Infatuazione per la ragazza di un mio buon amico

Guarda, lascia stare quello che ha scritto questo sopra, è un bot che scrive cose random, ti spiega io cosa fare, la prossima volta che tu, lei e il suo ragazzo state insieme da soli, tu non pronunciare parola, alzati in piedi slacci i pantaloni e tiri fuori il coso, guardi in alto e urli “Lode al grande Mink” e lei sarà tua.

Non credo che possa esserci amicizia tra uomo e donna, salvo il caso in cui non c’è attrazione da parte di entrambi o da parte di uno dei due… Forse la donna riesce a concepirla, ma credo che l’uomo abbia difficoltà a farlo, soprattutto in certi stati di coscienza/periodi della vita negativi.

Sono convinto che in tutte le presunte amicizie tra uomo e donna, si nasconda in realtà sempre uno che desidera l’altro. Io non voglio essere l’ennesimo ‘amico’ che le sbava dietro, per questo sono sempre stato freddo in questi anni, celando l’attrazione. E come un baccalà solo e triste - che si è reso conto che gli ultimi anni passati a fare ‘il duro’ non erano nient’altro che la cover di una profonda insicurezza - ho abbassato le difese e mi sono fatto mille film non appena ho ricevuto una minima apertura. Del resto, come potrei essere suo amico? Non ho una mia realtà ben sviluppata e solida come la loro, ho sempre vissuto al di fuori delle cose mondane, al margine della società, pur avendo chiarezza, pur sapendo che cosa voglio dalla vita, pur andando sempre controcorrente per far valere il mio pensiero, sono sempre stato afflitto dalla svogliatezza, che non mi ha mai permesso di far emergere pubblicamente il mio potenziale, se non in situazioni intime e/o selezionate. C’è chi potrebbe definirmi un asociale o semplicemente una persona molto selettiva. Se fossi realizzato ed anche io con una nomina, con un lavoro che mi permetta di mantenere le mie passioni e dedicarmici, con delle persone al seguito guidate da me, allora sì, potrei essere suo amico nel modo semplice che intendi tu. Perchè a quel punto avrei una mia realtà solida e perchè nò, anche una donna mia, e probabilmente di attrarre Lei non me ne fregherebbe proprio niente a quel punto.

Beh, credo di aver avuto le conferme che cercavo. Mi sono infatuato di Lei e l’ho idealizzata. Perchè sono insicuro, irrealizzato, con un passato di scarso successo con le donne (più per via del fatto che mi sono sempre auto-limitato, che per altro, credo) e con una grossissima incertezza verso il mio futuro. Ma di queste cose è meglio parlarne altrove, in un topic apposito dove presento la mia persona.

Per concludere… so benissimo che io sono il meno indicato per portarla via da Lui nelle mie condizioni attuali. Questo genere di cose accadono appunto, soltanto nei film, la realtà è molto più semplice e cruda. Non ambivo di certo a questo, anche se la mia mente insicura da sfigato ci fantasticava sopra. Più di una volta mi sono ritrovato a pensare: “E se Lei stesse aprendo gli occhi dopo tutti questi anni di relazione e si stesse rendendo conto che in un uomo ci sono anche altre qualità, rispetto a quelle evidenti di un individuo fortemente polarizzato in maniera Alpha?” Niente di più sbagliato, evidentemente. Nonostante questo mi convinsi che c’era pur sempre una probabilità di esserle piaciuto, di aver scatenato quantomeno dell’attrazione, anche perchè anche io avevo interpretato quel ‘non cagarci realmente fino a poco tempo fà’ come un possibile Sdi, visto che con gli altri ragazzi ci ha sempre parlato. Mi convinsi, che se non avrei potuto averla, forse avremmo potuto almeno scambiarci della passione sulla base dell’attrazione reciproca, magari in un suo momento di debolezza. Anche soltanto un pomeriggio assieme, un bacio e nient’altro, a me sarebbe bastato. Sapere di piacerle e di essere complessivamente attraente per Lei, senza che nessun altro dovesse saperlo. Credevo anche di aver fatto quanto in mio potere per non apparirle come un amico ed essere discreto al tempo stesso, ovvero: non starle sempre appiccicato, poche parole ma effettive, fare il misterioso lasciando che sia lei ad interessarsi del mio mondo (che è il mio naturale modo di essere, tra le altre cose) battute, etc… ma evidentemente ho toppato. Dov’è che ho sbagliato? Ammesso che le piaccio nonostante tutto, ovviamente. Cosa potrei fare per marcare ulteriormente, seppur con discrezione, il fatto che io non voglio solo parlarle, ma anche baciarla? Se lei ricambia la mia attrazione, vorrei soltanto baciarla per poi levarmi di torno, mi basterebbe solo questo, la sicurezza di piacerle.

Ciao Vudun (ti chiamo così, concedimelo ahahahah)
Prima di tutto mi aggrego a Biz per quanto riguarda il fatto che devi aprire un thread in cui ti presenti, ma fallo anche per te, così conoscendoti meglio può essere anche più facile risponderti bene.

