Migliorare la propria oratoria e il proprio lessico

Off-topic ma mica tanto.



Fermo restando che il semplice parlare, parlare e parlare non porta da nessuna parte.



Anzi a volte meno si parla, meglio è.



Io penso che sapersi esprimere bene, intendo in maniera eloquente, con una favella scorrevole ma anche precisa,



sia sintomo di chiarezza mentale.



E anche di una mente che lavora il giusto.



Nè troppo, nè poco.



Quel giusto che ti serve usare la mente quando sei nel momento presente.



E’ noto infatti che per parlare bene in pubblico, ad esempio, l’oratore deve entrare in flusso, deve entrare nel momento presente,



altrimenti comincia a pensare troppo e s’impappina.



Il primo sintomo che noto quando sono rinchiuso nella mia testa è il non riuscire a esprimermi in maniera efficace.



Non so se avete notato anche voi.



Subito invece, quando mi lascio andare, le parole fluiscono perfettamente, e sono tutte quelle giuste.





Tra l’altro, da 5-6 anni (in realtà da molto più tempo, ma in maniera più marcata in quell’arco temporale) il lessico comune



si sta impoverendo terribilmente, le persone usano sempre LE STESSE 4-5 parole in croce, e ci fanno le combinazioni.



Per non parlare della grammatica vabbè.



Naturalmente ma è banale dirlo, è colpa della tv, ma soprattutto di sms, e in maniera INGENTISSIMA di facebook.



Le persone ormai si esprimono quasi come si esprimono su facebook, 34 CIOE’ o meglio CE’ in una frase,



neologismi idioti tratti dall’inglese (che si sta impoverendo anch’esso tremendamente), mille pause, mille “eeeeeh” … “ehm” “capì"



eccetra.



L’italiano ha più di 500.000 vocaboli !! Mezzo MILIONE di parole, Santi Numi! :smiley:



Per quasi ogni concetto immaginabile c’è una parola precisa per indicarlo.



Frutto della nostra storia millenaria, sia artistica, sia letteraria, sia FILOSOFICA.





I bimbiminkia non sono al corrente che si esprimono male perchè hanno il CAOS in testa, ma soprattutto che per converso più si esprimono male,



PIU’ quel caos in testa continua ad intensificarsi.





Le due cose si influenzano e si amplificano a vicenda.





Poi quando senti persone che parlano ancora (inaspettatamente) la nostra lingua, con certezza e proprietà di linguaggio, chessò un Travaglio (per quanto io non lo idolatri per nulla), o un qualche professore che sa ancora quello che dice, e ti fa imparare anche qualche parole nuova, è quasi un piacere fisico.



O almeno dell’udito.



Quando senti:” è stato un errore sesquipedale" non so perchè qualcosa nel tuo spirito si apre e si alleggerisce.



Aaaaah “sequipedale” che bello.



Invece del solito “madornale” o “enorme” o "ho sbajado debbrutto…"



Quando senti un congiuntivo usato appropriatamente, ma che goduria è?



Perchè come faceva notare in maniera geniale il grande Nanni Moretti: “Le parole sono importanti"



http://www.youtube.com/watch?v=qtP3FWRo6Ow



Una persona che parla per frasi fatte, come la giornalista del video, è una persona che è come le sue frasi, pre-fabbricata, preimpostata, ordinaria, schematica, poco creativa.



Non c’è niente di più bello che parlare bene e correttamente la propria lingua, ma anche in maniera creativa e intelligente.



Attenzione non c’è niente di male, nei modi di dire e nelle frasi fatte in sè.



Il problema è che sono terribilmente fastidiose quando praticamente il discorso diventa fatto solo di quelle, appunto per evitare di fare un minimo sforzo in più e trovare le parole giuste e combinarle in maniera precisa.



Io mi sento come Moretti, quando una persona non finisce la frase e dice come l’idiota del video “bla bla bla bla e tutto il resto”.



MA FINISCI la frase PER DIO!!



Dì esattamente quello che vuoi dire, non è che se usi due 3 parole in più, ti sfinisci.



Invece così dimostri di essere una persona approssimativa, piuttosto pigra, e soprattutto poco portata all’approfondimento.



Come del resto sono il 99% dei giornalisti, proprio per forma mentis.



