Mi sono accorto ultimamente di quanto sia sottilmente bastarda la ricerca di approvazioni. Credi di essertene liberato, credi di fare un po’ il cazzo che ti pare così come credi di riconoscere quando la paura ti blocca dal fare quello che vorresti fare.
Credi, ma in realtà ho scoperto una falla nascosta e più bastarda nel sistema.
Ci sono certe volte che non sai che cazzo stai facendo, che sei mentalmente addormentato in senso negativo e che ogni tua affermazione è fuori luogo ma non te ne accorgi subito, te ne accorgi dopo. Perché sei in una specie di stato di flusso ma negativo, dove le cose ti vengono in automatico, non ci pensi ma sono tutte delle gran stronzate. Non so se succede solo a me.
“sì ma non esiste la cosa giusta da dire” ok, siamo d’accordo, ma tutte queste discussioni sono giunto alla conclusione che vengono dal bisogno d’approvazione.
Tu parti con l’essere sincero, l’essere onesto, il non nascondere i tuoi difetti perché è questo che sei e tu sei come appari. Ma queste cose si rivelano poi essere motivo di ricerca di attenzioni. Della serie “guarda come sono bello io, sono sincero, sono onesto, mostro parti di me che tutti gli altri nascondono e non me ne vergogno! O se me ne vergogno lo ammetto e non mi vergogno della vergogna. Guarda come sono umano!”
E inizia una discussione finalizzata al dimostrare queste caratteristiche di te. E senti che la conversazione inizia a scivolarti dalle mani ma non è piacevole, senti che è una discussione in cui ti stai arrampicando sugli specchi e non sei cosciente manco per il cazzo.
Ecco appunto, uno stato di flusso negativo.
Non so se mi sono spiegato e non so se è una cosa che capita solo a me.
Ditemi pure cosa ne pensate e se trovate un effettivo riscontro in quello che ho detto oppure sono pazzo xD
Penso che sia una questione di tempo. Molto tempo. E forse non è una cosa dal quale ci si può liberare completamente.
Però ti posso dire che arriverà il giorno in cui lo farai solo e soltanto per te. Ci sarà il giorno in cui DAVVERO dirai: sai che c’è, non me ne frega proprio un cazzo di quello che penseranno gli altri. Io farò così E BASTA.
Come un fondamentalista kamikaze con gli occhi bendati.
Perchè quando arriverà il momento in cui sentirai quella liberazione sarà come se qualcuno ti lanciasse un appiglio per uscire dal mare buio della ricerca di approvazione. E da quel momento sarà una droga. Che si fottano gli altri e il loro giudizio, io voglio fare a modo mio.
Sono d’accordo anch’io che sia una cosa che va via col tempo, una sorta di reazione spontanea ad un certo punto che ti fa dire “sai che c’è? Fanculo” come mi è già successo altre volte.
Era per mettere in evidenza un meccanismo subdolo che attraverso atteggiamenti e caratteristiche che qui sono ben visti, ci mettono in condizione di cercare comunque l’approvazione altrui senza che ce ne rendiamo nemmeno conto
reb io penso che la risposta alla tua domanda sia prendere tante batoste,solo così cominci a dare importanza alle cose che meritano importanza e a toglierla alle cose che non la meritano.Inoltre non hai ancora un autostima bella solida,ti fai buttare giù e credi che quello che fai non vada bene,e ti spipponi il cervello,non ti sei ancora liberato da certi preconcetti.Ma sopratutto non aver paura di mostrare il tuo carattere
vi invito sempre a rileggere fottitene del dolore e vai avanti
Non credo che non vada bene qualcosa e soprattutto quella mia era una riflessione che non mi butta giù, anzi, sono abbastanza tranquillo in primis perché ho scoperto un’altra falla nel sistema e mi conosco meglio e soprattutto perché so che è una cosa che andrà via e poi anche se non va via chi se ne fotte.
Non la prendete come una cosa domanda spaccacervello su pippe mentali assurde xD è solamente una constatazione di un qualcosa che ho notato
E no ho paura a mostrare il mio carattere, ed è proprio questo il punto, non avendo paura come tanti altri che vedo invece sempre incatenati e attenti a non fare un passo falso, la mia tendenza è “guarda come sono bravo che me ne fotto di tutti e mi comporto esattamente come sono a differenza degli altri!” incatenandomi ancora una volta al voler dimostrare agli altri di essere in un determinato modo.
