Non vivere una vita fotocopia!

http://dailymotion.virgilio.it/video/x9rj1j_copy-shop_shortfilms?from=rss



Qualche anno fa vidi questo video e mi piacque molto, perchè già allora ero contrario alle routine quotidiana e alle consuetudini.



Ma ora l’ho riscoperto, in seguito ad alcune considerazioni che mi sono venute in mente.

Ultimamente mi sono trovato a pensare di come non solo ci siano un sacco di persone che vivono vite ripetitive e sempre uguali a sè stesse, ma anche vite tutte uguali tra di loro!

C’è una bruttissima tendenza all’uniformazione verso canoni e stili di vita tutt’altro che stimolanti. Molte persone scelgono un percorso di vita già battuto, forse per paura di sbagliare, forse per paura dell’ignoto.

Fatto sta che siamo tutti un’orda di zombie meccanici che ripetono all’infinito le stesse azioni: liceo-università-laurea-lavoro-casa-ufficio-ufficio-casa-venerdì disco con gli amici-sabato cinema con la fidanzata-estate vacanze in riviera-pensione alla bocciofila-sepoltura sottoterra.



Non ho fatto nessuna scoperta all’avanguardia, ma ultimamente riesco a percepire questa cosa molto più istintivamente. Quando incontro una persona, e parlandoci un po’ capisco che non è qualcuno che sta vivendo in pieno la propria vita, la percepisco come una persona vuota, arida, come un gargoyle che si pietrifica alla luce del sole.

Ed è pieno di persone del genere. Persone che magari fanno qualcosa nella propria vita, ma non sentono ciò che fanno. Lo fanno e basta, come se fossero animali che fanno le cose solo perchè la natura gli dice di farlo, non si sa perchè.

Non è detto che qualcuno debba per forza gettarsi da un aereo per sentire la vita scorrere nelle vene (anche se è da fare, parola di ex-fifone :wink: ). Uno può divertirsi anche a disegnare sui marciapiedi con i gessetti, o anche banalmente facendo il barista, ma l’importante è che lo faccia con coscienza. Se poi è consapevole che quello che sta facendo nella propria vita non gli piace, beh… allora non ha scusanti.



Secondo me è proprio questo il vero significato di “buttare via la propria vita”. Come diceva Steve Jobs se alla mattina, alzandomi, mi chiedo se è questo ciò che farei se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, e la risposta è troppo spesso no… c’è qualcosa che non va.



Forse qualcuno non ha voglia di rischiare, ma forse qualcun altro non ha semplicemente capito che sulle onde in superficie si surfa trascinati dalla corrente, ma immergendosi si trovano fondali meravigliosi.

Argomento interessante, mi piace. E’ un po’ come la differenza tra un prodotto industriale e un prodotto artigianale. Vita industriale (un prodotto sempre uguale, ma veloce da creare, apparentemente senza difetti e che va bene per tutti) e vita artigianale (fatta a mano, pezzo per pezzo, seguendo l’indole perosnale e perfino l’umore dell’artigiano). Ma non voglio dare un giudizio di ordine morale alla ripetitività della vita. Talvolta ne sono vittima anch’io, talvolta la sfrutto anch’io. Come ogni cosa, ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Da un certo punto di vista, aiuta ad organizzarsi meglio per attività che non coinvolgano solo te.



Se ho un corso di chitarra il martedì e il giovedì, ed è ogni martedì ed ogni giovedì, il motivo può essere piuttosto semplice: per l’organizzazione della cosa, sono funzionali quei due giorni. Se ognuno facesse quello che gli va quando gli va, sarebbe impossibile organizzare una qualsiasi cosa. Il problema non sta nella routine in sè. La routine è uno strumento. Il problema sta nell’uso che se ne fa. Posso avere lezione di chitarra il martedì e il giovedì, ma nulla mi impedisce di suonare la chitarra di sabato, se ne ho voglia. Come nulla mi impedisce di saltare una lezione di martedì, se non ho proprio voglia, o se sopraggiunge qualche evento imprevisto e/o migliore.



