Commento a [Il miglioramento personale è solo Masturbazione.. (NIG parte IV)]

questo articolo è sicuramente il perno di tutto, il collegamento fra l’inner game e l’outer game e per la mia curiosità ho bisogno di sviscerarlo per bene per il bene mio e di tutti =)


Niente aspettative = Infinite possibilità

Levandoci le aspettative di una certa cosa ne apriamo la possibilità di fluire nella fortuna del caso; molte sono le storie di questo genere che dal caso sono fuoriuscite grandi scoperte o vite appaganti e fortunate come per esempio la scoperta della penicillina o qualsiasi attore scoperto da un produttore perché magari è stato impressionato da qualcosa che lui aveva notato.

Ma visto che queste sono cose casuali, ci concetriamo sui nostri obiettivi personali, ma come coniugarlo al "niente aspettative"?

Se io volessi una villa all'aventino (zona di roma di altissimo livello al centro) come mi dovrei comportare?

Così?

1. Avere chiaro il punto di arrivo… Ma non avere fissato un percorso troppo rigido da seguire
2. Non fregarsene assolutamente niente del risultato… perché è ok anche se non ci riuscite [guarda caso il non avere aspettative :P]
3. Essere convinti senza alcun dubbio che ce la farete, la stessa incontrovertibile convinzione che avete del fatto che sapete come bere un bicchiere d’acqua
4. Applicare la miglior tecnica possibile per fare quello che volete fare
[fonte: lezione 17#IN]

Credo che NIG IV e la lezione 17 abbiamo molto in comune, anche perché c'è buddha in entrambi gli articoli :D

E soprattutto come mi rispondete alla domanda unita al "percorso" del successo della lezione 17?

Iomega potresti formulare meglio esattamente cosa vuoi sapere :smiley:

come ho appena detto su facebook e il mio concetto di lanciarsi senza paracadute, e per precisare:

A volte penso che quelli che come me sono ettichettati con il termine “SFIGATO” entrano (e un periodo che ci sono invischiato di brutto)in un loop mentale per cui ci credono sul serio di essere così(incapaci di attrarre avere hobby strambi e da idioti e così via).

L’assurdità e che più ci penso più me la rido pensando che non ho nulla da perdere essendo nell’ultimo scalino della scala sociale (vabbe si sto esagerndo un pochino ma ci stà ;-)) non potrò scendere più in basso … ovvio che dai pensieri passare hai fatti non e semplice.



Quindi il motto Niente aspettative = Infinite possibilità lo posso tradurre per me in TANTO NO HO NULLA DA PERDERE

Aigor76;4272 wrote:
come ho appena detto su facebook e il mio concetto di lanciarsi senza paracadute, e per precisare:
A volte penso che quelli che come me sono ettichettati con il termine "SFIGATO" entrano (e un periodo che ci sono invischiato di brutto)in un loop mentale per cui ci credono sul serio di essere così(incapaci di attrarre avere hobby strambi e da idioti e così via).
L'assurdità e che più ci penso più me la rido pensando che non ho nulla da perdere essendo nell'ultimo scalino della scala sociale (vabbe si sto esagerndo un pochino ma ci stà ;-)) non potrò scendere più in basso ....... ovvio che dai pensieri passare hai fatti non e semplice.

Quindi il motto Niente aspettative = Infinite possibilità lo posso tradurre per me in TANTO NO HO NULLA DA PERDERE
ricordati una cosa:
tu sei sfigato se ti ritieni sfigato. l'idea che gli altri si fanno di te è basata sul comportamento che attui ogni giorno, in loro presenza, ed è quindi, per definizione, labile.
cambia come il tempo, se il tuo comportamento cambiasse come cambia il tempo.
il problema sorge perchè tu come persona tendi ad attuare sempre lo stesso comportamento, per questo l'idea altrui di te, rimane invariata.
le persone hanno costantemente bisogno di conferme dei loro giudizi interni (è una caratteristica umana) e quindi è come se facessero un costante pinging: si formano un giudizio, valutano poi, osservando la persona oggetto del giudizio se effettivamente il giudizio può essere coerente con il comportamento che osservano, e così confermano il giudizio. lo si fa perchè ognuno ha tendenzialmente bisogno di inquadrare l'altro, di definirne i ocnfini entro cui si muove, il suo livello sociale, in modo da comportarsi di conseguenza. è un continuo adattamento quello che viene a crearsi tra le persone, succede ogni istante.
i soggetti che mutano atteggiamento troppo in fretta, fanno paura, generano diffidenza nel prossimo, proprio perchè difficilmente inquadrabili.