Da qui ne scaturiscono conversazioni che hanno come sfondo sempre questo metaframe e che non hanno fondo, una conversazione a senso unico dove io mi metto in mostra per far vedere queste determinate caratteristiche.
Ma ripeto, sono sereno lo stesso, so che è una fase di passaggio come so anche che anche in futuro mi ricapiterà comunque alcune volte questa tendenza “all’esibizionismo”
Hai centrato il punto Reb…questa cosa capita anche a me ogni tanto e secondo me in linea un po’ diversa capita a tutti.
Un conto è dire sono me stesso e non mi vergogno a mostrarmi al 100%. Un conto è farne una sorta di guerra intellettuale ed emotiva con chi ti sta intorno…a livello sociale spaventa molto le persone e per questo ti attaccano. La colpa non è di nessuno, il punto è che quando stai in un contesto sociale le regole sottese sono queste di vedere “strano” gli eccessi e perciò di condannarli anche se di fondo quello che si vuole mostrare (ovvero in questo caso la propria congruenza) è ASSOLUTAMENTE legittimo, NATURALE.
La cosa curiosa, e molti l’avranno sicuramente notato, è che se tu fai diciamo “l’esibizionista” a parole, ovvero come se dovessi difendere una sorta di ideologia o di filosofia, non ti si caga nessuno/la gente ti sfotte/si inizia a discutere…se invece “l’esibizionista” lo fai coi fatti (scusate per il gioco di parole) ovvero agendo e comportandoti da tale senza dover spiegare niente a nessuno, senza giustificare le proprie azioni da un punto di vista razional-intellettuale, ecco che magicamente le persone iniziano ad essere attratte da te in qualche modo.
È esattamente questo il punto, hai centrato in pieno
Ma io credo sia dovuto proprio a questo, tu a parole lo stai facendo per dimostrare qualcosa a qualcuno, inizi questa guerra intellettuale come l’hai chiamata tu per far vedere che tu sei il ribelle, che sei fuori dal gregge e cerchi di convincere l’altro che è questo il giusto.
Quando invece inizi a rilassarti, non hai bisogno di convincere, non hai bisogno di mostrarti per come sei, semplicemente lo sei e basta
Ripeto, è abbastanza una cosa bastarda perché non è facile da constatare dato che tu dici “va beh, io sono sincero diretto, non mi vergogno di mostrarmi” ed è proprio dietro questo che si nasconde la fregatura
Sto arrivando a maturare l’idea che meno ti cataloghi meglio è. Cioè tu non sei sfacciato, tu sei e basta, non sei introverso o estroverso, sei e basta, tutte queste etichette che ci diamo seppur positive comportano solo guai.
ragazzi per esperienza personale,perchè sempre per esperienza vi parlo xD,non sono d’accordo con quello che dite,sapete perchè?,perchè parlate appunto come per dire “noi ci mostriamo per come siamo,però abbiamo paura se gli altri fanno la faccia storta quando diciamo qualcosa in cui ci mettiamo troppo del nostro”,non sempre si può essere al 100% emotivamente,questo è assodato,ma raggiungere un grado di libertà per cui ciò che fai e dici è espressione di quello che sei al 100% andando a sfidare qualsiasi legge sociale è diverso,e supera anche ciò che è lo stare in flusso,spontanei si può essere anche in “negativo” alle volte,ma è questo che significa essere spontanei.
in tutto ciò lo zio già parlò di questo http://www.seducere.com/2013/10/ilpiacere-di-non-piacere/
Comunque la riflessione era sul LIMITE quindi è ovvio che non si debba fare come abbiamo detto, quello che scriviamo è il limite, non il superamento del limite
Si è una cosa bastarda come dici tu. Una volta che il tuo inconscio ha registrato il concetto che “essere sinceri, diretti e non vergognarsi a mostrarsi al 100% se stessi” è figo, succede che si inizia a reagire ogni volta che si crede che qualcuno miri a far crollare la nostra nuova credenza, oppure (peggio) lo si utilizza come giustificazione di propri nuovi comportamenti che a prima vista spaventano chi già ci conosce.