Per quanto riguarda la tua situazione, vorrei anche sapere l’età delle persone coinvolte, così da farmi sommariamente un’ idea, ma al di là di questo, posso intuire che siete intorno ai 30 anni.

Comunque…

La tua analisi è corretta, ma se posso, troppo logica. Si vede che sai esprimerti bene e spesso questo è il riflesso anche della tua limpidezza mentale, ma nota una cosa: nelle relazioni sociali, non pensare troppo è un bene, un grandissimo bene.

Si vede che non sei uno sprovveduto, anzi addirittura razionalizzi troppo e questo può farti incatenare ad un’altra gabbia, non quella della inconsapevolezza, ma in quella della superbia.

Cioè cadi in un complesso, quello di voler preverede cosa succedere, come lei potrebbe prenderla.

Ti dirò di più, ti capisco, ho vissuto anche io un’esperienza simile e addirittura lui fece di tutto per non essermi più amico, ma questo è un altro discorso.

Insomma il consiglio che ti posso dare è di smetterla di pensare a questa situazione, che ti sta togliendo solo energie psicologiche. Adotta la mentalità dell’Abbondanza, esci con altre che sicuramente ti attireranno di più, anche se dovrai farti un po’ di forza, perchè ora sei troppo infatuato da questa.

Però non voglio sentire frasi come

non puoi cercare il bacio così, diventi bisognoso, lei se ne accorge subito. Pensa ad altro, pensa ad altre, tra l’altro non so neanche se tu abbia passioni o meno, il cervello se non è concentrato su nulla dà troppo importanza alle situazioni sociali.
Può essere che lei sotto sotto ci stava, ma poi ha avvertito il tuo bisogno e si è fatta da parte, ma a te questo non deve minimamente toccarti.

Per concludere, le ragazze fidanzate sono un po’ diverse da quelle single, magari ostentano di più le loro voglie, sicure di avere comunque un fidanzato dietro, ma proprio per questo in lotta con loro stesse e i loro sensi di colpa.

Abbondanza Vudun, non dimenticarlo mai.

Avrei fatto caso ad altri sdi ma quella conversazione si è poi evoluta, la cosa si è conclusa abbastanza subdolamente in un giochetto mentale che (credo) Lei abbia fatto per farmi cadere in fallo ed espormi con Lui - ma c’è anche la probabilità che sto razionalizzando troppo. Quello che è certo è che me la sta facendo odorare intenzionalmente, che io le piaccia o meno, ed ora è passata dal flirt fisico-gestuale a quello emotivo-psicologico. Che ne sia consapevole o meno. Io francamente non credo di essere attraente per Lei. Quello che credo io è che si sia innescato una specie di gioco del tipo… “sò che mi vorresti prendere ma per un motivo o un altro non te la darò, però sei un buon amico del mio ragazzo quindi puoi odorarmela se proprio vuoi, tralasciando quanto sia divertente in sè unicamente il fatto di fartela odorare senza dartela” - e trovo una sorta di corrispondenza tra ciò e quello che tu dici riguardo alcune ragazze impegnate che lo fanno apposta perchè tu non puoi farci niente in ogni caso.

So bene che devo ridirigere le energie mentali, trovare terreno fertile per le proprie passioni è arduo. Comunque hai indovinato, gravitiamo attorno ai 30 :slight_smile: che età complicata…

Vudun, allora, credo che tu ti stia facendo schiavizzare da questa ragazza, ascoltami…

Che senso ha strapparle un bacetto, per essere sicuro che tu le piaccia? E che ci hai guadagnato, un premio? te lo dico io che ti sei guadagnato… un viaggio di sola andata nella caverna senza uscita dell’ego e credimi è la caverna piu buia in cui tu possa stare.

Che senso ha questa sicurezza!?!?

È la prima volta che scrivi e ti rinnovo i complimenti per come ti esprimi, sarebbe bello anche continuare conversazioni con te perche credo che tu valga, ora però ascolta me… non dare importanza al fatto che tu le piaccia o meno, se la avrai dopo un po’ ti scocceresti pure, perchè non sei mosso dall’arrapamento, ma solo da quel fottuto ego e se adesso non riesci a capirlo (capita, questa cosa si sviluppa con l’esperienza), ti posso comprendere, ma vai in questa direzione:

NON SI PUÒ PIACERE A TUTTI/E E QUESTO È UN SEGNO INEQUIVOCABILE CHE HAI UNA TUA
PERSONALITÀ.

Infine ti dirò un’altra cosa: segui coloro con cui hai chimica, non razionalizzare mai, NON PENSARE MAI, nelle situazioni sociali, perchè ti ripeto, può diventare una gabbia.

Spero che tu capisca che il tuo atteggiamento è completamente sbagliato.

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Big up per @Drago vincitore del totoetà. Magari mi spieghi da cosa lo hai intuito, io davo al buon @vudunderligsnakke una ventina d’anni o poco più.

Vudun siamo praticamente coetanei (tu, io e pure i 2 fondatori di Seducere, anno più o anno meno). E’ un età interessante, non sei più un giovane imberbe ma, anzi, sei un adulto.

