La guerra dei mondi

Una cosa che ho notato in questo ormai neanche troppo piccolo periodo di permanenza nel forum, ma anche parlando in giro con vari amici e conoscenti, nonchè facendomi un bell’esame di coscienza, è che molti di noi maschi nutrono una sorta di profondo e pervasivo rancore nei confronti del fu gentil sesso!



La cosa ha delle chiare origini dal mio punto di vista, ossia nasce dalla frustazione cui le donne ci hanno portato, rendendoci dei morti di pippe/sfigati; stante il cattivo rapporto con esse, molti di noi hanno reagito sviluppando un atteggiamento decisamente misogino, di naturale disprezzo verso coloro che già ci hanno disprezzato.



Tale atteggiamento si esprime in tanti modi, che vanno dal disprezzo intellettuale per le donne, al tacciarle di incoerenza, di inferiorità in senso lato; ed in qualcuno arriva a manifestarsi nella volontà dichiarata di non avere rapporti con le donne al di fuori di quello che si può avere con loro scopandosele.



Personalmente ci vedo anche una sorta di malcelato machismo di ritorno, un disprezzo vagamente don giovannesco, in persone che però, del don giovanni, hanno davvero ben poco. In parte credo che ci sia anche della paura, paura di esporsi al giudizio dell’alterità, della vera alterità che possiamo conoscere e sperimentare; paura anche di farci leggere davvero dentro, da femmine che di fatto aggireranno tutte le evoluzioni celebrali, tutte le scusanti, tutte le maschere che di cui siamo soliti addobbarci, per arrivare davvero al nocciolo di quel che noi realmente siamo.



La questione che mi ponevo: è possibile diventare, non dico dei “seduttori seriali da 30 scopate all’anno”, ma persone con una vita affettiva e sessuale ben sviluppata, con un atteggiamento di questo tipo verso le donne?



Onestamente non credo!



Un atteggiamento di questo tipo implica il non voler realmente esplorare quel grandioso universo, così diverso e distante dal nostro, ma per questo così intrigante, che è l’universo femminile.



Come si fa a buttarsi realmente in campo, e conoscere donne su donne, fino a incontrare quelle che ci possono davvero far sognare, se non si sviluppa parallelamente una sorta di voluttà per quello che il “femminile” può donarci?



come si fa, se quando guardiamo le donne, le guardiamo con i nostri occhi di sfigati, che in loro vedono solo fonte di dolore e di delusione?



Come si fa a trovare la voglia di andare a romper loro le scatole, se quando le guardiamo non proviamo un brivido, se non sperimentiamo la voglia di annusarle, di assaggiarle, di toccarle, e di conoscerle in tutto ciò che esse sono?



La cosa, come dicevo, nasce anche dalla mia esperienza personale; io stesso avevo sviluppato negli anni una fortissima avversione verso le donne; ma forse, data la mia inesausta propensione a razionalizzare tutto, si trattava di un avversione puramente teorica, e per “le donne” come genere, più che per la singola ragazza con cui potevo avere a che fare.



Ultimamente sento questa avversione in fase nettamente calante; forse non ancora del tutto superata, ma le si sta accompagnando un sentimento opposto, quasi di gratitudine per quello che loro hanno fatto per me, e quello che spero possano fare; per quel gioco del dare e avere che solo con loro trova senso, e che non è applicabile con frequentazioni maschili (che ultimamente invece mi annoia abbastanza)



Che ne pensate?

Pienamente d’accordo.



Purtroppo la mia avversione è ancora forte, nonostante tutti i progressi fatti, ma più che essere dettata dalle frustrazioni passate, è dettata da alcuni comportamenti che ancora adesso non mi vanno giù, e che considero, come già sottolineato da te, fortemente incoerenti.



Ovviamente ciò non riguarda tutte le donne, ma solo una parte di esse, le cosiddette femministe praticanti, la controparte femminile della figura appena descritta da te.



C’è da dire che poi questa avversione può essere (ed è, nel mio caso) enormemente amplificata da alcune amiche, in particolare una della mia compagnia (la migliore amica della mia ragazza) con cui entro spesso in conflitto a causa di questa sua “incoerenza”.