Basare la propria vita sulla routine, scandirne i tempi e il ritmo in modo ripetitivo senza sapere il motivo per cui lo si fa: questo è dannoso. E’ qui che insorge il rischio della vita-fotocopia. La paura di uscire dallo schema, di andare fuori tempo con il ritmo scandito da non-si-sa-bene-chi, ma di certo non dal nostro istinto. La soluzione, secondo me, non è nulla di sconvolgente, come dice John. Non è buttarsi da un aereo. Sono le piccole cose, sfogo quotidiano della nostra creatività.



Cambiare ogni giorno percorso per tornare a casa dal lavoro. Mangiare quando si ha più appetito, e non “perchè è ora”, nei limiti del rispetto altrui ovviamente (mettersi a spadellare a lle 3 di notte non è il massimo in certi casi XD). Fermarsi a cogliere qualche particolare in ciò che guardiamo, ascoltiamo, odoriamo, e non lasciar scorrere un paesaggio che solo in apparenza è sempre uguale, crogiolandosi nella falsa convinzione che saremo salvi da ogni pericolo nel compiere sempre le stesse medesime azioni, ogni santo giorno.

Purtroppo è una cosa che percepisco anch’io John, purtroppo nel senso che ci sono così tante persone che non VIVONO veramente la loro vita, ma fanno le cose che fanno perché per ora stanno bene e bona, non perché le rende FELICI!

Insomma, io voglio mangiare alle 2 e non all’1, lo faccio perché è bello ascoltare il proprio corpo e se permetti bisogna conviverci, meglio se si sta bene insieme, anima e corpo.



Certe volte vedo la gente stanca, ma non stanca per davvero, solo stanca per la vita che conduce, ed è struggente guardare una persona in quello stato, che potrebbe invece essere felice e rendere felici altre persone.

A volte penso “magari se vado lì e le dico che esiste un altro modo di vedere il mondo…”, sì, ma come farglielo capire? e poi mi sento in colpa per non aver fatto del bene a quella povera persona, io potevo ma non ho fatto niente, per timidezza… mi sento parecchio stupido in quei casi.

E qui scatta il nuovo obiettivo.-> la prossima volta devo fare qualcosa per far Vivere quella persona.

In questi giorni sto conoscendo un po’ di persone nuove e vedo che alcune, non voglio dire la maggior parte, ma alcune non desiderano. Non senti il desiderio sulla loro pelle che cerca di affiorare, vagano seguendo chi ha le idee un po’ più chiare. O non si sono mai fermate a esprimere un desiderio o meglio non hanno il coraggio di parlarne.

E restano attaccate alle abitudini

fanno affermazioni nette tipo "è mezzanotte quindi è tardi (questa era mia madre) “questo gruppo musicale è meglio di quello perché… perché è oggettivamente meglio” “io sono fatto così” eccetera. Il cambiamento non è contemplato in ragionamenti di questo genere. Per cambiare bisogna pensare diversamente.

Per fortuna non sono tutti così

Noi a quelli che sembrano avere più speranze gli si linka seducere o gli si consiglia qualche libro, ma finora non ho avuto risultati. Quando qualcuno trova un metodo per far Vivere una persona, come dice Joem, scriva una bel reportino perfavore.



Sono in fase un po’ delirante; ho sonno. Buonanotte

Penso che non ci sia un metodo: ci si deve sbattere la faccia addosso alla vita. E più forte la sbatti, maggiore sarà la reazione, nel miglior rispetto del terzo principio della dinamica. Quando ciò avviene, è la persona stessa che cercherà una via, un libro o un sito. Come presumo sia successo ad ognuno di noi.

E probabilmente Allanon forse hai ragione… Nel senso che abbiamo così tanti modi per svagarci che forse serve un motivo Gigante per smuoverci dal torpore e farci pensare diversamente dal solito, dal comune, dalle nostre stesse convinzioni. E’ solo una teoria, quindi proverò comunque a smuovere certa gente se possibile…

@JoeM 3039 wrote:

E probabilmente Allanon forse hai ragione… Nel senso che abbiamo così tanti modi per svagarci che forse serve un motivo Gigante per smuoverci dal torpore e farci pensare diversamente dal solito, dal comune, dalle nostre stesse convinzioni. E’ solo una teoria, quindi proverò comunque a smuovere certa gente se possibile…




… beh, secondo me ci sono dei modi per smuoversi se si è in uno stato di “inerzia”, l’unico problema e che il 99% delle volte non siamo noi a cercarli… ma sono loro che ci trovano…



…quante volte abbiamo letto frasi come: " vivi la tua vita come se fosse l’ultimo giorno" … ma chi ha mai fatto veramente ?