Ti riporto un commento fatto ad un altro post che calza (il thread è questo: La friendzone non esiste (?))

"Ti faccio notare una cosa: hai scritto un gran bel po po su questa ragazza anche in questo post. Tipo ragazzi disperati da commenti di blog sulla seduzione che raccontano per filo e per segno “Ho fatto, questo mi ha detto questo, le ho risposto questo, come faccio a sedurla, penso ci stia perchè a scuola mi guarda quando entra in classe il venerdi dopo ricreazione”. Ci sono passato anche io e per me è sempre un campanello d’allarme quando inizio a considerare il minimo dettaglio come mosse di una partita di scacchi e leggere il tuo resoconto per me è abbastanza evidente che ti sei fatto ingarbugliare da pensieri che non ti fanno vincere nonostante tu stia cercando lo scacco matto, perchè nel momento in cui ti sei fatto ingarbugliare, sei già nel gorgo del vortice e non hai scampo. Le hai dato troppo peso, ti sei lasciato coinvolgere troppo anche perchè la volevi e ti sei lasciato trasportare dal “bisogno” di averla. Magari non è facile ammettere di aver perso perchè pensi tutto sommato di non essertela giocata male. Il punto è, e qui il paradosso, che nel momento in cui vuoi vincere, perdi. Nel momento in cui vuoi piacere, le stai dando troppo peso, la rincorri, lei capisce che ti piace e se non è già attratta, difficilmente sarà attratta da qualcosa che può avere facile facile. Inizialmente è lei che deve rincorrere te, è lei che deve volerti, sperare che tu la noti e che ti piaccia mentre tu la tratti come tratti tutti, magari flirtando un po’ (perchè flirti con tutte), lasciandole il dubbio “ma sta flirtando perchè lo fai con tutte o perchè le piaccio?”. Tu te ne rendi conto che lei si sta cuocendo, e piano piano ti avvicini a lei, centellini interesse, dandole l’impressione che ti stia conquistandola e BOOM, apri la tua rete e le salti addosso.

Fregatene di più, le donne sono optional, se ci sono bene ma al minimo fastidio o segno di complicazione, ok, ciao bellezza."

In breve, gli aspetti su cui tu dovresti lavorare sono:

  • autostima (non ti devi sentire inferiore a nessuno, non esistono giudizi, ognuno semplicemente è, quindi semplicemente fregatene di chi giudica, la tua vocina interiore in primis)
  • mascolinità (più palle, più sicurezza, più testosterone, più intraprendenza e positività, per apparire più attraente)
  • esperienza con le donne (non sembri averne molta, a 30 anni dovresti esserti già stancato delle donne da quante ne hai viste)
  • disperazione/bisognosità (e’ il paradosso di sti siti sulla seduzione: ci arrivi perchè non attrai e vuoi sedurre, ma è proprio non è essere attraente e cercare di sedurre che ti rende criptonite agli occhi delle fanciulle. Dovresti fregartene alla grande di piacere, cercare di sedurre, di attrarre non dovrebbe neanche passarti per la testa. Semplicemente attrai essendo te stesso, quel te stesso che brucia sotto a tutte le insicurezze e le covinzioni limitanti che ammorbano il tuo potenziale di vita)

Scegli chi vuoi essere: lo stai già facendo ogni giorno.

Sono d’accordo con i pareri di entrambi. Non ero così esposto fino a poco tempo fà. In ogni caso sì, il fatto che fossi bisognoso di vederla è sicuramente filtrato. Tendo ad essere pessimista ma ci sto lavorando sopra, pensavo che con lei avrei retto ma sto incominciando a cedere quindi tornerò a farmi i fatti miei.

Ho letto quasi tutto, scrivi bene ma spesso usi proposizioni troppo lunghe, rendendo la lettura abbastanza faticosa. Allegerisci.

Comunque, ti capisco. Anche io sono un tipo che si diverte ad analizzare pure i movimenti delle dita dei piedi delle persone. Tuttavia, come ho scritto, lo faccio per divertimento (oltre che per mero piacere egotico :stuck_out_tongue: ). Tu lo fai perché ti senti superiore, un po’ come me, ma prendi il tutto troppo seriamente. Soffri di attacchi d’ansia? Analizzi troppo le situazioni, perdendo del tutto la razionalità che pensi ti contraddistingua.

Non stai giocando a scacchi. Le persone non sono pedoni, cavalli, alfieri, regine e re. Non hanno 1, 2, 3 comportamenti fissi, facilmente prevedibili. Non puoi sapere in partenza cosa faranno. Le persone sono variabili. Smettila di credere di sapere tutto perché non sai nulla.

“Sono sempre stato me stesso al 100%” non puoi essere te stesso se vedi la vita come una partita a Rome Total War. Subito dopo dici che hai censurato l’interesse, hai fatto il distaccato e non hai mai fatto trapelare troppo riguardo la tua persona. Allora vedi che non sei te stesso al 100%? Non sei te stesso mancoperilcazzo.

