Questo post si ricollega a uno che avevo pubblicato un paio di mesi fa. In sostanza, avevo scritto, troppa gente si atteggia con superiorità nei miei confronti, tipo fossi un bambino ritardato Presente quando al cane che non fa il bravo gli dici “no! sta a cuccia”…ecco, una roba del genere.
Non che sia sempre costantemente così, magari la conversazione sembra anche normale, ma ogni tanto sbucano questi momenti.
Ovvio che io me ne frego e faccio quello che voglio, ma in linea con quanto detto prima la reazione non è quella di chi vedo questo mio “fare quello che voglio” come un gesto positivo da parte mia, ma è più un “madonna quanto ti impunti, facciamo come vuoi te così la pianti con i capricci”.
Un’altro paio di situazioni-tipo che mi sono successe e mi stanno abbastanza sulle balle:
A scuola, mi cade la matita sotto la sedia di quella che mi sta davanti:
“tizia mi passi la matita? “no.” " :|, perchè no scusa?” “perchè di no” interviene la sua compagna di banco “massì ma dagliela poveretto” (e già questo poveretto lascia intendere).
E questa mi da la matita. Solo perchè quell’altra, evidentemente più influente di me, le ha detto di farlo.
Potreste dire “scusa ma sei morto solo perchè non ti ha dato la matita?”. Ok, non me ne fregava un piffero della matita in sè, è il gesto che mi ha dato molto fastidio.
In generale capita troppo spesso che riceva dei “no” a delle richieste anche davvero banali, senza un reale motivo.
O capita che le mie opinioni tendano a non essere prese in considerazione nonostante io mi dimostri (e sia effettivamente) sicuro e convinto di quello che dico, e in campi dove generalmente io sono più preparato.
Esempio? Ho un’ottimo intuito e un’ottima media a scuola, e mi è capitato più volte che qualcuno assolutamente più impreparato dica una cosa, io gli dico “no è il contrario ed è così…” e questo mi guardi come se fossi del tutto rincoglionito “ma cosa dici ma è ovvio che è così bla bla”. Poi ancora magari arriva qualcuno a darmi ragione e sostenere quello che dico io e allora le cose cominciano a cambiare e visto che la mia tesi è sostenuta da qualcuno comincia a essere presa in considerazioni. Fosse solo in campo scolastico non sarebbe un gran problema, ma mi capita in troppe situazioni.
Il comportamento è quello di chi se ne frega totalmente della mia reazione, e non ha la minima paura di “perdermi” o del fatto che io lo guardi male.
Detto così sembra che sia totalmente una vita di merda in verità questi comportamenti compaiono a sprazzi, e con questa gente con cui fondamentalmente vado anche d’accordo sembra tutto normale, ma poi vengono fuori con certe uscite a cui faccio fatica a passare sopra.
Ora so che non dobbiamo basare la nostra autostima sui fatti esterni, dobbiamo totalmente togliere loro importanza, e dobbiamo fregarcene, ed è proprio quello che ho fatto negli ultimi 2-3 mesi. Me ne sono fregato, non pensandoci per non far sì che si avverassero queste convinzioni negative entrando così in un circolo vizioso. So che non dovrei vederlo eccessivamente come un problema, ma di certo non è una cosa che mi fa piacere, quindi ho intenzione di risolverlo.
Ora, è un paio di settimane che sono molto più di buonumore, ma per quanto lo ignori questa situazione continua costantemente a ripresentarsi, e non ho intenzione di farmi trattare da deficiente per il resto dei miei giorni.
Vista la situazione spiegata sopra, la domanda è come far smettere tutto questo? Voi mi direte fregandomene, ma dopo 3 mesi fregandomene e dimostrando che non mi interessa loro continuano a fare, e, sono sincero, non mi va particolarmente bene come cosa. Vedo gente decisamente più insicura di me che non ha problemi di questo tipo. Se si comportano così e con altri no un motivo ci sarà.
Amico, penso che il rispetto sia una delle poche cose di cui dovrebbe importarti.
Non dico di chiunque, ma non puoi farti dare del poveretto per una matita. NON ESISTE.
Fregarsene in senso buono è strettamente correlato all’agire senza tenere conto dei feedback che per te non devono rappresentare nulla: agire in libertà. Naturalmente, seguendo i propri istinti di uomo (eticamente condivisibili).
Fregarsene di una presa in giro ci sta, ma a volte devi mostrare le palle che porti in mezzo alle gambe se non vuoi essere lo zimbello di tutti che qualsiasi cosa riceve acconsente.
Andiamo… sii uomo. Se qualcuno se ne frega della tua opinione in qualcosa pazienza, peggio per lui, ma se non ricevi rispetto alza la testa.
Concordo. Per rimanere in quest’esempio (inutilissimo ma che rende) come avrei dovuto gestirla? Al “no” io mi sono limitato a dirle “perchè no scusa?” con un tono piuttosto fermo e infastidito, da “che cazzo di risposta è no?”. Lì per il resto mi sono piaciuto, ho detto la cosa più ovvia e naturale, d’altronde non potevo mica menarla o mettermi a sbraitarle contro per una cosa del genere. Generalmente lì sta il problema, sono sempre situazioni troppo di poco conto perchè abbia senso incazzarsi, ma che comunque, una dopo l’altra, fanno inevitabilmente incazzare.
