Julien Sorel nel parco di Anatomia

Quello che vi andrò a raccontare oggi non ha nulla di mirabolante, o di particolarmente avvincente; vi racconterò, banalmente, di un ragazzo e una ragazza (dei due io questa volta sarò il ragazzo :-D) si conoscono, capiscono di piacersi, e lasciano che le cose seguano il loro corso naturale.



Circa un anno fa, forse anche più, notai dei commenti davvero sagaci, un misto di ironia e intelligenza, fatti da una tipa, che non esponeva nel suo profilo neanche una sua propria foto, nei confronti di un mio amico dell’epoca;



Da li inizia una sorta di simpatico scambio di commenti sulle rispettive attività, in special modo musica, frasi ecc; scopriamo di aver molto in comune, soprattutto come interessi musicali e letterari.

Mi commenta sempre più spesso quello che faccio, e sopratutto quello che scrivo, proponendo alle volte commenti nelle note e nei post che facevo sul blog.

Scopro che è davvero molto intelligente (quasi come me ) e con una cultura davvero considerevole, qui si, superiore alla mia, perlomeno in ambito di narrativa.



Ma, risalendo a quando la cosa ebbe inizio, io non avevo granchè intenzione di provare a fare qualcosa con questa ragazza; sarà un mio pregiudizio, ma non sono un grande fan di cose nate virtualmente, tramite computer; le trovo onestamente prive di magia.

Ed infatti non mi sarei mosso fino a circa due mesi fa.



Lungo il corso di quest’ultimo anno avrei poi avuto occasione di incontrarla un paio di volte di persona, . Ma in quelle occasioni non avemmo grosse interazioni; io provai a fare un po’ il simpatico, con qualche battutina qua e la, ma senza trovare in lei grosse sponde. La cosa sembrava destinata a morire li; col tempo anche le interazioni virtuali si fecero sempre più scarne, e per alcuni mesi totalmente nulle.

Io praticamente me la dimenticai, tant’è vero che, incontrandola casualmente un giorno per strada, nei dintorni dell’università, neanche la riconosco, è lei a fermarmi e, vedendo il mio sguardo inizialmente smarrito, a rammentarmi chi fosse.



Fatto sta che un paio di mesi fa mi viene l’idea di proporle di uscire; lei non è di Roma, studia a Roma ma vive in una cittadina un po’ distante; non disponendo io di alcun tipo di mezzo di locomozione (sto pensando di motorizzare il mio monopattino, ma la cosa è lungi dal venire) concordiamo un uscita pomeridiana



Decido di giocarmela con l’essere spiritoso, divertente ed autoironico; dopotutto, la mia parte intellettuale l’aveva già conosciuta leggendo i pipponi con cui sovente mi esibisco sul blog; era funzionale quindi che conoscesse il lato più scanzonato!



Lei fisicamente è una sull’abbondante, sicuramente non una velina, ma molto molto femminile; il che si esplica anche nel suo modo di vestire (il che crea un forte contrasto , che si coglie quando uno un po’ la conosca, con il suo modo di vedere le cose, e con la sua ironia, che invece è molto maschile).



Devo dire che quel giorno mi sentivo molto tranquillo ed a mio agio con me stesso; tale sensazione è un buon prodromo per l’interazione che stava per aver luogo



Cerco subito di rendere l’atmosfera molto scanzonata e divertente con un magico peto bitonale (no, LOL, scherzo!) sfotticchiandola sul suo abbigliamento non proprio consono al clima uggioso che era venuto fuori quel giorno

“Ma oggi sei stata fin troppo ottimista nel vestirti o vicino Tivoli rispondete ad un microclima totalmente diverso da Roma? :-D”



Prima risata



Proseguo nell’intento goliardico, e le racconto che è tutto il giorno che sono in fissa con un pezzo dei Queen, Let me Live (mi cimento in una breve performance vocale) e che, nel mentre arrivavo al luogo fissato per l’incontro, me ne andavo in giro cantandola con grande disinvoltura, attirando più di uno sguardo stupito di alcuni passanti; metto in scena una breve scenetta nel chiederle come doveva ritornarsene a casa e come

“dunque, sincronizziamo gli orologi: abbiamo circa 1.30, dopodichè ti riporterò qui; si si proprio qui, all’altezza di questo affascinante tombino, ok?”



mentre camminiamo esce fuori il fatto che sto in cerca di un nuovo alloggio, dato che mi stavano per l’appunto sfrattando in quei giorni. Così mi propone di tornare alla città universitaria a vedere se potevo trovare qualche annuncio interessante tra quelli appesi nelle varie bacheche ed ai vari angoli;

così torniamo indietro, e ci facciamo un giro per la città universitaria; il clima è simpatico e disteso, sono calmo e tranquillo, e percepisco lo stesso anche in lei; racconto un po’ di cazzate da vita casalinga universitaria, mettendoci dentro un po’ di commenti sulle dinamiche maschi femmina; la incuriosisco abbastanza a mezzo di storielle, proponendole un personaggio con un doppio lato: da un lato con forti passioni intellettuali, dall’altro dedito al culto dei piaceri estetici, un po’ decadente nell’animo, dedito ai più svariati vizi.



Finito il giro la porto in un baretto simpatico, all’aperto ma coperto, con densità di popolazione tendente allo zero; tengo fede all’immagine che sto proponendo e, stante l’orario antepomeridiano, mi scolo la birra del muratore: Peroni formato familiare gelata! (lei prenderà un caffè amaro)



La peroni mi da il la per parlare di film, partendo dal primo storico Fantozzi (di cui anche lei è cultrice), per passare ad altri film, di cui mimerò alcune scenette simpatiche! Si parla di film, di commedia italiana, e questo mi da la possibilità di alcune bizzare paure che avevo quand’ero piccolo (una legata a quando ero all’asilo, legata al personaggio del Sarchiapone,e un altra legata a Mastrolindo, di cui per qualche strana ragione avevo un insano terrore, che mi portava a fuggire dai posti in cui fossero esposte bottiglie con l’effige del marinaio pelato con l’orecchino).