ora, capisci che non ha senso prendere le etichette altrui e farle proprie, ed invece ha molto più senso cercare di capire noi come ci giudichiamo, noi come ci valutiamo. bisogna partire da qui, dal misurarci ocn noi stessi, perchè noi siamo il nostor mondo, noi decidiamo le unità di misura, noi abbiamo determinati valori e priorità, e il giudizio che ci diamo sarà immancabilmente condizionato da questi.
se comprendiamo di avere un giudizio basso di noi, allora sarà il caso di lavorare su di noi per alzare questa valutazione, perfezionando i nostri punti di forza e rafforzando i punti deboli.
è inutile sprecare energie e tempo a curarsi di come il mondo ci vede, quello neppure è un problema, dla momento che al mutare del nostro comportamento, muterà anche il giudizio, in modo automatico.

non c'è un ultimo gradino, perchè non c'è una vera scala sociale.
le scale sociali, la divisione in classi, sono un tentativo di imporci una visione di noi che proviene dall'esterno, decisa da valori e priortà altrui, che molto probabilmente non sentiremo nostre.
ricordati che la tua corsa, è solo contro te stesso, e che puoi arrivare primo, o ultimo, nonostante tu corra da solo. DIPENDE DA TE.

per concludere, nessuno di noi ha niente da perdere, quando si sbarazza dell'unico vero freno al mettersi in gioco: l'orgoglio. (che è qualcosa di diverso dalla dignità, eh).

Come ho detto non mi ritengo più o meno sfigato di altri(almeno quando non sono giù di morale) e che ormai ti affibbiano etichette senza manco parlarti e domandarsi cose ce di vero o meno.

Quello che intendevo io per fare una metafora e che sono hai piedi di una montagna e che se mi metto di impegno posso scalarla magari non senza difficoltà ma posso , gli stessi che mi etichettano spesso sono nel loro bel rifugio a metà scalata al calduccio e di li non si levano , non tentano di andare oltre quello perchè :

  1. E un rischio , nel senso che perdere la loro nicchia sociale significa rischiare e poter sbagliare.

    2)Probabilmente hanno paura di vedere che ce alla fine della scalata



    Io nel mio piccolo sto invece cercando di capire cosa cerco (non ho molto le idee chiare in sto momento) di certo non e detto che in cima trovero un ME migliore o peggiore, di certo sarà una arrivo e una strada che ho scelto personalmente senza influenze esterne (almeno spero).

    L’arma che devo imparare ad usare e che io cmq vada non ho nulla da perdere che vada bene o male nella mia vita cambierà che vedrò tutto sotto una altra ottica .

La cosa migliore che puoi fare è goderti la scalata, senza pensare troppo alla cima

Anche perchè una cima non c’è :wink:



Comunque dal post dello Spagnolo esce evidentemente come sia inutile se non dannoso darsi dei limiti temporali. Sono portatori sani di angoscia.

Io lo facevo spesso, ultimamente quasi più. “Entro il mese prossimo devo fare quello” "“Negli ultimi due mesi ho fatto questo, quindi nei prossimi due devo fare meglio”. Argh! Che modo semplice per complicarsi la vita. E’ chiaro che voglio arrivare a fare questo o quello. Ma arriverà. Non c’è bisogno di darsi una scadenza, anche perchèè puntualmente questa viene infranta e ti ritrovi a correre dietro a ciò che ti eri prefissato ogni giorno sempre più preoccupato. Ancora una volta, durante il percorso potrebbero succedere tante belle cose che fanno rallentare il raggiungimento del traguardo, ma che vale la pena fermarsi ad assaporare.

