Vediamo se ho capito bene. In questa situazione avrei dovuto dire la prima cosa che mi passava per la testa vero?
Vi descrivo la scena.
Cammino al supermercato poi la vedo: bella ragazza bionda, aspetto interessante. Siamo a 9 metri l-uno dall-altro.
Sul momento non mi viene niente da dire, no informazioni da chiedere. No scuse plausibili per parlare.
Penso. 6 metri.
Niente di niente, potrei farle un complimento (ma su! cerca di non essere needy).
Rifletto. 3 metri.
Trovato! Le diro’ qualche stupida cosa sullo scaffale che sta guardando.
Bene. 2 metri.
Si sposta dallo scaffale. L’imprevisto. Ok non e’ la mia giornata fortunata.
Non c’e’ piu’ tempo per pensare. Bisogna agire. Siamo ad 1 metro.
Siamo troppo vicini e non mi ha visto se parlo ora si la colgo di sorpresa Putroppo non sono qui per scipparla.
Cosa diceva quel libro sul potere di adesso? Mezzo metro.
Devo trovare una soluzione per questo genere di situazioni. E’ tardi, e’ ora di affrettarsi a casa.
Forse avrei dovuto farle un semplice complimento e’ stata verametne la prima cosa che mi e’ passata per la testa in quel momento.
Ahahahahahah, mi è piaciuto come l’hai descritto, specie quel riferimento al potere di adesso
Senti, mentre leggevo stavo pensando che avresti potuto, visto che non ti aveva visto, spuntar di soppiatto e farlè “BUUUU” con una smorfia tipo quelle che fai ai bimbi.
Non ho idea di come avrebbe potuto reagire, ma sarebbe stato divertente
stesso problema mio
@alebarg 4699 wrote:
Vediamo se ho capito bene. In questa situazione avrei dovuto dire la prima cosa che mi passava per la testa vero?
Vi descrivo la scena.
Cammino al supermercato poi la vedo: bella ragazza bionda, aspetto interessante. Siamo a 9 metri l-uno dall-altro.
Sul momento non mi viene niente da dire, no informazioni da chiedere. No scuse plausibili per parlare.
Penso. 6 metri.
Niente di niente, potrei farle un complimento (ma su! cerca di non essere needy).
Rifletto. 3 metri.
Trovato! Le diro’ qualche stupida cosa sullo scaffale che sta guardando.
Bene. 2 metri.
Si sposta dallo scaffale. L’imprevisto. Ok non e’ la mia giornata fortunata.
Non c’e’ piu’ tempo per pensare. Bisogna agire. Siamo ad 1 metro.
Siamo troppo vicini e non mi ha visto se parlo ora si la colgo di sorpresa Putroppo non sono qui per scipparla.
Cosa diceva quel libro sul potere di adesso? Mezzo metro.
Devo trovare una soluzione per questo genere di situazioni. E’ tardi, e’ ora di affrettarsi a casa.
Forse avrei dovuto farle un semplice complimento e’ stata verametne la prima cosa che mi e’ passata per la testa in quel momento.
Forse non sono la persona più adatta a parlare, ma il punto è che il fatto di non sapere cosa dire è una scusa che il tuo cervello trova per non farti affrontare quella situazione sconosciuta. Questa è una cosa non da debellare, ma da accettare e ignorare, agendo come se non ci fosse.
Anche a me, sabato scorso, è successo di vedere una ragazza che mi incuriosiva in un locale e non sapere che dire, la soluzione, ci ho pensato dopo, è come al solito di non pensare, ma di andare lì e la prima cosa che viene la si dice, senza cercarne altre migliori o “più fighe”.
Lo so, sembra facile, però è così che si sconfigge la paura, non scacciandola ma sentendola e ignorandola.
Ah, comunque dalla ragazza non ci sono andato…
Ave.
eheh ho cercato di rendere a parole la tensione del momento e devo dire che sono abbastanza soddisfatto del risultato!
Per quanto riguarda i risultati quelli importanti era come pensavo bisogna buttarsi senza pensare a nulla. Ed ovviamente preparsi perche’ le prime volte non sara’ piacevole.
