Nuovo Inner Game (part II - ACCETTARSI TOTALMENTE)

C’è molto bisogno di fare chiarezza su che vuol dire Miglioramento Personale.



Questo è il secondo passo, di alcune rivelazioni che ho avuto negli ultimi tempi.



Per la maggior parte delle persone, e devo ammetterlo per lungo tempo anche per me, Miglioramento Personale (che poi è il motivo per cui tutti siamo qui) voleva dire migliorare i risultati che si avevano nel mondo reale.



Ad esempio se non eri bravo ad empatizzare con le altre persone, allenarsi e riuscire a farlo, se non eri bravo a difenderti, iscriverti ad un corso di arti marziali, se facevi schifo con le donne, studiare e allenarti e diventare un t®ombeur.



Tutte cose fantastiche, ma che non sono il FINE, bensi’ un simpatico orpello del cammino verso il vero obiettivo…



Il vero Obiettivo del miglioramento personale, non è imparare nuove abilità, quello fa parte del nostro primordiale istinto di sopravvivenza, che ci porta ad implementare nuove capacità per assicurarci le massime probabilità di sopravvivenza nel più ampio raggio di situazioni possibili.



Più abilità hai, più sai cavartela in un maggior numero di situazioni.



Ma dicevo, il VERO obiettivo del Miglioramento Personale.



E’ accettarsi TOTALMENTE ed INCONDIZIONATAMENTE.



Sembrano solo parole… anzi probabilmente le avrete già sentite da qualche parte.



Nessuno però si concentra su questo.

Il miglioramento personale non è acquisire quante più abilità possibile, non è quindi tantomeno imparare a sedurre.



Tutto ciò a cui noi tutti dobbiamo tendere è l’accettazione totale ed incondizionata di noi stessi.



Nella nostra integrità, CON INCLUSI i nostri difetti, specie quelli a cui non possiamo porre rimedio (ad esempio quelli regalatici da madre natura).



Il vero miglioramento personale è dire: CAZZO SONO IO!!! Sono ME STESSO NELLA MIA UNICITA’!!! IO SONO UNICO!! non c’è ne uguale a me là fuori nel bene o nel male.



L’obiezione più gettonata dopo un’affermazione del genere è: Si, Marco, ma se io già mi accetto totalmente per quello che sono, e vedo la mia PERFEZIONE nella mia unicità (difetti e pregi) poi come posso Migliorare, come posso CRESCERE? Sono già perfetto cosi’ no?



Ma che vuol dire per voi appunto Migliorare, Crescere? Vuol dire che se andate da una donna qualsiasi siete in grado di portarvela a letto? Vuol dire che se dai un pugno ad un mattone dopo mesi di allenamento riesci a spaccarlo? Vuol dire che se ti metti di impegno riesci a risolvere a mente complicati calcoli matematici?



Tutte capacità e abilità ESTERNE ed ETERODIRETTE.



Perchè vogliamo acquisire capacità ESTERNE ragazzi??



Perchè sono GLI ALTRI CHE CE LO IMPONGONO (specialmente le donne)…



Pensiamo profondamente dentro di noi: Imparero ad essere simpatico, avrò le donne ai miei piedi…



Oppure andrò in palestra a pomparmi il fisico, cosi avrò più chance con le ragazze



Impararò a fare dei trucchi di magia, cosi potrò impressionare gli altri…



Chiedetevi quante cose ADESSO, STATE FACENDO … PER GLI ALTRI!!!



E non per voi stessi…



Quello NON E’ … vero miglioramento personale. E’ una schiavitù, infinita che vi porterà a tormentarvi per TUTTA la vita, perchè non finiranno mai le cose che non sapete fare PERFETTAMENTE.



Il vero Obiettivo del Miglioramento Personale è…



ACCETTARSI COMPLETAMENTE NELLA PROPRIA INTEGRITA’ (pregi e difetti)



e credetemi non è facile, è un percorso lungo e complesso, non ci si arriva da un giorno all’altro. Lungi da me tra l’altro esserci arrivato…



Torniamo alla domanda, come si può migliorare se ci si accetta completamente…



Ora che abbiam capito che in realtà gran parte delle cose che facciamo per “migliorarci” lo facciamo per piacere agli altri… quindi non è veramente un miglioramento personale, vi spiego come è possibile MIGLIORARE VERAMENTE, DOPO CHE CI SI E’ ACCETTATI TOTALMENTE.