Se poi disgraziatamente si viene a sapere che ci restano sul serio pochi giorni… tutto cambia…



E come questo esempio se ne possono trovare altri… e diciamo in genere tutte quelle situazioni dove c’è una sola via da percorrere, senza alternativa comoda…

@Joseph-Nine 3048 wrote:

…quante volte abbiamo letto frasi come: " vivi la tua vita come se fosse l’ultimo giorno" … ma chi ha mai fatto veramente ?

Se poi disgraziatamente si viene a sapere che ci restano sul serio pochi giorni… tutto cambia…


chiaro che non possiamo sfasciarci ogni giorno in un impeto di nichilismo ansiogeno. nella vita ci vuole pianificazione, altrimenti ti ritrovi a 50 anni spiazzato e a mani vuote. devi avere in mente cosa vuoi fare, chi ti piacerebbe diventare e fare tutto ciò che serve per realizzarlo. MA LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE TUTTO CIO’ SARA’ FATICOSO E POCO DIVERTENTE!

mi ricordo un’intervista ad un atleta americano degli anni 70, di cui non ricordo il nome, che diceva: tu pensi che io mi diverta ogni mattina ad alzarmi alle 5 e andare a correre in mezzo alla nebbia? pensi che esca volentieri dal letto caldo a fianco alla donna che amo per andare a sudare? certo che no, ma io lo faccio, perchè mi devo allenare per ottenere risultati. ed è il risultato che conta.



“vivi la tua vita come se fosse l’ultimo giorno” è usata dai ragazzini per fare i fighi impegnati e giustificare le loro vite misere, ma chi la comprende davvero capisce che non vuole dire di buttarla via senza pensarci. vuole dirti di vivere la vita senza paure, senza timori, senza restrizioni, libera, appassionata, divertente, folle. ti dice di usare la tua vita. ma la vita deve avere uno scopo, alto basso, nobile borghese che sia, altrimenti cosa te ne fai di questa unica occasione che hai ricevuto.

@John 3051 wrote:

chiaro che non possiamo sfasciarci ogni giorno in un impeto di nichilismo ansiogeno. nella vita ci vuole pianificazione, altrimenti ti ritrovi a 50 anni spiazzato e a mani vuote. devi avere in mente cosa vuoi fare, chi ti piacerebbe diventare e fare tutto ciò che serve per realizzarlo. MA LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE TUTTO CIO’ SARA’ FATICOSO E POCO DIVERTENTE!

mi ricordo un’intervista ad un atleta americano degli anni 70, di cui non ricordo il nome, che diceva: tu pensi che io mi diverta ogni mattina ad alzarmi alle 5 e andare a correre in mezzo alla nebbia? pensi che esca volentieri dal letto caldo a fianco alla donna che amo per andare a sudare? certo che no, ma io lo faccio, perchè mi devo allenare per ottenere risultati. ed è il risultato che conta.



“vivi la tua vita come se fosse l’ultimo giorno” è usata dai ragazzini per fare i fighi impegnati e giustificare le loro vite misere, ma chi la comprende davvero capisce che non vuole dire di buttarla via senza pensarci. vuole dirti di vivere la vita senza paure, senza timori, senza restrizioni, libera, appassionata, divertente, folle. ti dice di usare la tua vita. ma la vita deve avere uno scopo, alto basso, nobile borghese che sia, altrimenti cosa te ne fai di questa unica occasione che hai ricevuto.




concordo !!! … ho riportato solo un esempio, poi logicamente non è che da domani decido e mi sfascio a due, tanto è l’ultimo giorno… ehh

l’importante è che poi ci non si abbandona alla routine senza uno scopo, senza impegno… e ci si lascia trasportare, insomma…