Ah comunque senza offesa ma l’idea di fare buu mi sembra un po’ terribile.
Ps: non ho modificato nulla, ho solo pigiato il tasto sbagliato [ndSuppaman]
penso che questa sarà una fra le domande top ten di questo forum, una fra le classiche che si fanno.
Innanzi tutto aspettati la cosa peggiore del mondo, è un gran consiglio. Pensa che non ci farai assolutamente niente e quindi qualsiasi cosa tu faccia (evita atti oltre la morale umana e la legalità) sarà totalmente inutile al fine di portartela a letto.
Questo per me è un toccasana perché viaggio velocemente e lontano con la immaginazione, e credo sia d’aiuto per tutti (questo concetto si rifà alla lezione delle NON ASPETTATIVE = INFINITE POSSIBILITA’).
Quindi levati tutti i castelli di carta su qualsiasi ragazza di vuole incontrare e poi parti con qualsiasi cosa che passa nella testa; un esempio pratico e reale:
Correndo per prendere la metro e arrivato alla banchina, sfiancato vedo che la metro era “finta” e quindi non funzionante e girandomi attorno vedo una ragazza e le dico qualcosa come: “MA guarda sta metro vuota!” e non ricordo cosa fece ma penso una battuta insignificante e rimanemmo in silenzio (però intanto è sbocciato un contatto se pur marginale lo trovato un’ottima ancora per continuare). La vedo tutta chiusa in se stessa e le chiedo: “Tutto apposto?” e lei “si si è solo freddo, sai non sono abituata al freddo di Roma” E lì partimmo a parlare 14qw
E’ finita che ho passato 10 minuti che mi sentivo un grande e ho migliorato la mia esperienza sociale da quello che ero il più timido della classe che non parla mai perché balbetta
- Scansa le aspettative
- Se non hai un contesto pronto, createlo. (e se pensi che non sia opportuno allora non hai scansato le aspettative su di lei perché pensi di sbagliare)
Questo ovviamente è solo una particina di quello che è tutta la seduzione se non il miglioramento della propria qualità della vita! (perché seducere da quanto ho capito non mira solo alla seduzione ma all’appagamento totale della vita, vedi la lezione sulle passioni)
@alebarg 4699 wrote:
Vediamo se ho capito bene. In questa situazione avrei dovuto dire la prima cosa che mi passava per la testa vero?
Vi descrivo la scena.
Cammino al supermercato poi la vedo: bella ragazza bionda, aspetto interessante. Siamo a 9 metri l-uno dall-altro.
Sul momento non mi viene niente da dire, no informazioni da chiedere. No scuse plausibili per parlare.
Penso. 6 metri.
Niente di niente, potrei farle un complimento (ma su! cerca di non essere needy).
Rifletto. 3 metri.
Trovato! Le diro’ qualche stupida cosa sullo scaffale che sta guardando.
Bene. 2 metri.
Si sposta dallo scaffale. L’imprevisto. Ok non e’ la mia giornata fortunata.
Non c’e’ piu’ tempo per pensare. Bisogna agire. Siamo ad 1 metro.
Siamo troppo vicini e non mi ha visto se parlo ora si la colgo di sorpresa Putroppo non sono qui per scipparla.
Cosa diceva quel libro sul potere di adesso? Mezzo metro.
Devo trovare una soluzione per questo genere di situazioni. E’ tardi, e’ ora di affrettarsi a casa.
Forse avrei dovuto farle un semplice complimento e’ stata verametne la prima cosa che mi e’ passata per la testa in quel momento.
io invece, più che pensare alla cosa giusta, sarei uno che teme di importunare…una volta ero in treno, e come al solito passano i controllori del biglietto, stavolta avevo visto unA controllorA abbastanza giovane, non era malaccio :D…l’avevo vista e pensavo: “quando arriva le dico:“che bel controllore :D”…”(davvero era la prima cosa che mi veniva in mente…)… non l’ho fatto, mi sarebbe piaciuto vedere come reagiva, qualsiasi reazione fosse stata ahahahh xD … ma appunto non l’ho fatto per il timore di essere importuno…
La domanda secondo me non è: qual è la cosa giusta da dire quando “entro” in una donna.
