Ieri in pausa pranzo ho visto una scena commovente.
Due ragazzi molto giovani su una panchina.
Lei, imbarazzata, si guardava intorno e non sapeva cosa dire. Lui, con la testa tra le ginocchia, sapeva cosa dire "perchè? perchè… perchè??"
Al chè anche io mi sono chiesto: Perchè?
Perchè siamo uomini solo nel modo di vestire? Giubbotto di pelle, capelli sparati perfetti, piercing, jeans alla moda, Nike con le linguette di fuori. E piange su una panchina.
Chi ci ha ridotto così? Chi ci ha insegnato sta roba? Quanto sopporteremo ancora questa situazione?
Per fortuna, girando l’angolo, vedo una situazione completamente opposta. Un ragazzo stuzzica sapientemente una ragazza e lei, divertita, risponde a parole “non so più come fare con te”.
Allora una speranza c’è.
Non ci vedo niente di male nel piangere davanti ad una storia finita male,
Credo anzi che solo un vero Uomo riesca ad esprimere liberamente i propri sentimenti in un luogo pubblico.
+1 ai ragazzi che sanno ANCHE piangere,i finti duri facciamoli fare agli Americani…
ma infatti il problema non è nel piangere in sè
il problema è se la lagna poi va avanti per settimane e settimane
ti puoi anche costruire un’immagine di un certo tipo (es. Giubbotto di pelle, capelli sparati perfetti, piercing, jeans alla moda, Nike con le linguette di fuori) ma se poi non vi è congruenza tra questa immagine e ciò che sei davvero, e soprattutto se questa immagine non è minimamente utile al proprio appagamento e al raggiungimento di uno stato di felicità, te ne fai ben poco
la sostanza e la spensieratezza sono più piacevoli da vedere, così ho inteso il post di John
La penso come Allanon…un uomo deve saper piangere.
Cosa c’è ( lutti e cose del genere a parte) di più brutto che perdere all’improvviso tutto quello su cui puntavi.
Eri sincero , non ne volevi altre, era una di quelle che ti avrebbero fatto diventare monogamo, che non te l’aspettavi e che magari ti ha tradito.
Fa male,e piangere è giusto.
Poi col tempo anche quella cicatrice si risanerà…
e sicuramente quel ragazzo capirà tante cose
ehi, io non ho scritto che un uomo deve saper piangere. meno un uomo piange, anzi, meglio è. perchè significa che è felice, semplicemente.
se si sentiva di piangere, però, non me la sento di giudicare lui come persona, nè di paragonare la sua virilità a quella presunta di altri uomini magari più scaltri, vissuti o meno emotivi.
sempre che non si crogioli nella sua tristezza, ma questo non possiamo certo saperlo
e spero anch’io che capisca tante cose, prima fra tutte che la persona su cui deve puntare tutto, principalmente, è se stesso
Giustissimo.
Piangere non và bene per il semplice motivo che è sinonimo di tristezza ( il più delle volte ) .
Ora dovrà rimboccarsi le maniche e se fino a ieri era abituato a costruire la sua vita mettendo un mattone lui e un mattone la sua ragazza , da domani dovrà metterne due lui.
E’ più difficile, ci metterà del tempo ma ce la farà
secondo me è inutile fare distinzioni uomo/donna. Piangere è una particolare reazione di ad uno stato emotivo, che può variare anche agli antipodi(lacrime di gioia, di tristezza). Ma non è un comportamento proprio SOLO dell’uomo o SOLO della donna. Non è nanche un comportamento che sarebbe meglio vedere PIU’ SPESSO in una donna che in un uomo. Semplicemente fa parte dell uomo, non come sesso, ma come individuo. Quindi secondo me è abbastanza inutile dare giudizio e quant’altro su una situazione che una persona esterna ha visto e ci ha raccontato.
Capisco John che vedendo la scena ha collegato il contesto ad un malessere che è presente nella nostra società e più si andrà avanti e più sarà peggio, secondo me. E parlo del fatto che l’uomo non sa più dove sta di casa se stesso, cioè l’essere uomo.
Almeno io la leggo così, al di là dell’episodio.
Per esempio mi è capitato che un amico mi facesse leggere uno sfogo su una ragazza, scritto nero su bianco, a mò di lettera.
Un bisognosismo e un mielosismo da Romeo and Juliet al cubo, al che gli dico: “ma lo sai che quando i nostri nonni erano giovani e scrivevano una lettera, prima di scirverla di acqua sotto i ponti ne doveva passare, e poi veniva sia fatto che ricevuto come un segno di grandissima importanza, grande valore”. E il mio amico non capisce affatto a cosa mi riferisco.