Se non ti va bene come cosa non te ne stai fregando.
Non puoi controllare quello che fanno le tue compagne di classe: puoi chiedere per cortesia sorridendo e poi sta a loro cogliere la gentilezza al balzo e reciprocare o dimostrare la loro asocialità (o qualsiasi altro problema possono avere per trattere qualcun’altro da culo. Magari si sentono delle merde e trattare altri come delle merde le fa sentire meglio… non c’è limite al disagio).
Vuoi il rispetto, come pensi di ottenerlo? Facendo la voce grossa e minacciando in stile terminator “DONNA TIRAMI SU LA MATITA SE VUOI VIVERE” e se la compagna ti prende per il culo (“Piccolo, vuole la sua matita… dai che sennò piange”), cosa fai, la prendi per il collo e le dai un pugno in bocca con gli occhi iniettati di rabbia?
Immaginati la scena. Il pazzo timido e sottomesso che per una battutina esplode e fa un massacro ti da l’impressione di un uomo sicuro di se? Da rispettare? O saresti perplesso, penseresti che ha qualche problema e che vada aiutato/rinchiuso.
E’ rispetto quello? Stai solo dimostrando quando tutto ciò ti faccia male. Più ti incazzi, più sei debole e sprechi la tua energia basando chi sei e quanto vali su quello che gli altri pensano di te piuttosto di pensare solo a te stesso, a quello che vuoi fare e a goderti il viaggio.
Un “vero” uomo, a mio parere, neanche se lo pone il problema del rispetto, onestamente. Quello che la gente pensa di te sono cazzi loro. E’ nella loro testa. Da accettare come si accetta che a quello piaccia il culo e quell’altro voti per il movimento monarchico. Fine.
L’unica soluzione è stare sereni. Il che è più difficile a farsi che a dirsi, visto che probabilmente ti porti delle cicatrici di vessazioni pregresse non ancora rimarginate… la vostra scuola offre lo psicologo gratis? Se da solo non riesci a supere la cosa, chiedere aiuto può aiutare.
Auguri
Per restare nell’esempio, potrebbe benissimo andare cosi.
Cade la matita.
Ehi che me la raccogli per favore?
No.
Raccoglila se vuou continuare a vivere donna! - con un sorriso a 69 denti in faccia.
Alchè se lei fa ancora la sciocca lasci stare e te la prendi da solo.
Personalmente una persona che mi nega un favore così sciocco tendo ad ignorarla ed a fare da me… ma se vuoi puoi benissimo sdrammatizzare le sue battute acide buttandola sul teatrale.
già il fatto stesso che ti abbiano risposto così vuol dire caro mio che a queste due gli hai dato il MOTIVO di trattarti così in passato, il rispetto si guadagna giorno dopo giorno. Ogni giorno ti comporti da uomo e ti percepiscono come tale, non è la vicenda della matita il problema è molto prima di questa vicenda caro mio.
Immaginati la scena. Il pazzo timido e sottomesso che per una battutina esplode e fa un massacro ti da l'impressione di un uomo sicuro di se? Da rispettare? O saresti perplesso, penseresti che ha qualche problema e che vada aiutato/rinchiuso.
E' rispetto quello? Stai solo dimostrando quando tutto ciò ti faccia male. Più ti incazzi, più sei debole e sprechi la tua energia basando chi sei e quanto vali su quello che gli altri pensano di te piuttosto di pensare solo a te stesso, a quello che vuoi fare e a goderti il viaggio.
E' quello che dicevo nel secondo post, incazzarsi sarebbe davvero inopportuno e controproducente, un uomo è più imperturbabile.
Raccoglila se vuou continuare a vivere donna! - con un sorriso a 69 denti in faccia.
Questo è interessante, più che altro perchè tende ad essere il mio stile (il che ha il suo riscontro negativo, dato che spesso tendo a fare il coglione anche quando non serve, e quindi faccio fatica a dare un senso di fiducia e a essere preso sul serio..ma questo è un altro discorso), anche se a volte in casi come questo non riesco a rimanere lucido e la prendo sul personale, e appunto mi infastidisco e non riesco a gestire situazioni anche banali dove però mi sento a tutto gli effetti attaccato e non rispettato.
già il fatto stesso che ti abbiano risposto così vuol dire caro mio che a queste due gli hai dato il MOTIVO di trattarti così in passato, il rispetto si guadagna giorno dopo giorno. Ogni giorno ti comporti da uomo e ti percepiscono come tale, non è la vicenda della matita il problema è molto prima di questa vicenda caro mio.
Matty ne sono consapevole, infatti il mio discorso era generale. Quello era un esempio, ma sono comportamenti che vanno avanti da tempo. E quello che proprio non capisco è cosa faccio io per lasciarglielo fare.