Ma: perchè cazzo mi faccio ste paranoie.
perchè non posso semplicemente dire: “ciao, che cosa mi stavi comprando? Ma dai che non serve…” (è la prima cazzata che mi viene, anche un semplice e neutro: “ciao, come va?” ci sta tutto, il succo non cambia)
Chi stiamo cercando di impressionare e perchè?
Questo è quello che mi chiedo anch’io, eh.
@alebarg 4703 wrote:
eheh ho cercato di rendere a parole la tensione del momento e devo dire che sono abbastanza soddisfatto del risultato!
Per quanto riguarda i risultati quelli importanti era come pensavo bisogna buttarsi senza pensare a nulla. Ed ovviamente preparsi perche’ le prime volte non sara’ piacevole.
Ah comunque senza offesa ma l’idea di fare buu mi sembra un po’ terribile.
Che ne sai della reazione a un “buuu”? Hai mai provato? Io no, provo e poi ti faccio sapere!
Un mio amico ne rimorchiò una davanti a me prendendola direttamente a braccetto, figurati…
Noi maschietti pensiamo troppo, tutto troppo razionale… Le cose troppo razionali non funzionano, ragà…
ha ragione Suppaman, alla fin fine tanto non l’hai abbordata. Tanto valeva fare BU!, mal che andasse ti guardava storto e te ti facevi una risata. Se andava bene la risata la facevate in due, poi l’avvertivi di stare attenta, che era stata fortunata che a coglierla di sorpresa eri stato te e non uno scippatore XD
Guarda, secondo me non hai capito il punto fondamentale.
Più sbagli e più cresci!
Tu per un anno almeno dovresti solo cercare di osare, di fare cavolate, per capire bene i limiti entro i quali ti puoi muovere!
Come fare?
Semplice:
- Tu vuoi parlare e SOLO parlare con la ragazza, vuoi conoscerla meglio per avere la possibilità di vedere il mondo da una nuova prospettiva, la SUA.
- Volendo solo parlare con lei ti rilassi, abbassi le tue difese, e per prima cosa puoi presentarti (“Ciao, sono Marco, vengo quì spesso ma non ti ho mai vista” - frase banalissima, ma stai tranquillo che non ti cadrà un pianoforte in testa per averla detta!!!)
- Chiedile solo cose che ti interessano di lei! Se non ti frega niente del fatto che abbia comprato un sedano non le andrai a chiedere cose stupide come “Sei vegetariana?” perché ti impantani da solo! proprio perché non ti interessa veramente! Ha solo comprato un sedano e tu stai esasperando la cosa solo per trovare un appiglio di conversazione!
esempio di conversazione:
lei ha comprato del cibo per gatti
"Hai un gatto? Anche io ne ho uno, il mio si chiama Vercingetorige" -> “Che nome buffo” -> “Già, l’abbiamo visto in un cartone animato, lui assomigliava a quel gatto e così l’abbiamo chiamato Vercingetorige, o Verci per gli amici” -> “Ahahahah” -> “Senti, tu riesci a mantenerlo in linea il tuo gatto? Perché il mio ingrassa a vista d’occhio nonostante gli dia poco da mangiare”… vedi, esempio banale di conversazione dal niente, o meglio, da qualcosa che ti interessa VERAMENTE di lei!
Poi… Non ti importa niente ne’ dei suoi capelli, ne’ di cosa compra, ne’ se è libera stasera per uscire, ne’ se ha un animale in casa? Diglielo chiaro e tondo :
- ti presenti
- “Senti, non mi interessa se sei libera stasera, se hai un gatto in casa o se ti piacciono le fiction, voglio venire a letto con te.” Se vuoi le lasci il tuo biglietto da visita e vedi cosa dice lei…
Possibili esiti di una cosa così “sfacciata”:
- lei ti guarda come a dire “avrà le palle davvero o sta facendo lo stupido?” e ci sta.