Praticamente ci eleviamo a paladini del proprio sesso, ed è guerra atomica ogni volta.

almeno parlo per me,non riesco ad avere un atteggiamento simile di avversione con le donne…

ai voglia di mascherarti…ci mettono poco a capirti davvero …se non ti apri tu piano piano loro comunque entreranno a vedere la tua vera faccia…c’è poco da fare…



io credo che ognuno poi possa pensare ciò che vuole delle donna in seguito anche a delusioni forti ricevute ma credo sia solo un comportamento da mezz’uomini…

nad84;9718 wrote:
[...]
molti di noi maschi nutrono una sorta di profondo e pervasivo rancore nei confronti del fu gentil sesso!

La cosa ha delle chiare origini dal mio punto di vista, ossia nasce dalla frustazione cui le donne ci hanno portato, rendendoci dei morti di pippe/sfigati; stante il cattivo rapporto con esse, molti di noi hanno reagito sviluppando un atteggiamento decisamente misogino, di naturale disprezzo verso coloro che già ci hanno disprezzato.
io non credo sai. conosco molti ragazzi che hanno zero successo con le donne eppure le amano e venerano in modo infinito.
lo zerbino dopotutto non è capace di alcun pensiero o sentimento negativo verso le donne che desidera, anzi è proprio il suo essere estremamente portato ad idealizzarle e considerarle delle dee intoccabili che lo porta ad agire come fa.
in questo senso scinderei:
gli uomini possono essere frustrati pur non nutrendo alcun rancore, semplicemente succubi della propria situaizone sentimentale insoddisfacente.
gli uomini che portano rancore invece, quelli che hanno avversione verso il sesso femminile, trovo che abbiano tutt'altra origine. l'avversione può essere generata da una sorta di invidia nei confronti delle donne, o da avvenimenti passati che ci hanno colpito negativamente e che ci hanno portato a nutrire rancore. e non parlo di due di picche, che hanno il tempo che torvano, ma di esperienze passate, interazioni con ragazze che "si sono prese gioco di te". ed anche in quest'ultimo caso -comunque- non è detto che lo zerbinismo non abbia attutito gli effetti del comportamento che si è subito.

vero che il rancore possa portare a vedere le donne come semplice valvola di sfogo per il desiderio sessuale, ma è altrettanto vero che le persone che si comportano in questo modo non lo fanno tanto con il gusto di far soffrire una donna, no, sono piuttosto mossi da un profondo menefreghismo tipico di chi non investe emotivamente nella conoscenza dell'altro per paura di mettersi in gioco, come dici bene. è tutto lì il motivo: la paura.
molto probabilmente la persona in questione avrà un grave problema di standards, ed avrà talmente poca stima e sicurezza in sè stesso da provarci con donne che non gli piacciono davvero per -ancora- paura di mettersi in gioco e rischiare con quelle che davvero lo stimolano.

@FreeMan 9719 wrote:

Pienamente d’accordo.



Purtroppo la mia avversione è ancora forte, nonostante tutti i progressi fatti, ma più che essere dettata dalle frustrazioni passate, è dettata da alcuni comportamenti che ancora adesso non mi vanno giù, e che considero, come già sottolineato da te, fortemente incoerenti.

[…]

C’è da dire che poi questa avversione può essere (ed è, nel mio caso) enormemente amplificata da alcune amiche, in particolare una della mia compagnia (la migliore amica della mia ragazza) con cui entro spesso in conflitto a causa di questa sua “incoerenza”.

Praticamente ci eleviamo a paladini del proprio sesso, ed è guerra atomica ogni volta.


però in realtà imo quest’incoerenza di fondo, è un valore aggiunto per l’impostazione mentale maschile.

infondo loro sono spesso così buffe, e si difendono come possono.

personalmente nutro una forma di tenerezza mista ad ammirazione per il genere femminile.



e guarda che non è facile essere donna al giorno d’oggi eh! XD



qualcuno diceva: perdonale perchè non sanno quel che fanno.

ed io aggiungerei: e se sbagliano non aspettarti che ti chiednao scusa :wink:

MMM, non avevo pensato all’atteggiamento degli zerbini, anche perchè è quanto più lontano ci sia mai stato dal mio modo di essere.



Però una cosa: in termini psicologici, ad ogni idealizzazione fa riscontro una sorta di portare verso il basso; un po’ il pensare la donna nella due modalità, tanto care ai romantici, di donna angelicata e puttana, senza vedere le vie di mezzo.

Poi onestamente non so, magari non conosco le persone giuste per poterlo, però ho sempre visto il fenomeno dello zerbinaggio più come un atteggiamento pratico che come un reale pensiero cosciente, di reale adorazione e venerazione della femminilità.