Di sicuro tempo fa tendevo a essere molto sottomesso in certi aspetti, ma anche adesso che ne sono consapevole e non faccio più quello che mi dicono senza la minima esitazione, beh..la cosa continua (e non è solo un retaggio dei miei comportamenti di tempo fa, dato che ho visto molte persone cambiare atteggiasmenti e la gente che si adattava a questo nuovo comportamento).
In sostanza, da qualche parte sbaglio ancora qualcosa che mi impedisce di ottenere rispetto e credibilità.
guardati dentro e pensa, ti sei comportato fin in fondo da uomo, hai fatto capire chi comanda? hai mandato a cagare le persone che si sono comportate male con te? non troverai la risposta qui.
È una situazione difficile che va cambiato piano piano
Dillo che non hai bisogno di compassione che se lei non ti vuole raccogliere la matita è semplicemente una maleducata e la poverina é lei di conseguenza.
Aggiorno la situazione perchè sotto questo punto di vista oggi è stata una giornata abbastanza particolare: ultimo giorno di scuola, si festeggia, si passa la giornata con i propri compagni di classe. Stavo bene con me stesso ma contemporaneamente i risultati che avevo all’esterno erano peggiori.
La cosa mi ha sorpreso: ero sufficientemente rilassato, sicuro di me (era una sicurezza abbastanza “autoimposta”, ma comunque giusta dato che spesso tentenno anche quando non ce n’è motivo) e me ne fregavo il giusto. Ma le reazioni esterne, da buona parte della gente erano assolutamente negative e indisponenti, magari sempre rimanendo nella dimensione dello scherzo (ma neanche troppo, sul limite diciamo), ma buttando lì commentini o atteggiamenti di superiorità fastidiosi. Io ero troppo di buonumore per farci realmente caso, e dato che io mi sono piaciuto a prescindere dai feedback, ne sono uscito soddisfatto da questa giornata.
Ma per quanto sia stato soddisfatto sotto molti punti di vista, rimane aperta questa questione del rispetto. Ma il dubbio rimane, mi sento come se, per quanto io mi senta bene e libero, lasciassi come una “falla” aperta in me, un lasciapassare per chi vuole calpestarmi.
La prima cosa che verrebbe da pensare è di essere in una costante schiavitù rispetto agli altri, ma non ho questo problema. Anzi sono all’opposto, e spesso è questo mio essere eccessivamente libero che mi porta a prendermi parole.
Esempio concreto successo: strada da attraversare, totalmente vuota noi siamo in 5 più altre 5 persone che aspettano di attraversare.
La strada è assolutamente vuota, io: “beh direi che attraversiamo” - “c’è rosso…!(tono già qua supponente)” - “si ma è vuota la strada, è inutile aspettare, io attraverso”. scatta stocazzo di verde, attraversano e sento un’altra lì che le fa a questa “è pazzo”, lei “no, è un coglione”. Il tutto con un tono non divertito, ma con un tono al limite dello schifato. Lì mi incazzo, ma mantengo la calma. Impazzire per una cosa del genere sarebbe controproducente.
Mi avvicino: “scusa?” “no è che sei un coglione”, detto con una nonchalanche assurda. io: “no secondo me è molto più coglione chi non attraversa anche se la strada è vuota, ma sono punti di vista.”.
A questo punto dite “ma allora frequenti dei frustrati, cambia giro”.
I punti sono due: primo è assurdo che mi parli così, improvvisamente, se fino a 2 minuti prima ci stavo scherzando amichevolmente… episodi come questo appunto capitano a sprazzi, anche raramente, ma comunque troppo spesso per i miei gusti.
Secondo quando sono tra di loro sono tutti simpatici e amichevoli, e quasi mai vedo scene del genere.
Ecco, e gli episodi sono spesso così. Io rispondo anche, e mi difendo bene, ma appena capita colgono l’occasione e ste scene si ripetono, così dal nulla.
Spero di aver reso meglio con sto esempio, perchè vorrei riuscire a capire. Dai che superato questo il peggio è passato
@efoxxx 18777 wrote:
Ma il dubbio rimane, mi sento come se, per quanto io mi senta bene e libero, lasciassi come una “falla” aperta in me, un lasciapassare per chi vuole calpestarmi.
Dicesi anche insicurezza. Gira tutto attorno a questo. Ti dicono una stupidaggine (anche a me piace aspettare il verde se non ho fretta e avrei detto lo stesso lol) e tu subito la prendi come un attacco. Quando fai quello che vuoi spesso specie le ragazze facilmente commenteranno "Tu sei pazzo!" "Che stronzo che sei!" etc ed è musica per le tue orecchie, significa che quasi sempre sono attratte, è quasi matematico...
Tu però te la prendi, ti avvicini stile rissoso ("Scusa?") e rispondi a tono. Sei tutt'altro che rilassato, la prendi troppo seriamente... dai, come se quello che dicono ste due ciccie avesse un peso.
La domanda, imo è, come prenderla un po più alla leggera e riderci sopra?
Cambia amicizie…