- lei ti rifiuta in tronco
- lei ti ride in faccia per mezz’ora, tu diventi paonazzo, PERO’ NON TE NE VAI! Resti lì e ti fai spiegare amichevolmente (perché ormai si è capito che non ci sarà mai niente fra voi) cosa hai sbagliato e come puoi migliorare. qui se lei è una tipa intelligente ti dirà che prima devi invitarla fuori e che non puoi essere così precipitoso e blablabla.
Risultato: Tu rimanendo lì hai aumentato la tua autostima e ti sei fatto un’esperienza in più. Molto utile per giunta.
Ora non chiedermi se io l’ho fatto o meno, chiediti se TU l’hai fatto o meno.
Ok io non l’ho mai fatto perche’ oggetivamente mi pare una cosa fuori dalla mia portata.
A dire il vero penso sia al di fuori della portata di chiunque, queste cose le vedi fare al cinema (qualcuno ha visto Public Enemies?), ma sinceramente non penso siano possibili nella realta’.
Penso sia una cosa cosi’ ‘‘coraggiosa’’ che se non ti imbarazzi tu a farti una figura del genere lo fara’ lei. E comunque vada il risultato e’ un buco nell’acqua.
Ti diro’ di piu’ secondo me essere cosi’ sicuri con degli estranei, per lo piu’ del sesso opposto e’ un comportamento, non dico socialmente scorretto, ma comunque imbarazzante, che non porta a nulla. Non dico che bisogna essere bloccati, ma comunque un minimo di inibizione da a tutto una connotazione di normalita’, voglio dire certi comportamenti potrebbero voler dire che sono un perfetto seduttore o un perfetto fuori di testa. Io l’unica persona che ho visto appostata alla macchinetta del caffe’ a lanciare frasi di questo tipo (dal buu a dire ah bella alle sconosciute per intenderci) era uno completamtne fuori di testa. Per iniciso ora non sto parlando del mio collega di qualche post fa (che era un’altra persona abbastanza sciolta ma sempre con colleghiamiciamici di amici e mai persone completamente sconosciute, non dimentichiamo poi che ha una notevole presenza).
A dire il vero alla fine la ragazza l’ha trovata e niente male anche (legge dei grandi numeri), ma questa e’ un’altra storia…
Ovviamente sono felice di essere smentito, ma non citatemi filmtelefilmfumettiecc. perche’ non sono attendibili.
il risultato è un buco nell’acqua? ma chi può dirlo, realisticamente parlando? chi può affermarlo?
prendi un’ottica da osservatore esterno, ok? il resoconto che hai fatto è divertente, senz’ombra di dubbio, ma è il resoconto di quello che stava nella tua testa. Quello che un altro avrebbe visto è solo un ragazzo che vede una ragazza, si avvicina e passa oltre senza spiccicare parola. Una cosa che succede spesso e volentieri anche a me, sia ben inteso. Ti sei divertito in ciò? Grandioso! Sul serio, è questo quello che conta!
Però non ha senso parlare di buchi nell’acqua, visto che tecnicamente parlando la scena appena descritta è un buco nell’acqua (non hai ottenuto quello che avresti voluto), mentre non avendo provato l’alternativa del “BU! Meno male che non sono un rapinatore altrimenti saresti finita” non puoi dire con assoluta certezza cosa sarebbe successo.
Quello che sto imparando è che non esiste una cosa che funzioni o no, dipende tutto da te e dalla tua capacità di essere un tutt’uno con il contesto che ti circonda e con le situazioni che crei. Esempio? L’altra sera ho fatto ridere una ragazza, che vedevo particolarmente sofferente in coda al bagno, prendendola in giro per le espressioni che faceva. Quella è venuta ad appostarsi vicino a me. Ho continuato a punzecchiarla, chiedendole, letteralmente, se le scappava roba solida o liquida. Poi le ho pure ceduto il mio turno, tanto a me scappava poco e potevo resistere. Era divertita (uno sguardo tipo “ti prego non farmi ridere ancora che me la faccio addosso davvero”, spettacolo XD) e pure grata
Non sono stato abile poi a sfruttare la situazione successiva, e l’ho persa nel marasma generale del locale quando sono uscito dalla toilette. Sono fuori di testa? Probabile! Però in quella situazione non solo mi sono divertito, ma ho pure avuto feedback positivi XD
Poi vabbè ho ancora da migliorare molte cose, ma ormai vivo per questo
E ok, magari alcune cose non sono adatte al tuo stile, quindi non ti resta altro da fare che cercare ciò che è adatto al tuo stile
Solo un appunto posso farti: se pensi che una cosa non sia alla tua portata, automaticamente questo pensiero limita la tua realtà, diviene la tua realtà.