Per dire, non ho mai sentito negli sfigati, negli zerbini, in quelli con un cattivo rapporto con il femminile, parole di reale amore per il femminile; viceversa le ho sentie in gente che invece aveva una reale fissazione per le femmine, gente che se le “mangiava con gli occhi”, ed in modo diverso dai commenti maschilisti da bar che si possono fare sulle femmine che passano; non so se riesco a spiegare quello che intendo; se hai letto le memorie di casanova, li io vedo una reale e completa (forse esagerata, qui non sindaco) apologia del femminile; ma è possibile, a mio avviso, solo in chi le femmine le ha conosciute, tante, di tutte le tipologie, e scopre di non poterne farne a meno; questo non lo trovo nel frustato che non sa che fare, come comportarsi ecc



questo lo vedo più come succube del mondo femminile, lo vede come un dio malvagio, a cui prostrarsi e votare sacrifici al fine di ottenere, magari qualcosa in cambio; ma comunque un rapporto fortemente sbilanciato, non sano.



Per il resto di quello che dici mi trovo del tutto d’accordo, sopratutto sulla parte degli standard e della conseguente paura di mettersi in gioco con quelle che davvero piacciono

@aptero 9722 wrote:

però in realtà amo quest’incoerenza di fondo, è un valore aggiunto per l’impostazione mentale maschile.

infondo loro sono spesso così buffe, e si difendono come possono.

personalmente nutro una forma di tenerezza mista ad ammirazione per il genere femminile.



e guarda che non è facile essere donna al giorno d’oggi eh! XD



qualcuno diceva: perdonale perchè non sanno quel che fanno.

ed io aggiungerei: e se sbagliano non aspettarti che ti chiednao scusa :wink:




io non ho capito quando dite questa cosa: incoerenti, buffe, non chiedono scusa, addirittura non sanno quello che fanno.

Ma che sono imbecilli? Non vi sembra di esagerare?
Franz;9740 wrote:
io non ho capito quando dite questa cosa: incoerenti, buffe, non chiedono scusa, addirittura non sanno quello che fanno.
Ma che sono imbecilli? Non vi sembra di esagerare?

:)
le donne -a differenza delgi uomini- sono mosse costantemente da due forze spesso contrastanti: la razionalità e la componente emotiva.
l'uomo, per dirla in parole semplici, è portato per natura a transitare da un atteggiamento razionale ad uno emotivo o viceversa, in pratica è come se facesse on-off.
la donna al contrario, avendo entrambe le componenti sempre "attive" è portata a cambiare atteggiamento più facilmente, e questo accade quando una delle due forze prende il sopravvento sull'altra. per questo viene spesso tacciata d'incoerenza dall'uomo che avendo una forma mentis differente non riesce a comprendere questi suoi cambiamenti repentini.
è ovvio che stiamo grezzamente generalizzando ma tutto ciò spiega molti pattern comportamentali comuni come:
  • la ragazza che ci sta una sera appena l'hai conosciuta e il giorno dopo non ti fila di pezza => quella sera l'avevi portata ad un picco emozionale per cui la componente emotiva ed istintiva ha avuto il sopravvento sulla razionalità, e il giorno seguente, razionalizzando a posteriori, si è resa conto di conoscerti troppo poco e di essersi "buttata" troppo. con la conseguenza di sentirsi imbarazzata e a disagio. risultato, l'hai persa, salvo recuperi in grande stile.
  • la ragazza che conosce un ragazzo e inizialmente sembra detestarlo, e non provare alcun interesse (e qui non parliamo di strategie femminili ma di attegiamenti spontanei) per poi sentirsi inspiegabilmente attratta da questo e concederglisi => anche qui, la componente emozionale ha prende il sopravvento e seppur razionalmente frenata, dà ascolto a ciò che sente.
etc.

da qui l'idea -piuttosto vera- che la seduzione debba solcare terreni emotivi piuttosto che razionali. più sai toccarla emotivamente, più hai possibilità di sedurla. chiaro che poi la razionalità deve fare il suo corso, cementando la sintonia e il rapporto creatosi a livello emotivo, altirmenti ciao peppe.


il fatto del non chiedere scusa invece era una battuta, mi riferivo al classico orgoglio femminile che ho incontrato più volte sul mio cammino.

ottimo grazie aptero!



sai com’è spesso si fraintendono questo genere di affermazioni