Appena tornato e trovo Seducere rinnovato è più bellino, adesso ci prendo un attimo la mano
Prima di iniziare faccio di nuovo la mia premessa delle balle: non scrivo per farmi bello per gente che conosco solo sul web, o per atteggiarmi da chi sa chi, o ancora da poeta di sta min***a. Ma di nuovo per dare input, per scambiarci esperienze; metterò in maiuscolo poche cose, quelle più importanti. Vi mando comunque baciotti. E scusate se non la sintassi non sarà buona, sto dormendo in piedi
Beccatevi intanto sto pezzaccio https://www.youtube.com/watch?v=myNJceDodc0
L’argomento è vasto, e come diceva Tucidide “non è nel mio interesse accarezzarvi l’orecchio”, e i nomi sono inventati.
Dunque, i soldi scarseggiano, ma la voglia di viaggiare c’è ed è tanta, come quella di iniziare a buttarmi in progetti senza esserne un esperto. (Ad esempio non sono bravissimimissimo nel suonare, e comunque partecipo).
Ed ecco gli scambi europei! Soggiorni in paesi stranieri con vitto, alloggio, e viaggio tutto pagato, a far parte di un progetto di volontariato con altra gente sparsa per l’Europa! Lo consiglio a tutti, mannaia alla papaya. Il mio era in Lettonia, dalla durata di dieci giorni, uno spettacolo di teatro e musica organizzato da volontari. Paese bello, il verde dei campi rischiarati da un caldo sole e i tramonti variopinti di rosato e azzurro delle giornate facevano dimenticare la scarsità di cultura nella periferia del paese
Prima della partenza ero molto nervoso, era la prima volta che facevo una cosa del genere. Veri e propri pensieri del “Ma chi cazzo me l’ha fatto fare!”. Gli altri volontari italiani li incontro nell’aeroporto (da tutta Italia e ci troviamo nello stesso aeroporto, che culo) e subito mi esprimo al naturale. Gente molto simpatica e alla mano, e si crea una fantastica amicizia nei giorni a venire. Anche se in quel momento ero fuori dalla comfort zone (quanto mi sta sul cazzo questo termine, da adesso lo chiamerò Banana) stavo bene nella mia pelle, nessun pensiero trascinante
Il difficile, e che difficile, viene dopo. L’INGLESE. Studiatelo da stasera. Raga è fondamentale. Nei giorni seguenti incontrandomi con gli altri volontari da tutta Europa è stato un incubo non poter parlare perché non lo sapevo. Volevo esprimermi al massimo, ma come se non riesco a parlare? Questi giorni sono stati i più difficili in assoluto. Tutti che lo cantavano e io che stavo zitto la maggior parte del tempo. Per non parlare che puoi andare in giro per il mondo è già solo con l’inglese parli con TUTTI. E tutte le occasioni che ho perso, ugh
Passano i giorni e io imparo in fretta, verso la fine torno e esprimermi liberamente e tutti felici. Il giorno degli addii è stato tremendo, avevamo stretto una profonda amicizia tutti quanti, ed è stato molto difficile separarci. Che bella, bella esperienza. I giorni sono volati come delle ore, sabbia nel palmo della mano soffiata via
Cosa ho imparato in questi giorni? Non vorrei scrivere facendo un elenco puntato tipo lista della spesa, ma sono stanchissimo stasera, non posso fare di più
PERICLE.
Quest’uomo era il nostro group leader, e Madonna raga. Di una naturalezza incredibile. Prima ci sentiamo su facebook e già da come scrive pensi “ok, tutti che cercano di fare i brillanti con battute, nella realtà è l’opposto”, invece è una forza della natura. Aveva una padronanza da paura nell’inglese per il suo lavoro, e riusciva a connettersi con tutti nel gruppo. Davvero, poteva scegliersi una qualsiasi ragazza a caso e dire “andiamo a scopare adesso” e via. Vive nell’adesso, nel qui e ora completamente ed è travolgente. Ciò non significa che non faceva figure di cacca anche lui, ma era un dannato figo.
Come fa? Ne ha passate tante. Tantissime. Ha trent’anni, ha viaggiato tantissimo nel mondo collezionando esperienze diverse l’una dall’altra e crede in quello che fa. Non scendo nei dettagli, ma la sua è una vita vissuta. Piena. Quindi dolori passeggeri e di conseguenza molta felicità . Nella maggior parte dei casi ci siamo scoperti completamente, alcune volte mettevamo (a vicenda credo) dei paletti. Per farvi capire che a lui non gliene fotte un cazzo, e già felice per i fatti suoi, senza dipendere dall’esterno, vi dico questo: molte sere andava a dormire nel suo stesso letto una ragazza e non facevano nulla. Quanti di noi riuscirebbero? Si lascia trascinare da un bel ritmo, una bella corrente. Per concludere completamente naturale, rilassato, esplosivo, con voglia di scopare che non nasconde e ecc.