Il fatto è che per METABOLIZZARE VERAMENTE il concetto di “essere sinceri, diretti e non vergognarsi a mostrarsi al 100% se stessi”, bisogna rilassarsi e agire naturalmente esprimendo se stessi al 100%…infatti la cosa importante su un piano sociale è l’azione e non l’assimilazione di un concetto (seppur giustissimo che sia, come abbiamo visto), perché come sappiamo chi agisce dopo un po’ È. Stop. Dopo un po’ la formula diventa “si agisce perché si È”. E di conseguenza non verrà neanche in mente di mettersi a discutere su cosa significhi razionalmente ESSERE NATURALI (quindi fighi :-D) e non…
Per chiarire meglio quello che voglio dire basta osservare una persona “naturale” per natura, ovvero che non sia passata attraverso un percorso di consapevolezza interiore come noi su Seducere. Infatti questo tipo qui difficilmente si darà arie sul fatto specifico di ESSERE una persona GENUINA: non lo deve sbandierare a nessuno proprio perché ci è nato così. In un certo senso non se l’è conquistato il suo carattere, non ci ha dovuto sbattere la testa, arrovellarsi o spingersi ad agire per rompere catene psicologiche, paure eccetera eccetera…perciò perché combattere e fare gli eroi della causa “NATURAL” e SEDUCERINA? Cosa glie ne viene a lui? Niente appunto.
E a noi? Bè secondo me qualcosa ce ne viene o meglio crediamo che ce ne venga qualcosa di buono in cambio di questa nostra battaglia ideologica. Più si parla di un concetto, lo si ripercorre mentalmente, lo si descrive, rappresenta nelle più svariate occasioni più viene assorbito nel nostro inconscio…questo stesso meccanismo può diventare automatico dopo un po’ di tempo che ci si focalizza su qualcosa a cui teniamo/che vogliamo apprendere eccetera eccetera…nel nostro caso i Principi di Seducere… semplice no?
Per concludere credo che bisogna ricordarsi quando stiamo iniziando ad esagerare nello sbandierare qualcosa che crediamo di essere perché di fatto NON stiamo DIMOSTRANDO NULLA del nostro carattere, piuttosto stiamo spiattellando al mondo intero un nostro punto di vista teorico/filosofico/linguistico semmai. Capito?
Meglio lasciar commentare/fare apprezzamenti/discussioni/battagli ideologiche a chi ci sta intorno e discute con altre persone su di noi e sulle nostre azioni…d’altronde non è quello che ogni tanto facciamo? Ovvero c’è uno con un carattere fichissimo (magari stile Hank Moody) che ci piace e che corrisponde ai caratteri seducerini doc e che facciamo? Magari iniziamo a pensare (se non addirittura a commentare con chi ci sta intorno) “è un grande perché è così” “fa questo fa quello…che gran figo” “sono dalla sua parte! E’ proprio un grande cazzo :-D” “guarda quanto è se stesso” eccetera eccetera…stiamo in poche parole in uno “stato di ammirazione” e gasamento e, purtroppo, è quello che ci accade ogni tanto quando come dici tu entriamo in questa specie di flusso negativo nel quale difendiamo a spada tratta un’IDEA ma NON VIVIAMO il momento presente…stiamo su un altro pianeta, il pianeta “invasati” perché è così che reagirei se dovessi assistere ad una scena simile portata all’estremo XD
ESSERE SE STESSI non è essere invasati di un’idea è VIVERE. Punto.
Chiaramente ora che sappiamo che ogni intanto ci capita questo meccanismo mentale tocca dire “fanculo mente! io voglio vivere mica discutere a chi ce l’ha più grosso semmai lo caccio fuori e lo dimostro con i fatti ;-)”
Emfal il punto è leggermente diverso…sono pienamente d’accordo con quello che hai detto, ma qui si parla di un fatto preciso e più sottile a mio avviso! Il problema qui è che ogni tanto si cade nel tranello del vivere secondo i concetti e non vivere e basta, lasciandosi andare completamente.
Ora, chiaramente qui il caso è estremo e specifico, è ovvio che non c’è niente di male ogni tanto a discutere MA proprio perché OGNI TANTO le persone NORMALI, quindi SEDUCERINE discutono. L’arte sta nel raggiungere il proprio equilibrio…gli eccessi alla lunga fanno sempre male
P.S.
Minchia quanto ho scritto! Il tema comunque è interessante…di nuovo ragazzi mi interesserebbe sapere altri punti di vista sull’argomento
Sono sostanzialmente d’accordo su quello che dice Marcaccio.
Il problema fondamentale credo derivi dal fatto che si consideri l’Essere se stessi come una sfida, un obbiettivo da raggiungere, sperando di riuscire a trovare ció che tutti cercano: Serenitá e felicitá (essere in pace con se stessi, in armonia).
L’autoaccettazione é invece una scelta che si fa quando si é pronti. É necessario esserlo per fare una scelta cosí radicale. E questa scelta viene da sé, ed é indipendente dall’autoimposizione. Mi spiego meglio: Se un individuo decide da un giorno all’altro di essere se stesso perché sa che questo atteggiamento puó portare a ció che desidera (attrarre le ragazze ad esempio) risulterá artificioso nel suo comportamento e non naturale. Questo perché sta recitando ed impersonando una figura fantoccio che proietta l’idea che ha di se stesso o la persona che vorrebbe essere. Al contrario se si comincia anzitutto a scoprire chi si é, razionalizzando post-eventum e cercare di capire le proprie peculiaritá si impara a conoscersi. Solo cosi, nel momento in cui si sa chi si é si puó fare la scelta consapevole e di essere se stessi.
Ovviamente le cose sono molto piú complicate in realtá, ed é sempre difficile e sbagliato cercare di categorizzare in formule risolutive un mondo cosí pieno di variabili.
Ad esempio é davvero conveniente essere sempre se stessi? In ambito lavorativo ad esempio: se qualcuno naturalmente rutta, é maleducato ed irrispettoso gli conviene essere se stesso in un ambiente dove le norme e le condizioni richiedono altri atteggiamenti? Ovvio che no. Ma vedete come questa teoria dopotutto sia cosí labile nei casi limite.
Al contrario nelle relazioni con gli altri, quando non ci siano ripercussioni su noi stessi e sui nostri progetti/desideri/aspirazioni, ritengo sia importante esprimersi in modo tranquillo. E questo significa anche andare oltre l’ansia di dover/voler essere se stessi. Perché autoaccettarsi significa agire indipendentemente dal feedback negativo degli altri sí, ma significa soprattutto essere sinceri e spontanei. Attenzione, il centro non siamo noi, sono gli altri. Questo per dire che é importante calibrarsi e non dare della stupida la ragazza di fronte a noi perché lo pensiamo e mpstriamo noi stessi. É importante focalizzarsi sugli altri, e non ferire le persone in nome di una sfida che é,solo nostra e di nessun altro. Noi non siamo al centro di tutto.
Inoltre chi fa la scelta di essere se stesso, lo fa per se e non per gli altri (perché bisognerebbe dire “io sono cosí, guarda che figo”?), lo fa non per sperare di trovare in nuove possibilitá che si aprono la risoluzione alle proprie insoddisfazioni.
E per esperienza personale si puó conoscere se stessi solo ascoltandosi. Quando si parla, quando si pensa. Ad esempio io ho scoperto le mie caratteristiche dagli altri che mi facevano complimenti. In molti mi hanno detto di essere una persona buona, io non me ne sono accorto perché é il mio modo d’essere. Al contrario sentire persone dire “no ma io sono una buono”, mi sembra piú un cercare di convincersi o in taluni casi un’ostentazione di quello che si vuole essere.
Ovviamente questo é come vedo io le cose, e sicuramente é un punto di vista parziale come quello di tutti voi. Credo fermamente sia importante rilassarsi e non pensare a dover essere o fare qualcosa. Personalmente sono crescouto molto di piú abbandonando tutto questo ed abbracciando la vita in ogni sua forma.
Sarà l’ennesima volta che apro il topic e cerco di leggere, ma proprio non ce la faccio
Secondo me, per essere sè stessi bisogna prima capire chi essere. Se ci fosse un “io” predefinito, non scopriremmo cose nuove e non ci sarebbe evoluzione. Quindi, alla base di tutto c’è una scelta “Si, fa per me” - “No, non sono io” - “Si mi piace, voglio essere così” - “No, non mi riconoscerei”. E già qui possiamo trarre facili conclusioni.
Magari ho detto qualcosa di ridondante o fuori tema, ma avete scritto talmente tanto che “faccio come me pare perchè voglio esse me stesso e dire la mia” hahaha
Sono d’accordo sul fatto che l’autoaccettazione non viene automaticamente dopo l’autoimposizione di ESSERE SE STESSI.
Però appunto vedendo la mia STORIA PERSONALE posso dire che FARE FINTA di ESSERE SE STESSI (o meglio agire con in testa micro obiettivi ad esempio in linea ad un determinato carattere che ci piace: vedi Hank Moody) è preparatorio ad una SCOPERTA GENUINA di noi stessi e non influenzata di nuovo dalla società, televisione, luoghi comuni. In poche parole: io sono “a” e leggendo Seducere scopro di non essere me stesso al 100%, ovvero “A”. Perciò che faccio? Mi forzo a comportarmi già come credo di dover essere, mi guardo intorno vedo quello che mi piace e cerco di imitarlo (come farebbe un bambino d’altronde…quindi più naturale di così non si può ;-)). Ecco che da “a” che ero divento una “a” estremizzata diciamo una “ª” , ma ancora non la “A” che corrisponde al ME GENUINO…Piano piano però ritrovo un equilibrio e quindi una ZONA DI COMFORT, mi guardo indietro e dico che ho fatto progressi! Poi però mi accorgo che devo comunque uscire dalla zona di comfort perché ancora sento che c’è qualcosa che devo scoprire/migliorare (ecco che inizio a ‘sentire’ me stesso meglio, ad acuire i miei sensi, sensazioni INTERNE), e giù subito a FORZARMI DI NUOVO in una nuova azione/situazione che mi spaventa che non è AUTOMATICA o ‘NATURALE’ (ancora) per me…
Insomma secondo la mia esperienza, il percorso di NOI STESSI è una spirale irregolare che tende sempre verso l’alto ma certe volte rimane su un piano, altre volte torna un po’ in basso…ma la tendenza PUNTA IN ALTO, ovvero punta al nocciolo di noi stessi…è una spirale che certe volte viene forzata eccessivamente mentre altre volte è piuttosto equilibrata e regolare.
Detto ciò mi accorgo che questo ultimo discorso tuo MDL e mio non è niente di nuovo che non sia stato già affrontato negli articoli degli zii, perciò per evitare di ridire cose già dette e magari entrare in un circolo vizioso di pura teoria e compiacimenti reciproci direi di portare esempi pratici di COME uscire fuori dal problema di Reb (e non solo suo)…insomma consigli da fare subito per superare questo ostacolo il prima possibile e nel modo più EFFICACE e NATURALE.
MIO CONSIGLIO:
-da fare a casa: nota cosa fa scattare questo tuo comportamento da PALADINO SEDUCERINO e stampatelo nel tuo fottuto cervello! Poi visualizza questi episodi che ti sono successi e cambiali immaginando come ti saresti voluto comportare. Compiaciti di come li hai cambiati e torna tranquillo alla tua vita
-quando senti che può ricapitare la sindrome del PALADINO SEDUCERINO XD, non continuare a rimanere nella tua testa…MUOVITI, fai un salto, corri, abbraccia la persona, fai una POWER MOVES inaspettata…insomma ROMPI il fottuto schema! Fai anche il pazzo se necessario per distrarre la tua mente.
Una volta che avrai evitato l’esperienza che non vuoi, ovvero la SINDROME del Paladino Seducerino, ti accorgerai che ti sentirai decisamente figo perché hai fatto una esperienza diversa dalla solita scenetta che non volevi riaccadesse. E fidati il tuo inconscio si accorgerà di COME ti sentirai e ti darà un feedback a riguardo…della serie “minchia! ma allora non devo per forza fare il Paladino! E infatti comportandomi diversamente mi sento meglio, più soddisfatto, più in pace con me stesso e più in linea con il mio percorso!”
Lisandro dovevi leggere le risposte perché effettivamente mi sono spiegato un po’ male, per fortuna qualcuno mi ha capito lo stesso xD
Per quanto riguarda le cose che ho scritto, non le penso razionalmente, ma ho notato che io mio comportamento è di quel tipo a volte eh, ma continuo a dire che sia una cosa che passa col tempo e l’esperienza, in quanto se ci penso bene è un problema che c’è sempre stato e in questo viaggio non fa altro che affievolirsi, diventare più subdolo e meno riconoscibile, più debole
ragazzi cmq in definitiva io penso che i vostri spipponamenti mentali di questo periodo siano dovuti al fatto che,come ha detto lisandro (bella lisa eri un frescone nella guerra del peloponneso xD),effettivamente non avete molti progetti in ballo o non siete particolarmente attivi.Vi faccio un esempio,supponiamo che voi siate a capo di una azienda,sommersi di lavoro,talmente sommersi da non avere tempo nemmeno di fare i bisogni,e siete chiamati a prendere delle decisioni in continuazione,e sapete che le vostre decisioni sono sempre quelle giuste(attenzione non dico che si deve andare avanti ad oltranza,ma che con un minimo di buon senso si riconosce la soluzione giusta da considerare),ditemi in una situazione del genere avreste effettivamente il tempo di pensare a spipponamenti del genere?,ecco fatto che la soluzione è stata trovata,non pensateci a queste cose , ma piuttosto concentratevi sulla vostra azienda,che altrimenti va in bancarotta xD.
P.s. reb comunque penso che non hai ancora provato la bellezza di non dover dimostrare nulla a nessuno,prova a litigare con 35 persone su un pullman per far valere un tuo diritto e vedi come sei costretto a mostrare tutti i lati di te,e per giunta non te ne frega nulla xD
e credimi non è egoismo o prepotenza questo
Emfal, è questo il senso dell’intero post il senso è che anche nel fare il cazzo che ti pare si nasconde il bisogno di approvazione. “guarda, io sono diverso dagli altri, faccio il cazzo che mi pare, guarda come sono bravo”. Ecco, e con questo voglio dire esattamente che sì, non mi sono liberato completamente dal bisogno di approvazione e ne sono consapevole, e questa consapevolezza ho voluto condividerla con voi perché potrebbe essere utile a qualcuno.
L’ho voluto inoltre aprire questo topic per confrontarmi con voi altri e discutere su questo sistema abbastanza bastardo a mio avviso in cui si nasconde il bisogno d’approvazione spesso a nostra insaputa.
Magari non è per te questo topic dato che magari tu da quello che hai ripetuto più volte, non te ne fotti un cazzo di nessuno, sei completamente libero da tutti e da tutto, beato te, ti invidio
Però magari c’è qualcuno come me e come altri che non è arrivato a questo stato e che magari potrebbe portare ad una nuova coscienza
Con questo, non so come ripetertelo e come dirtelo, che queste sono solo puri e semplici constatazioni su cui confrontarci, non sono assolutamente pippe mentali o “problemi”, almeno per quanto la vedo io, è una cosa normale, di cui non preoccuparsi e che si accetta tranquillamente e si supera con il tempo come ha detto John. Non era una richiesta di aiuto o di consiglio proprio perché non la vedo come un problema, semplicemente uno spazio su cui confrontarsi su un fatto oggettivo riscontrato a quanto pare non solo da me.
Detto ciò emfal, a me sembra molto tu che tu parli per preconcetti, basi tutto il tuo ragionamento su una tua idea, e non è la prima volta che lo noto, ovvero sull’idea in questo caso che siamo tutti in un periodo di bassa energia e non abbiamo tanti progetti in ballo. Ed ecco che secondo te siamo tutti complessati che non hanno un cazzo da fare dalla mattina alla sera.
L’altra volta era l’idea che noi non pratichiamo e siamo ancora troppo attaccati alla teoria. Ogni volta invece di concentrarci sull’argomento su cui discutere, va a finire nella nostra vita personale che secondo tue deduzioni non è come dovrebbe essere e automaticamente quindi abbiamo un problema
Personalmente è più il tempo che sto fuori casa, e anche quando sto in casa, o studio pianoforte o faccio ginnastica leggera dato che non posso andare in palestra via tendiniti, quindi, mi sembra secondo il tuo ragionamento, da scartare a priori la carta “pippe mentali”