Avete mai notato che quando c’è una notizia che monopolizza giornali e telegiornali, i giornalisti tv e cartacei, cominciano a usare



sempre ESATTAMENTE le stesse frasi fatte e modi di dire.



Ci sono milioni di esempi ma adesso me ne balena in testa specialmente uno: quando l’anno scorso Berlusconi era agli sgoccioli, e giornalisti in ogni fottuto servizio o articolo hanno cominciato a dire tutti sempre senza soluzione di continuità: " La maggioranza FA QUADRATO attorno al premier”.



Ok, “fa quadrato” è simpatica come espressione e va anche bene. MA NON LA USARE il 100% delle volte!



Cambia un attimo. Dì per esempio, la maggioranza si schiera dalla parte del premier, la maggioranza difende il capo del governo,



la maggioranza rimane compatta attorno al Presidente del Consiglio ecc.



E’ così facile, allenatelo quel cervello altrimenti si atrofizza, ti verrebbe da dire.



Ma sono giornalisti sono reporter, e a loro non interessa approfondire, interessa solo riportare.



Altra cosa sono i giornalisti d’inchiesta, o i veri giornalisti freelance, o gli scrittori, o gli storici. Insomma i veri intellettuali.



Le parole, quindi dicevo, sono lo specchio esatto di ciò che ci si ritrova in testa.



Se vi lamentate di essere sempre confusi, ciò influenzerà anche il vostro linguaggio, ma soprattutto se viceversa vi dedicate a migliorare il vostro modo



di esprimervi i vostri pensieri si schiariranno.



Ecco perchè dedico questo post soprattutto agli utenti del forum giovanissimi.



Che in quanto a linguaggio (fosse solo quello) stanno veramente messi male.







Ho cercato un po’ su internet che consigli danno per imparare parlare meglio.



E logicamente che potevo aspettarmi da Google Answer?



Risposte idiote, superficiali e fatte con lo stampino.



Tutti consigliano una semplice cosa, banalissima: leggere tanti libri.





Il chè è parzialmente vero.



Secondo me in realtà ci vuole pratica, capacità di schiarirsi le idee, e farle fluire liberamente, esposizione quasi continua



a persone che parlano corettamente, e sì, molta lettura, ma non di libri qualsiasi e basta.



Insomma se leggi 1.000 libri, ma sono quelli di Moccia, come puoi aspettarti di parlare meglio, ma soprattutto che il tuo spirito si apra e si alleggerisca?







Ecco perchè il mio consiglio è leggere libri sì, ma di Filosofia.



Non sono tutti scritti in maniera incomprensibile.



Ce ne sono di bellissimi, scritti forbitamente ma ancora comprensibili.



E se non si capisce qualche termine, lo si impara ! Li leggiamo proprio per QUELLO.



Ma soprattutto si impara il modo e il momento giusto per usarli.



Ecco che la proprietà di linguaggio aumenta. E anche le idee si fanno più chiare.





A proposito di idee chiare, magari non andate a leggere filosofi che erano più poeti maledetti o anime in pena, che intellettuali.



Ce n’è a bizzeffe di GRANDI filosofi che non erano pessimisti, anzi.



Come ben fa notare proprio Nietzsche (che è uno dei filosofi con cui vado più d’accordo, anche perchè aveva capito il problema del mondo moderno:



le qualità maschili vere e proprie sono andate a farsi fottere: forza, coraggio, lealtà, onesta, onore, virilità ecc) nel suo libro “La Gaia Scienza” dice che



la conoscenza, la saggezza, QUELLE VERE, sono accompagnate dalla gioia.



Il sapere troppo, vi rende depressi e confusi, se le varie cose che sapete sono discordanti fra loro.





Inoltre leggere di Filosofia può aiutare benissimo anche nel campo della seduzione.



Non nel senso più banale, cioè quello di tentare di impressionare con le cose che sapete, cosa che non dovete mai fare, perchè non dovete proprio cercare di impressionare.



Ma più che altro per la chiarezza di pensiero che possono trasmettere alcuni pensatori.





Chessò come Ralph Waldo Emerson, o Henry Thoreau.



Entrambi scrittori che innalzano ampiamente lo spirito.