Provo un po’ di pena per te. Non nel senso negativo del termine eh, figuriamoci, semplicemente provo pena perché devi essere un tipo veramente sofferente. Cosi chiuso nella tua testa. Tutto il tempo ad osservare, a cercare di cogliere i punti deboli degli altri, cercare di prevederli, di analizzarli solo per trovare conferme in te stesso.

E con questo non sto dicendo che sei chiuso di mente, eh! Molto probabilmente sei curioso e cerchi spunti nuovi ovunque. Intendo che sei proprio prigioniero del tuo cervello.

Mi dispiace. Smettila di pensare a ste cazzate, a quanti secondi ti sfiorano e inizia a sfiorare tu, a toccare, a provare, a vivere.

Sono una persona consapevole, conosco i miei difetti. Ed è chiaro che nei miei post sono filtrati. Anche perchè, sì, ero in uno stato ansiogeno mentre li scrivevo. Gran parte di tutto ciò erano solo mie negativizzazioni, e non parte della realtà, in verità più spontanea e semplice.

La realtà non esiste. Non esiste nulla di puramente oggettivo, sono tutte interpretazioni che dai tu stesso alle cose o/e che accetti dagli altri (ma anche ciò che accetti dagli altri, che è interpretazione degli altri, viene a sua volta reinterpretato da te).

Non farti questi problemi e basta. Oppure fatteli e poi lasciali andare. I problemi, però, incorrono dopo che tu hai iniziato un’azione. Se non agisci non esistono ancora problemi. Agisci e poi riscontra problemi. Poi vieni qui e parlane.

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Credo di aver agito in maniera ‘sottomessa’ da quando ho iniziato a chattare con lei, di essere passato da seducerino a fornitore, per via del modo in cui si è evoluta la conversazione dopo le ultime parti che ho riportato.

Piu che fornitore, proprio zerbino credo

No, non le faccio da zerbino. Ma sicchè penso in negativo, e quindi interpreto molte cose additandogli accezioni negative, a volte carico di negatività eccessiva le mie esperienze, con il risultato di farmi prendere per tale da chi mi legge su un forum. Lo faccio per sfogarmi naturalmente, ma poi il giorno dopo, dopo averci dormito sù, mi rendo conto di aver ingigantito.

Ciò che ho fatto (magari sbagliando, anche) è stato semplicemente quello di avere uno slancio verso di lei. E devo dire che ciò mi ha aiutato, mi ha fatto ottenere dei risultati. Il problema è, che essendo lei già impegnata, non ho mai saputo del tutto dove fermarmi e dove invece poter continuare questo ‘slancio’. Mi sono ritrovato in più di un occasione a pensare: “forse dovrei fermarmi qui, ma forse nò, forse devo calcare ancora la mano io, visto che è lei quella impegnata” - e qui probabilmente ho ceduto, dandole più corda del dovuto in un paio di occasioni. Quello che mi ha spinto ad agire, oltre che le letture di Seducere, è stata la sensazione che ci fosse alchimia. La sensazione che fosse cambiato qualcosa. Il fatto di parlare e flirtare con naturalezza in tutta nochalance, dopo anni di solo saluto e cortesia. Il fatto che questa naturalezza è uscita fuori così facilmente non appena ho deciso di ‘rompere il ghiaccio’ è stata la molla che mi ha spinto ad ‘espormi’. Magari all’inizio ero ok, poi forse ho fatto scemare l’attrazione (ammesso che ci fosse) mostrandomi desideroso su alcuni frangenti. Ma non l’ho fatto per mettermi in una posizione di zerbino. Quel ruolo avrei potuto ritagliarmelo fin da subito quando la conobbi un pò di anni fà. Anzi, negli ultimi 7 anni della mia vita sono stato così tanto gettato verso l’estremo opposto, che non si sarebbe mai neanche potuta verificare l’evenienza di conoscerla, una ragazza, figuriamoci esserle zerbino. Ho sempre mostrato il mio lato sicuro, forte, nelle mie interazioni con lei e nelle interazioni con gli altri quando lei era presente, confrontandomi apertamente ed anche discordando, qualora necessario. Al tempo stesso mi rendo conto anche di aver condiviso momenti in cui non ero al 100% come umore, ma questo è umano. Non si può essere sempre al 100%, e se c’è gente che finge di farlo, beh io non sono tra questi. E più che in ogni altro luogo, qui, nel chiedere consigli non me ne frega un cazzo di mostrarmi ‘debole’. Questo è uno dei vantaggi di internet del resto, l’anonimato.

