Questa è una roba che sta girando in questi giorni tra i miei amici di facebook:
[...]Stando a un immarcescibile luogo comune, l’uomo sarebbe cacciatore. Viene da immaginarsi il maschio medio che cala come un’aquila, scatta come una tigre, s’avventa come un lupo sulla femmina di suo gradimento; ma non sono che favole consolatorie. L’amara verità è ben diversa: in amore, nella stragrande maggioranza dei casi, gli uomini sono come le idre. Non possono fare altro che agitarsi a casaccio sperando di agguantare qualcosa, e quand’anche trangugino un boccone che non è di loro gusto, devono pensarci bene prima di risputarlo; perché spesso l’alternativa è il digiuno totale. L’uomo non è cacciatore; al massimo è pescatore. Butta l’amo e spera per il meglio.
La donna, invece.
Dire che nel gioco dell’amore le donne partono avvantaggiate sarebbe eufemistico e riduttivo. Nel gioco dell’amore le donne sono le uniche a giocare; gli uomini fungono da pedine. La femmina non è cacciatrice, non è pescatrice e non è neanche preda: la femmina è acquirente. Per una donna, l’amore è come lo shopping: magari non puoi permetterti di comprare proprio tutto quel che vorresti, e magari quello che porti a casa non è proprio ciò che avresti desiderato, ma è sempre e comunque qualcosa che hai scelto tu. Non si tratta di una differenza da poco.
Poi la gente mi chiede perché mi piaceva tanto fingermi donna in Rete. Beh, il motivo non è che vorrei essere una donna a mia volta, e neanche che sono gay. Mi piaceva fingermi donna per assaporare, nell’unico modo che mi fosse possibile, il colossale privilegio insito nell’essere femmina: la possibilità di piacere in modo immediato, scientifico, automatico. L’opportunità di interpretare per una volta il ruolo di quello che viene inseguito, invece di logorarmi in quelle sfibranti e spesso inutili guerre di trincea che noi uomini siamo costretti a combattere per star dietro alle donne. Vestire i panni metaforici della vamp internautica era come acquisire momentanei superpoteri; come passare da Clark Kent a Superman, anzi, a Supergirl.
Ora. Non tutti hanno la fortuna di essere illuminati come noi, anzi siamo proprio in pochi.
Ma più in generale, che senso ha mettere tanto impegno nel lamentarsi? Anch'io ho avuto il mio periodo ultrapessimistico, ma avevo 17 anni.
Quello che voglio dire è: se qualcuno ha tanta energia per scrivere pagine di autocommiserazione perchè non può convertire questo sforzo in impegno positivo...? Perchè è più facile. Aspettare piagnucolando che qualcuno ci risolva i problemi.
La scoperta di questo sito è stata come un faro. Ma avevo già capito che non avrei potuto passare la mia vita a subire passivamente. E invece scopro ogni giorno come sia pieno di ragazzi che fanno spallucce e aspettano che qualcosa succeda magicamente. E magari quando questa cosa succederà non avranno l'accortezza o la voglia di afferrarla.
Serve pazienza, perchè tutti brancolavamo nel buio, e non possiamo comportarci da superiori solo perchè sappiamo cose che loro umani non potrebbero neanche immaginare. Però riesco sempre meno a sopportare le lamentele altrui.
Ah, e comunque non sono mai stato così felice di essere uomo.