Lì mi sono sentito anche io a disagio per lui, che è uomo nell’aspetto e donna nell’ interno, una sorta di “ermafrodita”. E fu così che un gesto di somma importanza, fatto per una persona importante per dire cose importanti, scema nel 2010 in frustrazioni, non più gioco di seduzione, e non viene neanche più valutati come un gran cosa. alla fine è solo un foglio, con scritto il mio pensiero. Bah, sarò all’antica, o forse sono pazzo
@John 6803 wrote:
Per fortuna, girando l’angolo, vedo una situazione completamente opposta. Un ragazzo stuzzica sapientemente una ragazza e lei, divertita, risponde a parole “non so più come fare con te”.
…questo ragazzo…ERA JOHN XDDD14qw
Concordo con Kay23. Piangere è un comportamento dell’uomo a prescindere dal sesso.
Ovviamente è giusto anche quello che dice John : è inutile vestirsi alla Sid Vicious se poi quando ti dico “stronzo” ti metti a tremare peggio di Pollon in astinenza da "polverina magica"
Insomma, tutto fumo e niente arrosto è il tipo di uomo che nessuno dovrebbe essere, ma non diciamo subito che chi piange non è un uomo. Ho molti amici, che ritengo veri uomini, e in certi casi li ho visti soffrire e anche loro hanno pianto.
Mica per questo li posso definire checchine isteriche!? xD xD XD (sto estremizzando per scherzare ovviamente)
Ci mancherebbe che un uomo non possa piangere. Io stesso ho pianto qualche settimana fa.
Non parlo nemmeno di fare i finti duri. A dire la verità non volevo proprio soffermarmi sul pianto in sè.
Quello che mi ha fatto pensare di questo epidodio è stata la debolezza del maschio. Basta il rifiuto di una donna all’uscita di scuola per far crollare il castello di carte?
Io mi aspetto ben altro da un Uomo.
Piangere è comunque un comportamento naturale e genuino, anzi mi darebbe fastidio vedere uno a qui gli scappa di farlo ma cerca di non farlo per non dare soddisfazione alla ragazza.
Quando perdi una cosa a cui tenevi puoi essere anche l’uomo più forte del mondo, avrai comunque una reazione e se sei un uomo proprio per questo non avrai problemi a farlo.
Siamo umani, magari il giorno dopo quel ragazzo era la persona più felice del mondo, sono situazioni.
Perdere la persona che credi sia quella giusta, presupponendo che così è stato, non è bello per nessuno.
ecco secondo me va sottolineato anche questo passaggio che ha detto john: E’ già sinonimo di forza avere resistenza al dolore, sia esso corporale o emotivo, ed ancor maggiore dimostrazione di forza arriva da chi non si fa scalfire da agenti esterni, che reagisce con uno stimolo positivo subendone uno negativo, sia esso un giudizio critico e controproducente(che per carità è bene ignorare, ma qualche volta può anche essere “sfruttato” come input) o uno stato d’animo rispetto ad una decisone di un “esterno” nei nostri confronti.
Tutto ciò poi continua a sottolineare l’importanza dell’ “iron inside” che rappresenta l’inner game, semmai ci fosse bisogno di ripeterlo. Spero di aver interpretato bene la morale.
Io credo che per stare bene, bisogna innanzi tutto sare bene con se stessi. essere felici senza niente. Poi si possa passare al valutare di essere felice e stare bene con gli altri.
Indipendenza, può voler dire responsabilità, ma anche libertà. E in ognuno dei casi fanno rima con UOMO.
Per me ci sono stati fin troppi viaggioni sulla questione del pianto
Come ha detto John anche lui ha pianto, se non piangi non vuol dire che sei più figo degli altri…anzi…
@VinDiesel 6842 wrote:
Per me ci sono stati fin troppi viaggioni sulla questione del pianto
Come ha detto John anche lui ha pianto, se non piangi non vuol dire che sei più figo degli altri…anzi…
Verissimo!
Condivido la linea di pensiero secondo cui il comportamento poco virile non stia nel piangere, ma nel non reagire dopo la circostanza che ha provocato il pianto.
Niente marujuna ne pasticche noi si assume solo il 2 di picche diceva il mitico Elio(per ricordare che di 2 di picche si sopravvive ne sono un esempio ).
Cmq ormai la tv (grande baby sitter delle nuove generazioni) ci da un immagine dell’ uomo che tutte le volte che succede qualcosa deve esplodere in un pianto.
Il pianto di per sè e una espressione di noi stessi e dei nostri sentimenti ed estrenarla e uno sfogo di essi quindi secondo l’uomo ne ha diritto come la donna .
Il problema e quando piangere e diventato una “moda” a questo pundo il sentimento e snaturato e diventa semplicemente un “Piango perchè la società esige da me questo” e questo alla fine il vero male e il controllo che i media ci impongono .
Ciao a tutti