Alla fine, in quella conversazione con lei dove la mia risposta alla sua richiesta di aiuto per la scelta di un regalo è stata definita come ‘stizzita’ da biz, al di là che lo fosse o meno, chiudendola lì come mi ero prefisso, in fin dei conti probabilmente (e quantomeno) non mi sarei dimostrato bisognoso come invece secondo me ho fatto dopo: ribaltando la situazione ricontattandola, dicendole di averci riflettuto e che in effetti forse sapevo che regalo potesse piacere a lui, che era lo stesso al quale aveva pensato lei, offrendomi addirittura di partecipare all’acquisto. Ero stato mosso dall’idea che effettivamente, sì, ero stato ‘acido’, e che se c’era dell’attrazione l’avevo distrutta. E non soltanto questo: mi ero reso conto che infondo potevo fare di più ed impressionare entrambi con questo gesto. Lei è sopresa ma mi dice che se mi và ci possiamo vedere per farci un giro assieme e mi dà un appuntamento ad ora X. Che però non accadrà, perchè lui si sta trattenendo più del dovuto in altre cose e lei dovrà stare in negozio fino all’ora di chiusura e che ormai gli comprerà il regalo con l’anno nuovo. Poi beh, quella sera è stata un pò imbarazzante secondo me, visto che lui apparentemente non sapeva niente di tutto ciò e lei se la sorrideva di come volesse regalargli una chitarra nuova mentre noi suonavamo. Mentre me ne stavo per andare lei mi ferma chiedendomi perchè me ne stessi già andando, e che dovevamo parlare del regalo. Io risposi semplicemente di fargliene scegliere uno dalla lista che le avevo dato. Quindi lei prende il cellulare e gli mostra la lista. Secondo me lui era abbastanza confuso dallo sguardo fisso nel vuoto e da come si mangiava le unghie. Lei mi sembra nervosa, tantocchè una sigaretta gli finisce contro la griglia della stufa mentre mi parla. L’indomani lui mi telefona e mi dice se voglio raggiungerlo a casa, io gli chiedo se ha scelto una delle chitarre, ma risponde alludendo al fatto che non è un regalo che si sente di meritare, io contrabbatto che uno strumento qualitativamente migliore può spronare a migliorarsi, lui lo riconosce, ma confessa che desidera in realtà un altra cosa. Lo sprono a farsela comprare da lei, mi faccio una risata e cambio argomento. Non se ne parla più, se non che qualche sera dopo lui mi rivela che alla fine lei gli comprerà una pedaliera. Mi complimento, ma in realtà non me ne frega più di tanto. Io e lui non suoneremo mai realmente assieme, generi diversi. Possiamo solo jammare all’infinito su melodie su cui siamo concordi. Che per carità, sono dei bei momenti dove ci mettiamo in una relazione di vera amicizia secondo me, lei lo nota e lo rispetta - del resto, piccoli gruppi di persone che si vedono con una certa frequenza incominciano a stabilire un clima di microsocietà - ma credo che questo metaframe del mio desiderio sia entrato nelle note. Io cerco sempre di dire la mia, ma incomincio a non percepirlo più come una forma spontanea, ma come una richiesta di prestazione da me stesso. La sera del suo compleanno lei non stava bene, lui mi aveva invitato ed io ci andai. Serata tiepida. Sempre noi 3 e basta. Avverto varie sensazioni di inadeguatezza ma maschero il tutto. Lei a mezzanotte ci annuncia che è il suo compleanno, lui le fa gli auguri, io sorrido ma resto zitto. L’indomani le scrivo un messaggio dicendole che per me è sempre bella anche acciaccata, in pigiama e struccata. Lei mi ringrazia assieme ad un cuoricino, ma io non mi faccio illusioni. Queste azioni le ho intraprese con la volontà di essere me stesso ‘no matter what’, senza dovermi far vincolare da dogmi morali o costumi sociali (che dove sto io sono anche più arretrati e radicati, magari…) e che ero sinceramente appagato anche soltanto dal poter fare un regalo ad un amico che ritengo ancora tale.

Vudun definisciti come mrglio vuoi, ma la differenza tra quello che sei e quello che vuoi diventare passa dal non farsi piu fregare minimamente di tutti questi particolari, ti ho detto e te lo ripeto, NIENTE IMPORTANZA ALLE SITUAZIONE SOCIALI.
Ora hai scritto che quello che è successo non ti ha toccato piu di tanto, però quello a cui devi tendere è che non ci devi neanche fare piu di tanto caso.
Ad esempio, dopo una giornata in cui hai parlato con ragazzi e ragazze, quando finisce la conversazione, quando sei a letto la sera, non devi ripensare neanche ad una delle interazioni che hai avuto.
Credo che ti sfugga il concetto di “momento presente”

Non razionalizzare mai, accetta ogni possibile cambiamento possa avvenire nelle relazioni e soprattutto Abbondanza, Santo Dio

Ah inoltre, tu non sei negativo, non sei zerbino, non sei fornitore…

Semplicementi ti definisci tale e quindi la realtá si trasforma nelle condizioni in cui TU hai voluto.

Tu non sei niente di questo, tu sei semplicemente Vudun e ora sei cosi, fra un mese sarai diverso, siamo tutti coinvolti nel processo di cambiamento, ora sta a te scegliere in che senso seguire questo processo, migliorando oppure chiudendoti sempre di piu nelle tue convinzioni.

V che obiettivi di vita hai nel breve, medio e lungo termine?