Voglio dire: abituano a pensare in grande e ad ambire a qualcosa di più “alto”, che la classica vita: ufficio, telefilm, facebook, morte.







Poi tra l’altro, per quanto riguarda libri filosofici che sembrano scritti apposta per seducere, anche lì il campo è abbastanza vasto.



Chessò un seducerino dovrebbe aver letto:



Elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam



Il principe di Niccolò Machiavelli



e il mitico Diario di un Seduttore, di Kierkegaard che è pure iscritto al forum… :smiley:



Ma ce ne sono molti altri, anzi ci sono altri libri di filosofia, che vi sono piaciuti e considerate utili ai fini seducerini?

Post molto interessante, il linguaggio non è certo l’aspetto più importante in seduzione tuttavia è triste vedere italiani che non usano l’italiano.



Come hai detto tu la colpa va a sms, uso di social network dove si trovano cose come questa —> cià frè cm stai? tt bn? (MA CHE LINGUA E’?)



Penso inoltre che spesso ci si vergogni ad usare termini un poco più rari… soprattutto per la paura di essere esclusi da un gruppo di persone (la maggior parte ormai) che ti prenderebbero per un idiota o un sociopatico semplicemente perchè hai usato un termine italiano complesso!

Così molti preferiscono adagiarsi ad usare parole di uso comune…per non apparire diversi, magari troppo colti (come se fosse una cosa di cui vergognarsi)



Per quanto riguarda i modi per imparare le parole italiane io avevo attuato un programma (perchè mi serviva per superare un test di cultura generale):



LEGGERE TANTO

di tutto e di più…giornali, libri, io ho provato a leggermi il dizionario della lingua italiana ma dopo un po’ mi sono arreso XD



SCRIVERE TANTO
(cercando di utilizzare parole rare)

magari scrivere dei pensieri e poi usare un comune dizionario di sinonimi e contrari per cercare parole diverse nel riscrivere tutto



PARLARE CON AMICI

aggiungerei cercando di usare parole incomprensibili e se chiede che cacchio voglia dire far piuttosto vedere all’altro la sua ignoranza in materia!



AVERE SEMPRE UN DIZIONARIO A PORTATA DI MANO

può far comodo…magari leggere una parola nuova al giorno…anche e soprattutto quello di sinonimi e contrari



NON MI VIENE IN MENTE ALTRO PER ORA…





PS di cosa parla il Diario di un seduttore di Kierkegaard? Mi manca e lo vorrei leggere!

Hai perfettamente ragione Zio.

Io stesso ricado frequentemente negli stessi di cazzo di modi di dire… grazie per ogni tuo prezioso consiglio :slight_smile:

Spagnò, IO TI AMO.



Questa è una questione che mi sta fortemente a cuore.

Amo esprimermi bene, sia quando parlo sia quando scrivo. Nel secondo caso, sono quasi maniacale: rileggo e correggo almeno 10 volte.



Purtroppo scarseggio un po’ per quanto riguarda il parlare a voce…e considerando che una delle cose che amo più fare sono i classici discorsi politici-filosofici-mistici, questo è un fatto che mi limita molto.

Spesso non riesco a dare forma ai miei pensieri (soprattutto se ho bevuto della birra -guarda a caso questo tipo di discorsi capitano sempre in questi frangenti xD-, che mi impappina e mi secca la bocca…)



Concordo SU TUTTO.



Ultimamente, per migliorare, a parte leggere, cerco di comunicare il più possibile con gente che sa parlare ed esprimersi bene…per fortuna ne ho parecchia, attorno a me.



Quindi impariamo a parlare bene: il saper parlare bene è sinonimo di cultura e, come ho già detto in un altro topic, la cultura è forse la cosa più importante di questi tempi.



Leggiamo, scriviamo e SOPRATTUTTO rileggiamo quello che scriviamo (E questa è una frecciatina anche a voi, cari capoccia :stuck_out_tongue: :*)



Parliamo, facciamo discorsi, ripensiamo a quello che abbiamo appena detto, sforziamoci. Chiediamo ai nostri interlocutori di correggerci, se necessario.





Zio…io ci aggiungerei anche D’Annunzio, non trovi? Il Piacere (che dovrò leggere al più presto), oltre a sposarsi con la filosofia di Seducere, è un classico della letteratura italiana.