Il nostro alebarg è stato affetto dal classico problema del “vuoto dialettico”. Che è un problema, anzi, un vero rompicapo. Non credo nell’ ipotesi secondo cui il non saper cosa dire sia una scusa che il nostro cervello adduce per non farci uscire dalla nostra zona di comfort
COme pure sono in totale disaccordo con chiunque sostenga di dire la prima cosa che viene in mente, pur di dire qualcosa .
E’ vero che approcciare è sempre meglio che non approcciare, ma l’ entrata deve avere un briciolo di fantasia e di contestualità, altrimenti è palo sicuro.
Aggiungo : se la ragazza ha 20 anni, può anche andar bene sparare la prima cazzata che viene in mente, se ne ha 30 , o 40, la situazione si ingarbuglia un pò…:rolleyes:
Cosa sarebbe il vuoto dialettico?
@alebarg 4726 wrote:
Cosa sarebbe il vuoto dialettico?
Il vuoto dialettico è quel particolare tipo di ansia di approccio dovuto al non sapere cosa dire. L’ ansia di approccio può essere di vari tipi, in ordine decrescente di gravità :
- Il soggetto si sente totalmente inadeguato agli altri, uomini e donne indistintamente, e rinuncia a qualsiasi tipo di interazione con il prossimo ;
- Il soggetto si sente inadeguato di fronte alle donne, quindi non interagisce affatto con sconosciute e appare impacciato anche con quelle che conosce ;
3)il soggetto si perfettamente adeguato, ma non sa cosa dire.
Il primo passo è capire in modo oggettivo, senza non solo inutili, ma addirittura dannosi, autoinganni, dove viene la propria ansia di approccio. Potrebbe essere che il proprio caso sia effettivamente allo stadio 3, ma anche che non voglia ammettere di trovarsi in uno stadio peggiore e che il non saper cosa dire nasconda i problemi più profondi che generano gli stadi 1 e 2 .
Chi si trova negli stadi 1 e 2 deve compiere dall’ inizio il percorso dell’ Inner Game ed un miglioramento personale a 360° per raggiungere l’ accettazione di sè, e conseguentemente, il sentirsi adeguato ad interagire con gli altri, uomini e donne .
A quel punto si può lavorare sul problema dello stadio 3, sviluppando le proprie doti dialettiche. Ciò si ottiene abbinando la teoria alla pratica.
Teoria : leggere, informarsi, ampliare il proprio bagaglio culturale per essere pronti a sostenere conversazioni interessani su più argomenti possibile. Se si sa parlare solo di calcio, dubito che si riesca ad essere interessanti…e su questo aspetto i nostri co-fondatori sono molto validi, già alla loro tenera età.
Pratica : quando si esce, si deve cercare di osservare accuratamente il target ed il contesto, per creare una buona entrata contestuale. Provando e riprovando, l’ occhio e la mente si allenano, quindi si migliora e ci si velocizza.
Il vuoto dialettico può manifestarsi non solo all’ inizio, ma anche nel durante, o peggio ancora, subito dopo. Si può benissimo andare da una e dirle “Ciao, come ti chiami ?” , ma se dopo il “ciao” non abbiamo altro da dire, siamo al punto di partenza, o ancora peggio, dal momento che non possiamo non passare per il solito sfigato che ci prova con tutte.
Da ciò discende che le routines “canned” di stampo americano non solo non possono funzionare, ma sono dannose perchè impediscono il nostro miglioramento sul piano dialettico.
Aggiungo : in extrema ratio, è sempre meglio dire/fare una cazzata qualunque piuttosto che nulla, perchè esiste sempre una certa probabilità di piacere alla ragazza in ogni caso, e che quindi l’ interazione prosegua perchè lei ha comuqnue intenzione di mandarla avanti.