Si, mi manca il

“momento presente”

Non posso obiettare. Ho una mente da analista, tendente all’iper-razionalizzazione; ciò mi porta a ripercorrere le interazioni sociali nella mia mente quando sono finite. Se da un lato massacra, mi permetto di dire che dall’altro aiuta non poco a comprendere gli altri. L’handicap, il downside, è, ovviamente, il rischio di poterne rimanere condizionato. Il cambiamento (anche se a me non piace parlare di cambiamento ma di evoluzione) sta già avvenendo. Tutta questa esperienza è stata fondamentale perchè qualcosa si mettesse in moto dentro me. Persone a me care concedono il loro giudizio: un caro amico sostiene che non manco di determinazione, ma del campo di gioco nel quale attuarla; che non siano le idee a mancarmi, ma i mezzi per trasportarle al di fuori. Per vederle compiersi nella realtà. Credo abbia ragione.

Ho sempre vissuto con entrambi i piedi al di fuori della società ed ora voglio mettergliene almeno uno dentro, perchè mi sono reso conto che non posso continuare a voltare lo sguardo dall’altra parte facendo finta che, non ci siano delle cose all’interno della società, di cui ho bisogno. Ce ne sono, e sono anche di più di quante ne vedevo e non solo: alcune le puoi ottenere soltanto se stai con un piede dentro. Questa cosa in particolare, credo mi sfuggisse. Come ho già detto, io mi reputo un individuo consapevole, il mio problema non è accorgermi delle cose di cui la stragrande maggioranza degli individui non si rende nemmeno conto, o teorizzarci sopra, il mio problema è metterle in pratica. Mancanze come la parte pratica, il sentirsi a proprio agio con la propria sessualità (sono eterosessuale ma attitudinalmente mi sento più donna che uomo), il volersi ‘affermare socialmente’ a tutti i costi e in genere il saperci fare con il sesso opposto, le attribuisco al fatto che dall’adolescenza in poi mi è mancato un modello maschile sufficientemente incidente/presente. E’ come se io fossi venuto sù ‘più donna che uomo’ nell’attitudine e nel carattere, e per molto tempo ho considerato la cosa quasi come un pregio, ignorandone appunto, il downside. Non sto dicendo che non possiedo doti come il coraggio, l’assertività, o il desiderio di autoaffermazione. Sto dicendo che ho assunto quella sorta di aura indolente che contraddistingue chi si aggira nel nichilismo. L’aver coltivato quelle qualità nonostante il mio generale e sempre più pronunciato disinteresse verso gli altri mi ha comunque permesso di costruire una certa autostima compensativa, ciònonostante basata su competenze reali. Ciònonostante, essendo sempre meno interessato nel prossimo, ed a ciò che è di tendenza, massimizzare ed esternare quelle qualità è sempre stato il mio tallone d’achille. Esse hanno sempre agito su canali più ‘bassi’, rispetto a quelli principali a cui si dedicano la stragrande maggioranza degli individui, come lo sport, il campo accademico, o quello imprenditoriale. In una società dell’apparenza si sà, nei sovversivi più profondi, la timidezza si trasforma lentamente negli anni, prima in sincero disappunto verso gli altri, poi, molto più celermente, in noia e freddezza. Se nel frattempo non riesci a trovare il tuo posto nel mondo, il tutto si complica.

Adesso i miei obiettivi a breve termine sono relativamente semplici, dato che devo colmare un vuoto che c’è stato dai miei 22 ad ora (29). Sto riprendendo il rapporto con mio padre - che reputo cruciale per un bilanciamento equo delle due realtà universali (maschile e femminile) al mio interno, sto riorganizzando le mie priorità di indipendenza economica e tutte le responsabilità da cui essa dipende, sto ribilanciando la mia emotività verso gli altri, anche se questo sembra il dettaglio più difficile. Gli altri continuano a sembrarmi sostanzialmente, senza scopo. Eccetto un elite di misantropi e semi-misantropi ben lontani dai riflettori. Vedo la gente come più prona a scegliere un ‘incasellamento’, anche quando molti di loro sono invece convinti di essersi creati una ‘loro realtà’, io continuo a vedere ‘incasellamenti’.

“Che cosa fai?” “Direttore d’azienda”
“E tu?” “Perito”
“Tu?” “Marketing”

Marketing, non c’è niente di peggio. L’abilità di convincere le persone che abbiano realmente bisogno di qualcosa. E’ un pò come dire: “Hey, guarda, so che la gente vive con la testa dentro al culo, quindi perchè non approfittarne?” ed allo stesso tempo ammettere che in primis, si vive se stessi, almeno in parte, con la testa dentro al culo. Ecco, io ad esempio, di fronte a quella domanda ho sempre provato una sensazione di ansia e sconforto, che poi si è tramutata in una sensazione più ambigua, come di contemporaneità degli opposti: temo e desidero che mi venga posta. Tutti hanno sempre delle risposte soddisfacenti, chi ha risposte meno soddisfacenti viene automaticamente declassato. Chi non ha una risposta, non viene preso in considerazione in quanto membro non-produttivo e quindi parassitario. A menocchè non subentri una qualche intesa emotiva o una qualche forma di garanzia informale come la proprietà transitiva: una persona che io rispetto molto, ti rispetta, quindi ti rispetto. Ma l’idea che ci facciamo a primo acchitto su qualcuno è soggetta a mutazioni, ne sono consapevole.