Direi comunque di non fermarsi ai soli filosofi…leggiamo anche gli altri classici della letteratura: tanto per cominciare italiana, con Dante, Petrarca, Leopardi, Foscolo, ecc…e poi quella straniera, ancora più vasta.





Andrea, non ti pare che quel ‘programma’ sia esattamente quello che si usa per imparare una lingua nuova?



Ecco, esattamente: DOBBIAMO RE-IMPARARE LA NOSTRA LINGUA.



Un po’ assurdo, non trovate?

I libri alla fine rimangono comunque la cosa più importante: il saper parlare senza i contenuti serve a poco o nulla.

Vero freeman!

Il mio professore di Filosofia Economica, 32 anni, è forse una delle persone che più incarnano quello che vorrei diventare di tutte le persone che abbia conosciuto…



Due libri scritti, progetti e attività di grande rilievo qui nel Salento e non dico l’effetto di ogni ragazza in aula xD



La settimana scorsa, il giorno dell’esame, appena arrivato ha detto che voleva leggerci un brano tratto da un libro che stava leggendo quella mattina per alleggerirci un pò della tensione pre-esame.



Il pezzo era bellissimo e il libro è “in quel preciso momento” di Dino buzzati.



Inutile dire che è mooolto “politically uncorrect” :D, il giorno dell’esame fumava con noi, e ad un tizio in difficoltà a spiegare la differenza tra il bisogno sessuale e il bisogno dell’uomo come uomo di Marx gli ha chiesto il perché si faceva le pippe e secondo lui a cosa appartenevano per Marx l’omosessualità e il feticismo… fà un pò quel che cazzo gli pare xD



Morale della favola: la buona filosofia, quella che ti aiuta a conoscere te stesso e il significato della vita, SERVE!

Il mio professore di Filosofia Economica, 32 anni, è forse una delle persone che più incarnano quello che vorrei diventare di tutte le persone che abbia conosciuto…



Due libri scritti, progetti e attività di grande rilievo e non dico l’effetto di ogni ragazza in aula xD



La settimana scorsa, il giorno dell’esame, appena arrivato ha detto che voleva leggerci un brano tratto da un libro che stava leggendo quella mattina per alleggerirci un pò della tensione pre-esame.



Il pezzo era bellissimo e il libro è “in quel preciso momento” di Dino buzzati.



Inutile dire che è mooolto “politically uncorrect” :D, il giorno dell’esame fumava con noi, e ad un tizio in difficoltà a spiegare la differenza tra il bisogno sessuale e il bisogno dell’uomo come uomo di Marx gli ha chiesto il perché si faceva le pippe e secondo lui a cosa appartenevano per Marx l’omosessualità e il feticismo… fà un pò quel che cazzo gli pare xD



Morale della favola: la buona filosofia, quella che ti aiuta a conoscere te stesso e il significato della vita, SERVE!

Occhio Freeman, per certi versi Dante é un po’ pericoloso!



Vediamo se qualcuno capisce a cosa mi riferisco :wink:

Zio a parte il fatto che condivido tutto quello che dici nel post…sei per caso berlusconiano? :smiley:



P.S.: parla un po’ di Marx. Lo so che non dovremmo parlare di politica e religione, ma il confrontarsi non è nulla di male. Quindi voglio sentire la tua opinione (e quella degli altri) in fatto di politica, economia e religione.

@Odino 13747 wrote:

Occhio Freeman, per certi versi Dante é un po’ pericoloso!



Vediamo se qualcuno capisce a cosa mi riferisco :wink:




Che è stato un gran pippaiolo con quella fighetta di Beatrice che se la tirava come la Madonna? :slight_smile:

@Odino 13747 wrote:

Occhio Freeman, per certi versi Dante é un po’ pericoloso!



Vediamo se qualcuno capisce a cosa mi riferisco :wink:




Se per questo anche Leopardi.

