. (che è qualcosa di diverso dalla dignità, eh).