Obiettivi a medio termine? Fare soldi. Avere degli introiti fissi o comunque a cadenza annua, con cui crearmi una parziale autonomia. Possiedo delle proprietà, ma finchè non sarò io ad occuparmene, non è affar mio. Il lungo termine non mi sento di considerarlo neppure, anche perchè probabilmente ancora non lo conosco, e perchè credo che sarà ampiamente determinato dal medio termine. Ma se dovessi idealizzarlo, rappresenterebbe l’ottenimento dello status sociale senza la decostruzione di se stessi.

Vudun credo che tu debba leggerti il sito, trarre le tue conclusioni, sbagliare con la TUA testa e poi venire qui a raccontarci dei cambiamenti che hai notato, delle conclusioni a cui sei giunto, noi ti possiamo aiutare, puoi leggere gli interventi precedenti per avere dei modelli ideali su cui attingere, ma non possiamo darti consigli su cose che devi ancora fare, proprio perche sei TU che de vi sbagliare e TU che devi crescere. Sei troppo analizzatore e gusrdati intorno, quelli che scopano sono quelli che pensano pochissimo, si fanno seguire dall’istinto e sono autentici.
Un ragazzo che si vede che si analizza troppo e che premedita ogni “mossa”, le ragazze le fa scappare.
Saper usare il cervello significa anche usarlo per situazioni per cui ne vale la pena, ovvero studio/lavoro e passioni.
Come obiettivo tra l’altro non puo essere volere i soldi, i soldi sono una conseguenza, non puoi avere l’aspirazione dei soldi. Esempio: mi piace l’ambito fitness, lavorerò prima in una palestra e poi magari, piu avanti, studiando queste cose, mi aprirò una palestra tutta mia e guardacaso i soldi arriveranno di conseguenza(chiaramente questo dipende anche da disponibilità economiche iniziali). Ora colega questo alla seduzione: se hai come OBIETTIVO le donne, non le avrai mai, se hai come obiettivo il divertirti, il realizzarti, il BASTARSI, le ragazze verranno di conseguenza, basta avere pazienza e accettare che si perdano molte occasioni, buttandosi o non e credimi, l’altra parte della spiaggia è bellissima.

Ora se sai che analizzare non serve a niente, in ambito sociale, se continui a farlo sei stupido.

Come ti ho detto prima, esci, sbaglia, leggi, confronta con noi i tuoi risultati e di conseguenza cresci. Nessuno nasce imparato, chi ce l’ha fatta non ha nulla nè in piu, nè in meno rispetto a te.

Il sito l’ho letto - non necessariemente in ordine. Iniziai leggendo 3 articoli al giorno senza essere registrato. Poi mi sono registrato ed ho continuato a leggere quelli che più mi interessavano.

“Quelli che scopano sono quelli che pensano pochissimo” - fammi capire, credi che non me ne sia mai accorto? :slight_smile:

Ed è proprio questo il punto: a me, ciò di cui parlano le persone dentro i loro rituali sociali annoia, mi annoia di brutto. Sono un INTJ, il tipo psicologico più raro, (2% della popolazione) è da tutta la vita che cerco di trovare un significato negli altri ma non l’ho mai trovato, e non riesco a trovarlo in un cazzo di nient’altro. Le cose in cui l’avevo trovato non sono mai riuscito a portarle a termine, sempre per via del mio essere completamente anacronistico rispetto al presente in termini di passioni, gusti, interessi. Questo non mi ha mai portato ad essere un animale sociale. Il sociale mi annoia, mi deprime, con tutti quei cazzo di rituali e schemi retorici. Non riesco ad identificarmi in un cazzo di niente che faccia parte del presente perchè il presente e le sue mode m’han sempre fatto cagare in maniera lacerante. E’ come se non fossi mai riuscito ad ‘entrare’ attivamente nel mondo. Gran parte di questo lo addebbito alle difficoltà familiari che ho avuto, e nonostante entrambi i miei genitori siano delle persone che stimo eticamente, in genere la vita m’è sempre sembrata una cazzo di farsa gigantesca. Una costruzione artificiale. E l’epoca in cui viviamo rappresenta l’esasperazione di questo artificio, senza più un cazzo di niente che sia spontaneo. Se la tua soluzione per diventare sessualmente attivo è smettere di pensare allora faccio prima ad incominciare ad andare a troie. Sono troppo profondo, ripudio il superficiale, ed il 90% delle interazioni sociali sono superficialità e retorica a manetta. Ciò non significa che sono il tipo che si mette a fare il professore con gli altri: la mia attitudine anticonformista e ribelle se non altro m’han salvato dal diventare quel tipo di uomo. Ed in tutta onestà, sai cosa? Io ci ho provato in questi ultimi mesi ad essere ‘sociale’ , alcune volte è andata meglio di quanto pensassi, ma in fin dei conti non mi calza per un cazzo, non posso farci un cazzo, mi sento snaturato. Non sono quella classica persona che dove la metti, stà, riuscendo ad interagire con quanti più ambienti possibili. Manco per il cazzo. Io se non ricevo stimoli che mi interessano divento una lastra di ghiaccio. E ti dirò di più: forzandomi di essere più socievole, sto scoprendo che per me è meglio rimanere freddo e cacciare le giuste parole al momento giusto, invece che forzarmi di essere qualcosa che non sono. Che cazzo ci posso fare? Io mi sento specialmente ridicolo a forzarmi in questo senso, non riesco, non riesco ad essere quello che in una stanza prende l’attenzione di tutti ritagliandosi il ruolo di ‘protagonista della festa’ proprio perchè non riesco ad essere superficiale e divertente come la consueta superficialità degli altri si aspetterebbe. Ripeto, questo non significa che sono il radical-chic che imbastisce monologhi pseudo-filosofici 24 su 24 per cuccare. Ho sempre ripudiato costoro tanto quanto ripudio i superficiali. Io se devo fare certi cazzo di discorsi li faccio con chi sò che può recepirmi, e non a 360° con il fine di scopare. Quello lo fanno le persone snaturate, che si auto-illudono di appassionarsi di qualcosa solo per farsi na chiavata. Riesco ad essere superficiale e divertente soltanto se l’ambiente mi stimola e/o sono con persone/amici che già conosco, ma non lo faccio con i conoscenti e gli sconosciuti, o in ambienti che non destano il mio interesse, perchè non mi viene per un cazzo spontaneo. In quei casi vige la freddezza e le poche frasi provocatorie messe al posto giusto.