Infatti intendevo leggerli solo per gusto di leggerli e per cultura. :slight_smile:

da grande appassionato di filosofia vi consiglio:



-così parlò zarathustra, nietzsche



-umano, troppo umano, nietzsche



-operette morali, leopardi



-i fiori del male, baudelaire



-il mondo come volontà e rappresentazione, schopenauer



-il potere di adesso, eckhart tolle



poi consiglio fortemente anch’io, come marco, severino kierkegaard!!!



e vorrei segnalare STEPHEN KING, non tanto per i contenuti dei suoi libri, sono romanzi e non saggi filosofici…



ma scrive da uomo libero, e direi che è un buon esempio per questo: è libero di scrivere quello che vuole,



e lo fa con passione travolgente… e questo traspare e viene trasmesso al lettore

@Odino 13747 wrote:

Occhio Freeman, per certi versi Dante é un po’ pericoloso!



Vediamo se qualcuno capisce a cosa mi riferisco :wink:


A Beatrice e la fottutissima PRIMA REGOLA del Seducere Club



XD

Bellissimo post, mi sono segnato tutti i libri, appena sgomberano le strade dalla neve vado e me li compro subito!

Caro Dante…



stai INFRANGENDO LA PRIMA REGOLA del Seducere Club



torna in home page a leggere gli articoli



e leggi i fottuti post FONDAMENTALI! XD

Ahahahahah

Ricordiamoci anche che Dante è l’autore della Divina Commedia che ci insegna che

Prima di giungere in Paradiso dobbiamo superare L’Inferno :smiley:

Confermo appieno le parole dello Spagnolo… io la vivo in prima persona questa situazione.

Ebbene,mi è capitato più volte che il mio interlocutore non capisse quello che dicevo, e non è una bella cosa quando ti chiedono il significato di una parola che supera le 5 lettere.



Io non ho alcuna pretesa di parlare come un dotto ottocentesco, ma cavolo, andiamo in un liceo scientifico, sappi almeno cosa significa “anticonformista”. (Storia vera…)

Io ho un pò il problema opposto, utilizzo termini e giri di parole forse troppo elevati per il contesto in cui mi trovo, ma forse o è solo una mia impressione o saranno le conoscenze linguistiche degli altri…



Rimanendo in tema di oratoria, la mia professoressa di italiano ci ha raccontato di come il non-uso del condizionale o del congiuntivo sia un espediente utilizzato in pubblicità per suggerire in maniera più diretta che cosa fare/comprare. Andando totalmente contro quello che più o meno tutti diciamo, non credete che tale cosa può essere usata nel sedurre per essere più incisivi?

@egesimo 13789 wrote:

Confermo appieno le parole dello Spagnolo… io la vivo in prima persona questa situazione.

Ebbene,mi è capitato più volte che il mio interlocutore non capisse quello che dicevo, e non è una bella cosa quando ti chiedono il significato di una parola che supera le 5 lettere.



Io non ho alcuna pretesa di parlare come un dotto ottocentesco, ma cavolo, andiamo in un liceo scientifico, sappi almeno cosa significa “anticonformista”. (Storia vera…)

Io ho un pò il problema opposto, utilizzo termini e giri di parole forse troppo elevati per il contesto in cui mi trovo, ma forse o è solo una mia impressione o saranno le conoscenze linguistiche degli altri…



Rimanendo in tema di oratoria, la mia professoressa di italiano ci ha raccontato di come il non-uso del condizionale o del congiuntivo sia un espediente utilizzato in pubblicità per suggerire in maniera più diretta che cosa fare/comprare. Andando totalmente contro quello che più o meno tutti diciamo, non credete che tale cosa può essere usata nel sedurre per essere più incisivi?


in via teorica forse il ragionamento regge…



ma personalmente queste cose non fanno per me…



quello che mi permette di entrare nelle mutandine della lei di turno è sempre la stessa cosa: l’autenticità…



me ne accorgo sempre di più, la totale pace interiore che vivo in certi momenti mi dà un potere straordinario…



ragazzi veramente il resto sono puttanate… LA PACE è tutto…

Si, temevo proprio questo XD Non parlo di imbrogliare la malcapitata di turno, semplicemente credo che in alcuni contesti legati ad esempio al sedurre certe tecniche di oratoria possano tornare utili, sempre senza estremizzare.



Sono d’accordo sull’autenticità, infatti molte persone “che sanno parlare” lo fanno del tutto inconsciamente, e non è il saper parlare a sedurre, ma il fatto che NON lo fanno in modo artefatto , insomma gli viene naturale :slight_smile: