Una pulzella nel mio eremo

Mi rifaccio a quanto scritto ieri in " diario di crescita", così possiamo capire meglio cosa è successo con la vicina:

Tornando a casa ho incontrato una mia vicina di casa, non mi interessa incominciare con lei una relazione che abbia a che fare con il sesso perché è brutta. Ne ho approfittato però per fare conversazione e stabilire un contatto. Il dialogo si è svolto in maniera abbastanza istituzionale: " cosa studi?" “dove abiti?”. Nel corso della chiacchierata, molto spontanea, ci sono stati alcuni momenti che mi hanno portato a quanto letto su questo sito. I concetti non li ho ancora chiari, ma ho avvertito per un attimo il “frame”:



Lei: sono una scout cattolica.

Io: ma che sfigata, cosa sto facendo qui con te?

Lei argomenta i motivi per cui essere scout è bello.

Io: guarda che non mi hai convinto per niente.

Lei: io mica devo convincerti, sto bene con quello che faccio. (quello che pensi non mi importa).



Questo mi sembra un punto importante, dato il mio analfabetismo seducerino invito più esperti a commentare.

La ragazza si è poi presentata alla porta di casa mia, poco dopo, apostrofandomi come “ragazzo antipatico” e chiedendo se poteva entrare. Le ho detto di no, lei ha fatto una faccia simile a questa :eek: e mi ha detto che se più tardi ne avessi avuto voglia, l’avrei trovata a casa sua.

L’intenzione era quella di andarla a trovare, quindi mi faccio una doccia, mi vesto carino e poco prima di prendere la porta lei si ripresenta dicendo che è venuta a salutarmi perché sta partendo per tornare a casa (la ragazza non vive qua, dove ha trascorso qualche giorno in vacanza). A questo punto stabilisco un contatto fiscio, cosa che prima avevo trascurato, e le accarezzo la guancia.

Quindi le offro un caffè.



Lei: no grazie, sono già in ritardo.

Io: va bene, allora buon viaggio.

Lei: visto che mi offri il caffè, allora lo prendo :slight_smile:



La invito ad accomodarsi sul divano e mi siedo accanto a lei, sono un po’ impacciato (quindi poco naturale) nella fisicità, e non riesco a toccarla nuovamente. Parliamo un po’ dei libri che ci sono in casa, poi lei si alza per portare le tazzine in cucina. Cerco di bloccarla perché la cucina è in condizione pietose (non la riordino da giorni) e non voglio che lei la veda, perché mi vergogno. Lei insiste, quindi mi metto di fronte alla porta della cucina e le ostruisco il passaggio. Lei fa per passare spingendo, quindi la blocco cingendola tra le mie braccia, stiamo un attimo a guardarci negli occhi… e qui la bacio. Poi parlaimo ancora un po’, di nuovo sul divano e dopo poco le dico che “voglio ancora baci”. Mentre limoniamo le tolgo la maglietta. Lei non fa una piega, quindi le slaccio il reggipetto e comincio a baciarle il seno. Lei intanto mi tocca il pacco, quindi la prendo per mano e la porto in camera da letto. Sono un ragazzo generoso, quindi le concedo un bel cunnilinguus ricambiato da parte sua con un discreto pompino. Poi è ora di entrare! Il profilattico mi crea un po’ di imbarazzo, la mia ex fidanzata prendeva la pillola e mettere il guanto mi sembra strano. Mi sembra di sentire il mio pipino che urla: “nooo! perchè mi devi coprire? cosa sono, un mostro?”. E infatti il mio amico scende, tanto da impedirmi di indossare l’abito di lattice. Quindi di nuovo preliminari per riconquistare la vetta dell’erezione, finalmente riesco a proteggermi…e via con la trapanatio!



Non è stato un bel rapporto, ho messo e ricevuto poca passione, non è venuta lei e non sono venuto io. Dopo un po’ ci siamo fermati e siamo rimasti a letto parlando e coccolandoci. Lei è partita poco dopo, non ci siamo scambiati nessun tipo di recapito per tenerci in contatto.

Riguardo questa faccenda penso che lei fosse in partenza attratta da me, quindi ho dovuto fare ben poco perché lei già voleva quello che poi è successo.

Prima di questa occasione l’avevo incontrata a Capodanno e avevamo scambiato giusto due parole, da parte sua avevo notato interesse nei miei confronti.

E’ la prima volta con un’altra donna, mi sono sentito poco a mio agio e poco naturale nell’atto. Vorrei acquisire una maggiore spontaneità e una maggiore naturalezza nel sesso per poter goderne liberamente. Ad ogni modo questo pomeriggio mi ha fatto sentire meglio. Per strada ho camminato in modo diverso e due passanti mi hanno sorriso perché, probabilmente, sorridevo a loro.