Analizzare non serve a nulla nel sociale? Beh, sì, forse per chi vuole vivere in superficie, poi reputo che ci siano varie sfumature.

Poi… io è da tutta la vita che non vedo il sesso opposto come obiettivo, ma come un piacevolissimo contorno da accostare alle passioni ed alla propria realizzazione. Il problema quindi di certo non è la troppa attenzione attribuitagli, ma il fatto che non sono mai riuscito a realizzare i miei interessi.

E quali sono i tuoi interessi che non sei mai riuscito a realizzare?

Comunque mi sto appassionando alla tua storia :slight_smile: Non mi dispiacerebbe incontrarti, non sei banale e ahinoi, la maggior parte delle persone è banale (vuoi perché ha paura di esprimersi liberamente e preferisce conformarsi comodamente, vuoi perché non è particolarmente brillante).

Capisco il tuo disinteresse verso gli altri perché con loro ti annoi, la provo spesso anche io. Ho risolto frequentando persone intelligenti, poche ma buone. Il resto è superficialità e small talk, che non rigetto perchè socialmente riconosco il suo valore. Socializzare non ha nulla a che fare con i contenuti, la sua piacevolezza deriva dallo stare insieme agli altri e sparare cazzate a manetta, provocare, scherzare, flirtare, ridere a manetta. Anche lavorare chessò in un fast food e sorridere ai clienti, salutarli con passione, eventualmente chiacchierare un po’ e’ una bellissima esperienza. Ci si diverte e si sta meglio che standosene tutto il giorno a casa ad arrovellarsi sull’ultimo teorema di Fermat. Anche io ero molto introverso e timido e mai avrei pensato di godere così tanto dallo stare con gli altri. Tutta colpa dell’insicurezza, che trattata e superata, mi ha lasciato affamato di socialità come il più classico postulato dell’idea che “l’uomo è un animale sociale”. Rimango comunque molto attento e sensibile alle dinamiche e riconosco i limiti della maggior parte delle persone con cui non posso fare discorsi sui massimi sistemi (nè aspettarmi che siano cazzuti come lo sono io).

Ero un ENFJ la prima e ultima volta che ho fatto quel test. Ma sono sicuro che in passato, timido e complessato, avrei avuto un risultato più Introverted.

Tu non sei nato INTJ (vorrei sapere poi chi e come ha misurato che solo il 2% della popolazione lo è), semplicemente le tue esperienze e le emozioni che hai provato durante quelle esperienze ti hanno portato a diventarlo. Gli introversi si rifugiano in se stessi come meccanismo di difesa, per paura, perchè hanno sofferto. Sono pronto a scommettere 10000 euro che anche a te è successo qualcosa che ti ha segnato/traumatizzato particolarmente e che ti ha portato a diventare. Se vuoi cambiare, da li dovrai partire e guarire quelle ferite. So di persone che erano INFJ e che cambiando ed evolvendo hanno anche cambiato tipo Myers-Briggs.

Mi ricordi molto me stesso per alcuni aspetti, abbiamo circa la stessa età. La differenza è che io mi sono sempre sbattuto per guarire quelle ferite (non hai idea dello sbattimento) e che negli anni sono cambiato molto. Vatti a leggere la mia presentazione datata gennaio 2009 di quando ventunenne esordivo su Seducere: Chi è Bira? (con un vecchio account)

Penso che i commenti che ho ricevuto allora da vecchi membri del forum possono essere molto pertinenti per la tua situazione attuale.

Di dove sei?