Quando ci si è accettati totalmente, a parte l’essere avvolti da una potente aura di carisma e magnetismo che viene da sè, si sarà spinti da una forza “mistica” a seguire anima e corpo le proprie passioni!! La propria VIA, la propria STRADA.



Perchè quando ti sei accettato nella tua TOTALITA’, pregi e difetti insieme, non te ne frega niente di fallire nei risultati che hai esteriormente, e non ti fermerai finchè non avrai ottenuto ciò che REALMENTE VUOI.



Esempi nella storia di TOTALE ACCETTAZIONE di sè stessi, sono Madre Teresa di Calcutta, Martin L. King, Gandhi… giusto per fare alcuni esempi, gente che è sembrata davvero INDISTRITTUBILE, e lo era.



Ora non è detto che tutti dobbiamo accettarci addirittura a quel livello, anche perchè sarebbe un bel casino il mondo se fosse pieno di personalità come quelle… :smiley: … saremmo in continua guerriglia, se la gente non si conformasse mai, e pensasse TUTTA sempre con la propria testa.



Tornando a dove eravamo rimasti, quando ti accetti totalmente nella tua integrità, il miglioramento dei risultati esterni, tra l’altro, viene da solo…



Se tu ti accetti totalmente, hai un energia ed un carisma senza pari, ti cimenti in quello che vuoi e ci riesci, per il semplice fatto che hai un enorme fiducia in te stessò e ci metti forza e vitalità, e se non ci riesci, ci provi e ci riprovi senza mai perderti di morale, finchè non ce la fai.



Quello a cui noi tutti dobbiamo tendere, non è imparare sempre più abilità nuove per essere fighi agli occhi degli altri, ma è seguire ciecamente la nostra via, la nostra PASSIONE, che tutti noi abbiamo nel cuore.



Quando hai un grande obiettivo e ci credi veramente, e sei CONVINTO che ce la farai per forza, non esistono più RISULTATI ESTERNI NEGATIVI.



Perciò non fatevi mai influenzare negativamente, da ciò che ottente in ambito sociale ad esempio.



La cosa divertente è che poi quando ci si accetta totalmente, si incomincia a prendersi cura di sè stessi, non per gli altri, ma APPUNTO PER SE STESSI.



Mangerai meglio, farai sport, sarai più rilassato, più deciso, come un uomo appunto che ha una missione di vita, e l’orbitaggio delle donne attorno a te sara’ una naturale conseguenza assolutamente fluida e costante.



Tutti i problemi derivano dal non accettarsi totalmente e dal non vedere la propria unicità come BELLEZZA, invece che come cosa da correggere per uniformarsi agli altri.



Woody Allen è brutto, magrissimo, stempiato ma ha un magnetismo tremendo, tale che si capisce che lui si piace e si accetta in tutto e per tutto cosi com’è, e non a caso è noto per aver fatto innamorare tantissime donne…



Se attualmente in ambito sociale non avete i risultati che sperate, ve ne dovete strafottere e dire, io sono cosi, adesso, magari presto cambierò, ma io adesso sono cosi, e VA BENE.



Questo toglierà da sopra la vostra testa innumerevoli tonnellate di granito, che vi schiacciavano, SOLLEVANDOVI quindi dal vostro “compito” di piacere agli altri.

Sarete molto più tranquilli, e quando davvero non ve ne fregherà nulla di essere accettati e di piacere, sarete seriamente migliorati.



A quel punto però, quando non ve ne fregherà più niente, accadrà una cosa simpatica, ecco che tutti saranno ai vostri piedi, piacerete proprio perchè non ve ne frega un cacchio di piacere.



Simpatica eh? la realtà…



Quindi ragazzi Obiettivo ultimo è: Piacersi ed Accettarsi cosi come si è, con i propri pregi e difetti, fisici e non, prima riuscirete a farlo prima sarete LIBERI, ma soprattutto sarete ciò che SIETE veramente, conoscerete la vostra vera identità, e la vostra vera strada…



Dobbiamo lavorare tutti insieme, e dobbiamo aiutarci a vicenda, affinchè questo succeda alla maggior parte dei membri di questa community…



AMEN :smiley:





Part III http://www.seducere.com/2009/10/nuovo-inner-game-part-iii-%e2%80%93-sii-te-stesso/

Wow, qua si sfiora la filosofia orientale, è un concetto molto profondo.

Però bisogna stare attenti a non illudersi di piacersi. Quell’ego che è pompato a livelli stellari ma che viene smontato appena qualcosa non va secondo i piani. Ho un conoscente che fa così: la persona più sicura di sè che io conosca, ma appena qualcuno tiene testa alle sue discussioni o non si dimostra impressionato daai suoi modi parte e sragiona.

