Meno calcoli,piu spontanetà

nel libro le vostre zone erronee ad un certo punto l’autore dice che bisogna evitare di cascare nel vizio di avere sempre un programma e di calcolare tutto.

lo definisce come una trappola mentale.

solo adesso mi sono reso conto di quanto la mia insicurezza mi abbia portato ad essere troppo calcolatore,programmavo tutto,ma non ottenevo niente,adesso voglio essere piu spontaneo,seguire l’istinto,basta fare programmi,in fondo la vita è bella quando non sai cosa farai domani,pensate che palle sapere di già cosa faremo durante un anno o piu.

ci sono state volte in cui l’istinto mi diceva che stavo facendo la cosa giusta,eppure non la facevo perchè non la avevo calcolata,orribile.

non metto in dubbio che in alcuni campi un buon programma sia necessario,tipo il bobybuilding,ma anche il quel caso cerco di renderlo il piu flessibile possibile.

Aggiungo che lo stesso Dyer nel libro che segue quello che hai citato ovvero Te stesso al cento per cento fa una vera e propria apologia degli istinti, che la nostra cultura cerca spesso di reprimere, quando invece dobbiamo prima di tutto essere “buoni animali”. In proposito, hai mai visto un gatto fare calcoli su cosa farà domani, o qualsiasi altro animale? O mettere la sveglia eccetera?

Meno programmi, più istinto. Più liberi.

Meno programmi. Ma non “zero” programmi.

Si vince anche programmando.

E lo stesso mettersi in mente di essere più istintivo,o il fatto di sapere di dover evitare sms e preferire le telefonate, è una forma di programmazione.



Comunque son fondamentalmente d’accordo con l’autore del libro.

Secondo me dobbiamo immaginarci il traguardo, ma non il percorso che faremo per raggiungerlo.

Voglio conoscere quella ragazza? Vado e la approccio, ma non mi metto a pensare ad ogni punto della nostra conversazione e ad ogni mossa e contromossa che farò. Io lo facevo e gli unici risultati erano che 1) ero poco spontaneo; 2) se qualcosa non andava secondo i piani andavo nel pallone. E così per mille altre cose nella vita.

Ma ora non più. Amo improvvisare (lo faccio anche di mestiere). Adesso ogni volta che devo fare qualcosa il mio cervello non ci prova nemmeno più a crearsi il percorso, e sapete cosa? Percepisco chiaramente come la mia mente sia libera da qualsiasi paranoia, semplicemente pronta per accogliere la realtà e rispondere a sua volta. Tutte le paranoie e i programmi che ci facciamo ci annebbiano solamente e toglono spazio al nostro istinto. Tutti ce l’abbiamo, basta lasciargli la strada sgombra per poter agire.