@Allanon 4287 wrote:

La cosa migliore che puoi fare è goderti la scalata, senza pensare troppo alla cima




Il buon vecchio Friedrich Nietzsche, eh :smiley:

@LoSpagnolo 4257 wrote:

Iomega potresti formulare meglio esattamente cosa vuoi sapere :smiley:




si forse sono stato poco chiaro :stuck_out_tongue:



Se io volessi avere una villa al centro di roma come faccio a non farmi delle aspettative?



Se io volessi diventare un regista acclamato, un registone, come si farebbe?



Mi piacerebbe capire il tipo ragionamento che si viene a fare nella nostra testa in particolar modo per raggiungerlo (rimanendo coerenti con NIG IV e lezione 17IN)

@iomega 4305 wrote:

si forse sono stato poco chiaro :stuck_out_tongue:



Se io volessi avere una villa al centro di roma come faccio a non farmi delle aspettative?



Se io volessi diventare un regista acclamato, un registone, come si farebbe?



Mi piacerebbe capire il tipo ragionamento che si viene a fare nella nostra testa in particolar modo per raggiungerlo (rimanendo coerenti con NIG IV e lezione 17IN)




Leggi i commenti all’ultimo articolo (i commenti sotto all’articolo, nel blog); loSpagnolo ha già risposto alla tua domanda :slight_smile:

Uh secondo me iomega ce una cosa che non va .

Diventare un regista acclamato un registone presuppone che tu ricerchi la tu realizzazione nell’ acclamazione cmq dal’esterno mentre secondo me un vero regista dovrebbe creare qualcosa che gli piace e se poi piacerà ad altri ben venga.

La villa secondo me si e un desiderio plausibile e da soddisfazione ma ti posso dire che infondo e qualcosa di nuovo di esterno ho questo quindi sono “arrivato” (io stesso lo pensavo) ma alla fine la villa in se e solo un oggetto e non e TE .

ciao



Aggiungo se conosci kevin smith il regista di clerks e la sua storia vedrai che ha fatto il suo film su idea che gli piaceva ed ecco che e un mito per molti :wink:

Ho capito che vuoi dire iomega… c’è un’apparente contraddizione del non avere aspettative sul risultato con quello che dico nella lezione 17 cioè l’avere ben chiaro cosa si vuole…



Ineffetti scusate per la sovrapposizione di concetti.



Spiego meglio:



Ciò che devi impostare è la DIREZIONE, cioè dei comportamenti che se reiterati ti portano verso quel dato obiettivo, e TU SAI BENE QUAL E’.



Solo non devi imporre a te stesso che quel risultato SIA ESATTAMENTE E DETTAGLIATAMENTE COME lo vuoi tu nella tua testa.



Perchè cosi poni sopra le tue spalle una pressione insostenibile, ma soprattutto ti precludi di notare altri possibili risultati anche migliori, che però tu non vedi perchè VUOI SOLAMENTE QUELLA COSA PRECISA CHE VUOI AVERE, nel MODO ESATTO IN CUI LO VUOI AVERE.



e’ difficile essere molto chiari, perchè stiamo parlando di sfumature :slight_smile:



se non ti è ancora chiaro dimmelo :slight_smile:

@LoSpagnolo 4348 wrote:

e’ difficile essere molto chiari, perchè stiamo parlando di sfumature :slight_smile:


Credo che il modo migliore di capirlo sia sbatterci contro (ma va?). Mi pare che nell’articolo tu abbia fatto l’esempio del bacio, ed è proprio calzante.



Mi ricordo uno dei miei primi primi-appuntamenti. Nei giorni precedenti a quella sera avevo pianificato tutto. Dove l’avrei portata, dove ci saremmo seduti, cosa avrei preso, cosa le avrei detto, come l’avrei toccata… e come l’avrei baciata!