Siamo in pieno comfort, si parla di tutto, quindi d’infanzia, di animali (siamo entrambi amanti dei gatti); le parlo del mio primo gatto, Gegia, trovatello che stava per fare un orrida fine, ad alla quale io piccolino di 6 anni avevo posto rimedio, sottraendolo dalle mani di alcuni ragazzini pazzi che manifestano l’intenzione di sopprimerlo sbattendolo con la testa vicino ad un masso (la spiegazione a detta loro era che, essendo senza genitori, sarebbe comunque morto di li a poco…)



Piano piano lascio intravedere i molteplici lati che mi animano: l’intellettuale cinico, il decadente un po’ vizioso, il cazzaro, il bravo ragazzo dal cuore in fondo sensibile e delicato.



Le ricordo un paio di volte il suo vincolo di tempo, dandole un’ implicita possibilità di allontanarsi se ne avesse avuto voglia, ma non manifesta la minima ansia di andarsene.



Trascorso un giorno dalla prima uscita, mi ricontatta lei, dicendo che era stata bene, e chiedendomi se mi avesse fatto piacere vederci un altra volta; tra il primo incontro ed il secondo passeranno, per vari motivi, circa due settimane.



Il mio obiettivo per la seconda uscita era semplice: ottenere una kiss-chiusura.



L’andamento dell’uscita ricalca un po’ lo schema della prima: totale relax, con clima da cazzeggio, e sfotticchiamenti vari!



La porterò alla fine in un parchetto nei pressi della Sapienza, molto adatto a quello che mi accingevo a fare; stante il suo carattere molto riservato, era necessario un posto lontano da occhi indiscreti



Ci sediamo su una panchina, immersa nel verde, e con una cornice paesaggistica davvero spettacolare. E qui mi iniziano a venire le miei solite ansie da chiusura; nell’ultimo anno m’era successo infatti ben due volte di portare tipe in posti sperduti nel mondo, totalmente disponibili e consenzienti (almeno da quello che ho potuto dedurre a posteriori analizzando i comportamenti ) e non concludere come andava concluse per mie paure infondate.



Tasto il terreno, e vado con il test degli anelli (è un test che consente di vedere a che punto dell’escalation fisica siamo; si indica un anello, un bracciale, quello che vi pare, facendo un commento qualsiasi; si tende la mano, invitando implicitamente al che lei ci metti su la propria di mano; da come la appoggia, desumete quanto sia propensa al contatto fisico) superato con lode. Mi da tutta la mano, che rimane adagiata nella mia per un bel periodo. Ma ancora non mi smuovo; ancora non mi decido; per me, è comunque un salto nel vuoto.



Mi viene in mente in quel momento una analogia con il Julien Sorel del Rouge, quando, nel giardino di casa de Renal, si deve fare una violenza micidiale per trovare il coraggio di prendere nella sua mano quella della signora de Renal; non so se sia stato da mezzo sfigato, da quello che vi pare, ma mi giro verso di lei, la guardo negli occhi e le dico:



“Non sai quanto mi sento Julien Sorel in questo momento!”



Lei ricambia lo sguardo, mi sorride, si sporge lievemente verso di me, e mi leva un capello che si era adagiato sulla mia camicia. Per qualche motivo, colgo una sensualità infinita in questo suo gesto, mi avvicino ancor di più a lei, la cingo, e mi risolvo infine a baciarla!



Nel mentre che mi avvicino, colgo il suo movimento del corpo, totalmente disponibile, che si adagia in modo da farmi meglio avvicinare al lei; e subito mi viene da pensare: ma che cazzo, tutte queste pippe mentali che mi stavo facendo, e lei solo questo aspettava, solo questo voleva che io facessi!



Segue limonata di circa 15 minuti, dopodichè la riaccompagnerò a casa.



Ci rivredemo altre volte dopo di queste, fin quando non riesco a portarla a casa, ed a far si che la natura segua definitivamente il suo biblico corso.



Allo stato dei fatti la vedo ogni tanto, non ci sentiamo quasi mai, ed è diventata una sorta di FB; una cosa tranquilla, in allegria, e senza stress.

Madò che romanzo! :smiley:



Bravo Nad! Ognuno ha il proprio modo di fare e spesso basta una bella personalità per attrarre un gran numero di ragazze, ma ricorda che il flirt è ancora più potente! Ok sfotticchiare, ma alludere proprio a quello aiuta sempre :wink:

mi piace, fluido e naturale

oltre all’interazione ok (bravooooo :wink: ), hai pure un futuro da scrittore! :slight_smile:

“Porca miseria” esclamò Franz quando vide la lunghezza del romanzo che si accingeva a leggere…



:smiley: a parte gli scherzi, hai utilizzato una battuta molto colta per sbloccare un bacio. Non preoccuparti che sia da mezzo sfigato perché non lo è, una battuta è sfigata solo se non è adatta a chi la stai raccontando… E invece tu hai avuto il merito di creare una bellissima intesa con questa ragazza!

Grazie per il report. Tanti auguri :slight_smile:

grazie franz, apprezzo il fatto che apprezzi! :-DDD

amore di mamma quanto sei romantico :heart::heart::heart::heart::heart::heart::heart:

“segue limonata di 15 minuti” HAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH GRANDISSIMO!