Ah già, quasi dimenticavo. Vorrei scriverlo grosso come una casa, ma chissene. Lui non sa neanche che vuol dire la parola seduzione. Riderebbe. Toglietevi dalla mente 'sta parola, e tutto prende una piega diversa. Provateci putta laa (pizza)
Marsa.
Nel gruppo mi piacevano alcune tra cui questa ragazza bulgara. Non sapeva l’inglese. Come CAZZO facevo a combinare qualcosa? Oltretutto era sempre, sempre, sempre scortata da Neve, che sia maledetto (nah, mi sta simpatico). Una sera con un francese per ridere abbiamo fatto una “strategia” per “conquistare” le ragazze del gruppo con tanto di taccuino e disegni come quando avevamo otto anni. Lui riesce, e mi dico “Cazzo, quanto sarebbe figo ridere dopo con questo francese di com’è andata! Già mi immagino le risate”. E mi lancio. Ehi ehi, non che non mi lanci di solito, anzi. La situazione qui era differente. Era più da sguardi, sorrisi, e tanto contatto fisico. (Il fatto che non parlassimo era forse meglio? affondavo i miei sensi in quello che volevo fare con lei, lasciarmi andare tra le lenzuola e assaporarla. Parlare poco e affondare i miei sensi nei suoi… Non lo dice già qualcun altro? ). Il tutto per tutto, ora o mai più, gruppo di otto persone, la prendo per mano e me la porto via, alla faccia di quel disgraziato di Neve che era là, verso il lago.
Silenzio.
Bacio semplice. Una cosa che sto imparando e che le filles mettono sì una resistenza, ma vogliono farle togliere da noi. Un modo come per dire “Ehi, sì l’abbiamo fatto, ma io non volevo! Sei stato tu” e altre menate del genere. Quindi continuate con “sensualità”, non lasciatevi abbattere da qualche reazione negativa, anzi, vuol dire che avete dato inizio alle danze. Per come la vedo io non puoi perdere (…). Nei giorni seguenti avevo un desiderio su di lei molto alto, solo che era IMPOSSIBILE. Già mi immagino “Gné gné Cà, niente è impossibile, avevi solo paura, ammettiloo”. No. Altro che paura. Era solo impossibile trovare un momento dove stare da soli in quaranta persone con solo quattro case.
Verso la fine anch’io avrei potuto farmele (quasi) tutte, un po’ perché erano scatenate, e anche perché ci sapevo e ci so fare. Tanto contatto fisico, giochi erotici, visi molto vicini con sguardi intensi, ma niente, non mi piacevano.
Ora. Sembrerò il super figo del mondo, vero mes chers? Allora dovete sapere che ho fatto delle figure di cacca apocalittiche. Una che non è neanche delle peggiori è stata questa: durante uno dei due spettacoli mi sono letteralmente dimenticato il testo della canzone. Vado lì sul palco, inizio, e mi dimentico come continua. CAZZO. Mooolto probabilmente non avrò più paura del palco per un bel po’, peggio di così…
E questa non è neanche una delle peggiori. Come ho fatto a non cadere in depressioni cronica come sarebbe accaduto qualche anno fa? Simple. Il mio centro era interno. Non cercavo negli altri la loro approvazione per potermi dire “visto? sono un figo”. Stavo, sto bene nella mia pellaccia con i miei difetti e pregi. E questo deve bastare. Potrei continuare con altre frasi motivanti, ma c’è già tutto il sito. Ripeto solo alcune cose fondamentali che devono entrare bene nella vostra e nella mia di testa: Non conta cosa dici, conta come lo dici; Quello che senti tu lo sentono gli altri; Gli altri non sono perfetti, anzi, chiedete del loro passato, vi stupirete. Non voglio aggiungere stereotipi del tipo “e le straniere sono x e le italiane sono y”. Ognuno si faccia le sue considerazioni senza per sentito dire
Comunque nulla di nuovo sotto il sole
Per finire? Bellissima esperienza. Proprio bella. Ma lasciatemi concludere con una frase poetica del ca**o (lampone), sì una di quelle da baci perugina: Perché viaggiamo se alla fine stiamo male?
Baci