Spero di essere stato chiaro.
S.
Si potrebbe essere qualcosa di simile.
In realta’ al lavoro, con gli amici, ecc. sono una persona abbastanza sveglia e con la risposta pronta.
Il mio problema sono gli estranei. Vedete, mi spiego meglio.
Vedo la ragazza. Non c’e’ neache una minima ragione per cui dovremmo conoscerci, ne’ tantomeno c’e’ una ragione plausibile per cui dovrei parlare con lei (tralasciamo il chiedere informazioni finte, che potrebbe essere una strada da percorrere). E’ quindi per definizione sconosciuta.
Nonostante questo devo attrarre la sua attenzione, senza fare cose troppo strane e al tempo stesso senza essere needy. Meglio ancora essendo sincero. Ci deve essere interazione e durante l-interazione devo mantenere in controllo del frame (sono il premio).
Capite che sono cose che si fanno con la collegacompagna di scuolavicina di casaecc. ma le cose si complicano, se consideriamo che siamo due sconosciuti per strada eo al supermercato.
Inoltre se uno non e’ bisognoso tira dritto e va per la strada propria. Se ferma per scherzareridereecc e’ abbastanza in contraddizione. E il frame va a farsi benedire.
Non voglio dire che sono tutte cavolate, ma penso solo che ci sono alcune problematiche irrisolte quando vai ad applicare questo, chiamamolo, “non metodo” in certe situazioni. Con la vicina di casa poi sara’ anche e’ il migliore.
Ammetto che poi sono intimidito dall’espressione incazzata sul 70% delle ragazze (percentuale che sale a 90% in Italia). Poi non generalizziamo il fenomeno e’ capillarmente diffuso, sono esenti solo gli anziani (a volte) ed i bambini (spesso).
Comunque c’e’ da dire che tutto questo discutere mi mette sempre piu’ voglia di provare. Non ho molti problemi a chiedere informazione a qualcuna poi magari metterci la battuta in mezzo che strappa il sorriso, ma quando l-interazione esce dal tracciato del socialmente accettabile (fra sconosciuti) mi blocco e non “mi permetto” andare avanti. Qui vedo persone cosi’ convinte, che credono in quello che scrivono, che la curiosita’ di provare mi viene. Una volta pensare di fare una cosa del genere mi metteva ansia come se stessi per fare qualcosa di sconvolgente, ora invece quando ci penso dico: “ma si proviamo al massimo se va male vado a mangiare fuori per consolarmi”.
@alebarg 4741 wrote:
Inoltre se uno non e’ bisognoso tira dritto e va per la strada propria. Se ferma per scherzareridereecc e’ abbastanza in contraddizione. E il frame va a farsi benedire.
Non è così. Il punto è proprio questo e ci ho messo davvero parecchio per capirlo. Sei un uomo solare e pieno di vita, incontri una ragazza sola a fare la spesa (nel tuo caso), perchè non portare un po’ di aria fresca nella sua vita? Perchè non farle questo favore?
Se parti con il presupposto “oddio che devo dirle per portarmela al letto entro 2 giorni” non riuscirai mai ad entrare nella mentalità giusta.
Non devi essere tanto sfacciato, quanto imprevedibile.
Puoi anche dirle “che bella giornata fuori eh?” che è la tipica frasetta di chi non sa cosa dire!!! Ma mettiamo che fuori sta piovendo. Lei ci penserà un secondo e ti guarderà stupita (e stop se è “scazzata” come dici tu) e molto probabilmente le uscirà anche un bel sorriso (sia se sta scazzata, ancora più probabile se sta bene). Tu sorridi o fai una piccola risata e ti presenti: "ciao, sono xXx, ti va di fare due chiacchiere (mentre finisci di fare spesa)?"
Le reazioni possono essere poche e nessuna sarà tragica [mica ne va della tua incolumità fisica?].
Può dirti “perchè no!” o “come vuoi…” o “no, grazie, vado di fretta” [sarai tu a cercarmi quando scoprirai che quel burro fa schifo!!] o “ma ci stai provando?” [Sì!!! Con un sorrisone da ebete.]
Capisci? Non ha importanza cosa tu dica, e non ha importanza il risultato. In questo senso devi dire “la prima cosa che ti viene in mente”. Mettici ironia e tanta tanta voglia di vivere. Poi magari un giorno ti trovi proprio in questo stato e lo fai spontaneamente. In questo senso “tu sei il premio”. Le fai subito capire che a te non interessa per nulla la sua reazione o cosa sta pensando, tu sei speciale. COLOR=“Red”]E non sai quante donne sono stanche di uomini fatti con lo stampino e ne stanno cercando uno speciale!!![/COLOR
Se lo capisce, bene. Se non lo capisce, peggio per lei. Puoi rifare un tentativo al massimo (rispondere al suo “vado di fretta”) ma se vedi che non vuole, non devi certo forzarla!
Perchè devi vederti come un pazzo o come uno schizzofrenico? Questa è l’idea che ti ha messo in testa la società. Tu sei semplicemente un ragazzo solare e allegro, fuori dal comune, e vuoi portare un po’ della tua radiosità nella vita degli altri (e delle altre, si spera ;))
E’ tutto qui!!
Notte!
@alebarg 4741 wrote:
Il mio problema sono gli estranei. Vedete, mi spiego meglio.
Vedo la ragazza. Non c’e’ neache una minima ragione per cui dovremmo conoscerci, ne’ tantomeno c’e’ una ragione plausibile per cui dovrei parlare con lei (tralasciamo il chiedere informazioni finte, che potrebbe essere una strada da percorrere).
Vedi, qui sta la tua convinzione più limitante. Dai per scontato che se ti metti a parlare con una sconosciuta ciò sia per lei una scocciatura, e non una piacevole novità della sua giornata. Ribaltiamo il ragionamento : se tu sei dentro un supermercato, e vieni approcciato da una ragazza, specialmente carina, ciò per te è una scocciatura o un intermezzo piacevole ? E se poi la ragazza non ti dovesse piacere, le risponderesti male ? Non credo.
E allora per quale motivo se tu approcci una non può accadere che lei sia contenta, o alla peggio non ti risponda male ? Se dentro di te albergano questi pensieri, la tua ansia di approccio non è di livello 3, ma quantomeno di livello 2 se non 1, perchè se credi che gli estranei, e in particolare le donne, non ti accettino, allora non ti ritieni adeguato. In caso affermativo, il problema non è limitato al vuoto dialettico, ma è radicato più in profondità.
@alebarg 4741 wrote:
Non ho molti problemi a chiedere informazione a qualcuna poi magari metterci la battuta in mezzo che strappa il sorriso, ma quando l-interazione esce dal tracciato del socialmente accettabile (fra sconosciuti) mi blocco e non “mi permetto” andare avanti
Lo ribadisci quando sostieni che devi avere per forza una scusa "socialmente accettabile" come un' informazione, per approcciare una donna : da quando in qua l' essere motivati a conoscere gente nuova non è socialmente accettabile ? Anzi, al contrario, se lo facciamo, dimostriamo di essere aperti e cordiali e il nostro valore sociale aumenta.
@alebarg 4741 wrote:
ora invece quando ci penso dico: "ma si proviamo al massimo se va male vado a mangiare fuori per consolarmi".
Se tutte le volte che va male ci dovessimo consolare mangiando fuori, qui dentro saremmo tutti obesi e con il diabete a 300 !14qw14qw
Te ne devi sbattere se ti rifiuta, è lei che ha perso l'occasione di conoscere una persona di valore come te, quindi peggio per lei, capito ? Altro che avere bisogno di consolarti...maremma maiala !:mad:
@alebarg 4741 wrote:
[…] ma quando l-interazione esce dal tracciato del socialmente accettabile (fra sconosciuti) mi blocco
Tra le altre cose, confondi il socialmente accettabile con il socialmente accettato. Anzi, con l’uso comune.
Fare ciò che descrivi non è di uso comune, quindi a molti fa strano.