Mi sento un Uomo

No, non ho conquistato la donna dei miei sogni.

Non ho neanche ottenuto fantasiose prestazioni sessuali da due brasiliane contemporaneamente.

Non mi sono nemmeno lanciato con un elastico da un ponte a picco su un fiume.



Tutt’altro. Per una volta sono stato vulnerabile.



Nei cinque giorni che sono appena passati ho conosciuto un sacco di gente, un sacco di donne e uomini di ogni tipo. Niente di speciale.

La cosa che era diversa questa volta era il mio atteggiamento: libero.

Ma non libero dal giudizio degli altri, quello c’era già da tempo. Libero da un giudizio molto più pesante: il mio.



Dopo questa esperienza così rinfrescante, mi sono reso conto di come in passato il mio atteggiamento fosse sostanzialmente guidato dai meccanismi seduttivi, ovvero facevo cose che sapevo mi avrebbero portato a dei risultati (con le donne e non). Come in una sorta di divertente viaggio, fatto però su rotaie.



E’ proprio così, ci ho messo tanto per imparare la seduzione, ma solo ora che me ne sono liberato sono davvero felice.



Si potrebbe pensare che in cambio di questa libertà si siano ridotti i risultati che ottenevo in precedenza, con movimenti mirati.

Purtroppo non è stato così.

Ho parlato, scherzato e ballato semplicemente per il gusto di farlo. Senza paura di sbagliare.

Ho sedotto ragazze senza il desiderio di averle, semplicemente per la gioia di fare quello che stavo facendo. Senza paura di sbagliare.

Ho conquistato la fiducia di persone che stimo, non perchè ne sentissi il bisogno, ma semplicemente per la voglia di passarci del tempo assieme. Senza paura di sbagliare.

Sono salito su un palco. Sotto c’erano più di 100 persone a darci la carica. Ma non ho fatto nulla per fare piacere a loro, ho fatto tutto ciò che in quel momento mi sentivo, e alla fine ha pagato. La nostra squadra ha vinto e io stesso mi sono meravigliato di ciò che abbiamo fatto.

Ho commesso errori e avuto piccoli inconvenienti. Ma li ho affrontati, senza mai fuggire.



E’ così che mi sono sentito davvero un uomo. Vivendo al 100% e slegandomi totalmente dal risultato e dal mio giudizio, concedendomi di fare cose di cui non ero sicuro del risultato.

Ho capito che pensare al risultato porta ansia e pensare al percorso porta al risultato.





Pensavo di essere vicino al massimo, ma ho svoltato un angolo e si è aperta una nuova strada. Chissà quanti altri angoli mi aspettano.





Rileggendolo potrebbe sembrare un post di autocelebrazione. Credo invece di non essere mai stato così lontano dall’essere vanitoso. Ho solo una grande voglia di condividere un’esperienza che mi ha davvero aperto gli occhi.

E’ incredibile la quantità di energia che si può scambiare con le altre persone se solo sei disposto a riceverla.

ma in pratica cos’era? una gara di teatro?

eppoi dai, dacci qualche dettaglio di qualche interazione interessante :stuck_out_tongue:



suvvia, dai del cibo a noi ottusi nerd delle dinamiche sociali XD

Sì, un raduno nazionale di improvvisazione, durante il quale c’è stato anche un torneo a squadre.



Pensa che è da tre giorni che volevo aprire sto topic, ma causa lavoro non ci ero ancora riuscito! Appena ho un po’ di tempo posso scrivere più approfonditamente.



Anche se in realtà più vado avanti più faccio fatica a distinguere quello che faccio da quello che sono.

era il coro di voci bianche di bologna :smiley: