Non abbiamo difetti. Solo aree in cui migliorare

E’ così semplice… perchè non ci avevo mai pensato?



"Grazie al cazzo John, raccontaci qualcosa di nuovo"



E invece no, non l’avevo mai focalizzato in questi termini. Tutte quelle vocine che mi dicono: non sei abbastanza qui, non sei bravo a fare là, ti manca questo, hai troppo quello… le ho sempre catalogate col nome di difetti. Correggibili, certo, ma in testa avevano quella brutta definizione, come qualcosa che non sarei riuscito a levarmi facilmente di dosso.

Ma oggi, come per magia, le ho chiamate col loro vero nome: aree in cui devo migliorare.



Questo mi ha dato una grande dose di energia (tanto che sono corso ad aprire un topic). Non più pesanti ostacoli da superare, ma piccole buche da riempire con qualche secchiello di sabbia.



Ora vedo chiaro davanti a me il percorso che dovrò fare per acquisire l’esperienza necessaria a colmare quei buchi… velocemente! E non vedo l’ora di farlo.





Ah, il potere delle parole e dell’immaginazione!



Buon miglioramento a tutti! :smiley:

beh etimologicamente la parola difetto non è che abbia un significato molto diverso da quello nuovo che hai trovato: deriva dal latino “deficere”. Vuol dire “mancare, venir meno”, ma analizzando il lemma lo si vede composto da 2 parti:

DE->particella negativa, quindi NON

FACERE->verbo che significa FARE



quindi si tratta di aspetti legati alla non-azione, non tanto all’incapacità.



Chi ha detto che il latino non serve a un cazzo? XD



Ma…ad esempio? Dicci una di queste cose che pensavi fossero difetti e invece hai scoperto come potervi porre rimedio.

io penso sia una questione di vedute…chiamarli difetti, chiamarli lacune, cose in cui devo migliorare…ma il succo del concetto è sempre quello, anche se si può pronunciare in 100 maniere diverse. La cosa che secondo me deve essere chiara e pacifica è che tutti li abbiamo, dobbiamo accettarli, pena NON PIACERCI COMPLETAMENTE E NON AVERE LA MASSIMA STIMA IN NOI STESSI, e, chiaramente, cercare di migliorare; ma non i difetti, semmai le nostre conoscenze, le nostre vite e i nostri stili di vita, in una maniera più globale.

Sono d’accordo anch’io… anche i difetti vanno bene… che poi non è detto che i difetti che vediamo noi sono quelli che vedono anche gli altri!

Per esempio io considero un difetto la mia timidezza, invece a qualcuno fa impazzire! :stuck_out_tongue:

Quindi è tutto relativo… Non c’è scritto da nessuna parte che dobbiamo eliminare tutti i difetti, qualcuno ci sta!

Credo sia fattualmente impossibile eliminare tutti i difetti. Ci renderebbe tremendamente simili e noiosi.



Il discorso di John penso fosse quello di una persona che è riuscita ad accettarsi, e ciò che prima riteneva un fardello ora gli appare come una possibilità per incrementare le proprie doti e conoscenze. Per poter correggere un difetto, devi prima riconoscerlo. Per poterlo riconoscere, devi accettarlo come parte della tua persona.



Uno può essere timido, ad esempio, starci male ma non fare niente per migliorarsi. Secondo me il fatto che ci stia male significa che è un difetto, e il fatto che non fa niente per migliorarlo significa che con tutta probabilità non lo riconosce come tale. Forse da la colpa agli altri, alla società, al mondo intero. O magari ci sarà un’accettazione passiva, del tipo “Eh ma io sono fatto così, e non posso cambiare”. Se invece si fa un’analisi e si dice "Ok, sono timido. Questo atteggiamento è qualcosa che fa parte di me, lo riconosco, ma voglio cambiarlo. Quali sono le azioni concrete che posso fare per assomigliare di più alla eprsoan che voglio davvero essere? Su cosa devo lavorare prima?"



Vantaggio: se puoi fare qualcosa per migliorare, agirai con maggiore consapevolezza e lucidità. Se non ci puoi fare niente, non te la prenderai ma accetterai più serenamente la cosa.

Una grande difficolta che sorge in me non è tanto capire i difetti o le cose da migliorare,ma agire per fare in modo che cambino,è lo stimolo la motivazione che a volte manca.

@Allanon 3731 wrote:

Il discorso di John penso fosse quello di una persona che è riuscita ad accettarsi, e ciò che prima riteneva un fardello ora gli appare come una possibilità per incrementare le proprie doti e conoscenze. Per poter correggere un difetto, devi prima riconoscerlo. Per poterlo riconoscere, devi accettarlo come parte della tua persona.



Uno può essere timido, ad esempio, starci male ma non fare niente per migliorarsi. Secondo me il fatto che ci stia male significa che è un difetto, e il fatto che non fa niente per migliorarlo significa che con tutta probabilità non lo riconosce come tale. Forse da la colpa agli altri, alla società, al mondo intero. O magari ci sarà un’accettazione passiva, del tipo “Eh ma io sono fatto così, e non posso cambiare”. Se invece si fa un’analisi e si dice "Ok, sono timido. Questo atteggiamento è qualcosa che fa parte di me, lo riconosco, ma voglio cambiarlo. Quali sono le azioni concrete che posso fare per assomigliare di più alla eprsoan che voglio davvero essere? Su cosa devo lavorare prima?"


Qualcosa del genere.



Ragazzi ogni tanto mi sembra che abbiate subito un lavaggio del cervello. Mi dite le solite frasi e non cercate di capire il discorso.



Accettarsi completamente non esclude il fatto di poter migliorare sè stessi. Altrimenti “miglioramento personale” un bel cavolo. Stato attuale, stato ideale, obiettivi annuali, week agenda, esperienza sul campo… sono parole inutili se diamo per scontato che qualsiasi cosa che siamo ora vada bene per l’eternità.

Un conto è piangersi addosso per una nostra caratteristica negativa (mi faccio schifo, sono così).

Un conto è accettare una nostra caratteristica come parte integrante di noi stessi (non me ne frega una ceppa!).

Un conto è prendere qualcosa che non ci piace di noi e lavorarci sopra per renderlo ciò che abbiamo sempre desiderato (sono così, ma nulla mi vieta di diventare cosà).



Non dobbiamo e non riusciremo mai a cancellare tutti i nostri difetti, ma visto che ne abbiamo la possibilità perchè non prendiamo le redini della nostra vita e la portiamo dove cazzo pare a noi?

E’ fondamentale accettarsi, nella buona e nella cattiva sorte, ma non può essere uno scudo dietro cui nascondersi per giustificare la nostra scarsa intraprendenza.



Quello che dice spamy è giusto, i difetti ci stanno, perchè tutto è relativo. Allo stesso modo però potrei fare l’esempio dei pregi. Magari mi credo un gran simpaticone ma sto sul cazzo a mezzo mondo.

E’ vero, tutto è relativo. Ma visto che ad ogni punto di vista corrisponde una nostra immagine, probabilmente diversa ogni volta, tanto vale usare solo il nostro di punto di vista ed imparare ad analizzarci genuinamente ed onestamente, per decidere sul serio come plasmare il nostro futuro.



Da questo topic mi sembra quasi di leggere: ho un difetto, ma amen non mi interessa perchè sono fatto così. Sono nato così e moriro così. Che mi sembra proprio l’esatto contrario della filosofia del sito.



Faccio un esempio banale: al liceo ero un fancazzista. Ho sempre avuto la fortuna di essere sveglio, e andavo bene stando attento in classe. Ho fatto la tesina in una settimana, ma sono riuscito a prendere 85. Perfetto, tutti i presupposti per vivere una vita prosperosa con il minimo dell’impegno.

Ma tutto questo è crollato quando mi sono iscritto al primo anno di università. Siete tutti studenti qua dentro, il solo “stare attenti in classe” quanto può servire all’università? Poco, e per me è significato esami andati male, esami rimandati e la decisione di non iscrivermi al secondo anno.

Quante lauree ho portato a casa semplicemente accettando il mio fancazzismo? Poche…



A costo di sembrare demente lo ripeto: io credo fermamente che piacersi, accettarsi, vivere in serenità, senza seghe (anche mentali), sia alla base di una vita favolosa. Ma la vita bisogna seducerla, e non farsi conducere dove vuole lei.





Mi farebbe piacere sapere il parere di tutti, perchè voglio capire se mi sto perdendo un pezzo o stiamo dicendo tutti la stessa cosa in due modi diversi.







p.s. e mentre noi ci stiamo facendo le mega-seghe (anche mentali), Tuvia è in giro a trombarsi qualche modella.

no beh, mentre te ti facevi ste seghe mentali anch’io ero in giro a provarci, ma ahimè non sono stato molto convincente stasera XD



comunque sia su sta cosa, caro John, siamo in sintonia

@John 3757 wrote:

p.s. e mentre noi ci stiamo facendo le mega-seghe (anche mentali), Tuvia è in giro a trombarsi qualche modella.




AHAHHAHAHAHAHAH!!



Comunque consolati, mentre tu scrivevi io stavo saltellando da una piattaforma all’altra con Super Mario :smiley:

spero new super mario wii

Super Mario Galaxy, purtroppo l’ho finito.

Attendo CON ANSIA il seguito.



Sottolineo, con ANSIA :smiley:

John non so se ho percepito il senso del discorso cmq personalmente peso che l’accettarsi sia anche correggere i nostri difetti esempio:

Sono 1,78 per 95 kg non mi piaccio voglio dimagrire ma non rinuncio al cibo per che mi piace ho faticato più di altri (al solito direi) ma sto ottenendo risultati in pratica sono un goloso (amo il buon cibo e il vino buono) e un qualcosa di me che mi piace non lo nascondo anzi mi riempie di gioia la vita (oltre che lo stomaco) .

Sono fuori forma non mi piaccio cerco di rimettermi a posto , so che con l’impegno posso farcela (YES I CAN) modifico questo aspetto e mi piaccio di più .

CAZZO (scusate il termine ma ci sta) sono riuscito a non dover escludere nessuna delle 2 cose e il massimo per me e la mia autostima.

Come ho detto non so se il senso del tuto discorso e questo ma e per me vale molto questa cosa .

Ciao