Benissimo. Due cose successero: 1) nulla andò secondo i miei piani e 2) il bacio non ci fu! Avevo pensato di baciarla al saluto prima di scendere dalla macchina (romanticissimooo!!) e quello era il mo obiettivo. Per tutta la sera sentivo l’orologio ticchettare “ok, manca poco. ok ci siamo. ok ecco adesso!! ciao è stata una bella serata, buonanotte! :)”. Non solo. Prima di salire in macchina lei si fermò allo sportello in un disperato tentativo di farsi limonare, ma io bello come il sole la spinsi dentro quasi a forza “dai entra che devo metterti la lingua in bocca!”. PESSIMO. Ero talmente concentrato sul mio piano infallibile che non mi sarei accorto di non avere i pantaloni.



Non c’è cosa più bella di uscire di casa e non sapere cosa ti succederà.

@LoSpagnolo 4348 wrote:

Ho capito che vuoi dire iomega… c’è un’apparente contraddizione del non avere aspettative sul risultato con quello che dico nella lezione 17 cioè l’avere ben chiaro cosa si vuole…



Ineffetti scusate per la sovrapposizione di concetti.



Spiego meglio:



Ciò che devi impostare è la DIREZIONE, cioè dei comportamenti che se reiterati ti portano verso quel dato obiettivo, e TU SAI BENE QUAL E’.



Solo non devi imporre a te stesso che quel risultato SIA ESATTAMENTE E DETTAGLIATAMENTE COME lo vuoi tu nella tua testa.



Perchè cosi poni sopra le tue spalle una pressione insostenibile, ma soprattutto ti precludi di notare altri possibili risultati anche migliori, che però tu non vedi perchè VUOI SOLAMENTE QUELLA COSA PRECISA CHE VUOI AVERE, nel MODO ESATTO IN CUI LO VUOI AVERE.



e’ difficile essere molto chiari, perchè stiamo parlando di sfumature :slight_smile:



se non ti è ancora chiaro dimmelo :slight_smile:




quindi il primo passo è capire dove siamo e dove vogliamo andare (obiettivo)



il secondo è la struttura mentale fatta di atteggiamenti, modi di fare e pensare che permettano di rimanere nella direzione scelta



e poi si vede cosa succede e adattarsi di conseguenza, è giusto il mio ragionamento?



(ma poi come facciamo a sapere se la nostra struttura mentale è adeguata a dove vogliamo andare?)



Grazie delle risposte, è molto utile scrivere in un forum come questo!thumbup09

@iomega 4367 wrote:

(ma poi come facciamo a sapere se la nostra struttura mentale è adeguata a dove vogliamo andare?)



Grazie delle risposte, è molto utile scrivere in un forum come questo!thumbup09


com’è se mentre fai un corso di balletto scopri che la tua strada è diventare lottatore di sumo? :open_mouth:



la tua mentalità -in teoria- è giusta per definizione. se poi durante il percorso vedi che il tuo obiettivo non è compatibile con te allora è il caso di cambiare obiettivo, non te stesso.

Ragazzi mi avete illuminato la strada per il mio Karma! XD



Fare questo thread è stata la cosa più illuminante di tutte!

Ognuno di voi ha scritto delle piccole verità che unite ne fanno una grande e più completa! Fantastisco!clapuntclapuntclapunt

Cmq il migliorasi come ho già detto non e così sbagliato quando ho cominicato a non “piacermi più” ho cominciato più del solito a guardami in giro e pensare cosa volevo o dovevo fare per “piacermi” ,metto tra virgolette perchè penso che piacersi sia un termine non esatto , sarebbe più giusto qualcosa del tipo tirare fuori da me quello che penso (anche qui il penso non e adatto ma lasciamo perdere :wink: ) dovrei essere (e aggiungo non piacerebbe alla massa).Per tirare fuori me stesso devo rompere quella corazza che ho addosso e per ora lo cerco di fare migliorando me stesso per esprimermi al meglio .

E un pò arzigogolato spero abbiate capito.

ciao