Ci vuole forse anche un po’ di umiltà, o di sincerità, direi. Umiltà nel capire che sì, ci piacciamo molto, ma non per questo dobbiamo aspettarci che gli altri ci trattino come il loro Personal Jesus. E sincerità nell’ammettere che c’è ancora da lavorare, nonostante tutto vada bene. Ci sono quelli che sono insicuri e danno ad un piccolo difetto un importanza grandissima, e ci sono quelli troppo sicuri che non danno importanza a ciò che c’è di sbagliato in loro.



In sostanza direi che è giusto come al solito quello che sostieni: fare le cose per sè stessi e non calcolare i giudizi altrui, ma è da evitare assolutamente di autoporsi ad un livello superiore rispetto agli altri, perchè gli unici che rimarrebbero al nostro fianco sarebbero le persone deboli che hanno bisogno di una personalità forte (mi viene in mente il bulletto del liceo americano con tutti gli scagnozzi servitori al fianco). Poi tu che sei uno psicologo mi dirai che chi si comportà così è perchè in realtà non è realmente sicuro di sè ed ha bisogno di surclassare gli altri per dimostrare a sè stesso che è superiore rispetto a loro. Però, appunto, si rischia di comportarsi in quel modo senza accorgersene, pensando di essere già completi così.



Per quanto riguarda me, già molte delle mi passioni le faccio per il piacere di farle. Ad esempio, quando sono seduto sullo sgabello ad agitare le bacchette sulle pelli. E’ quello il momento che vale per me di più in assoluto. Quell’ora di flusso di creatività che ti fa espellere sudore e arte mischiati assieme. Ovviamente mi farebbe piacere se un giorno potessi vivere di ciò che amo fare, e questo non potrebbe prescindere dal giudizio del pubblico, ma come se si diceva, se si fa una cosa con convinzione e senza secondi fini il fatto che ci sia qualcun altro che l’apprezzi sarà solo una conseguenza.

Concordo pienamente con quello che e stato espresso e aggiungo qualcosa di mio.

Mi sono già accorto di recente di aver cominciato alcune attività all’ inizio per il motivo di piacere più agli altri tipo la palestra .

Con tempo forse inconsciamente (e leggendo alcuni post del blog) mi sono accorto che da fare qualcosa per piacere agli altri , mi sono messo nella condizione mentale di fare qualcosa per me ,ad esempio il fatto che non mi piacesse il mio vecchio fisico era perché:

All’inizio se miglioro il mio fisico piacerò di più agli altri e alle donne.

Ora dopo vari passaggi degli ultimi mesi e diventato lo faccio per me stesso perché prima di farlo mi sentivo impacciato e chiuso , spiego meglio ora che sono arrivato a questa conclusione il fare palestra mi pesa praticamente nulla anzi lo faccio volentieri e mi diverto sono più aperto e meno impacciato (faccio anche le classiche figure di merda ma me ne fotto anzi ci scherzo sopra).

L’aver imparto a fare degli origami e stata un scelta dettata all’ inizio da provare qualcosa di nuovo poi quando l’ho fatto e ci sono riuscito e stata una soddisfazione mondiale ero un vulcano di energie ed ero veramente felice e non perché renderò questa abilità fruibile ma perché ce l ho fatta punto e basta ed e stato solo per me .

Il succo del discorso e che sto imparando che se faccio qualcosa lo devo far per me e solo per me non perché qualcuno se lo aspetta o per rendermi figo agli occhi degli altri penso che questo sia un primo passo nell’accettare se stessi per quello che si è (io di base sono curioso so quello che sento e non capisco per esempio).

Concludendo da quando sto facendo questo lavoro su me stesso vivo decisamente meglio e più rilassato (ho la pancetta amen invece di fare gli addominali farò i Lardominali :wink: ) in più per concludere aggiungo che più sveglio la mia mente e più voglio svegliarla e più lo faccio e più m i sento bene con me stesso

Ciao alla prossima

Ho imparato ad avere molta più paura dei miei giudizi che dei giudizi degli altri…è un inizio??

Uno dei migliori post mai letti. Standing ovation e Best off… approposito bisognerebbe crearla la sezione.

Caro Spagnolo,



il tuo post mi ha fatto molto riflettere, sono sostanzialmente d’ accordo, ma aggiungerei una postilla : se si hanno dei difetti oggettivi ed eliminabili, ci si deve dare da fare per migliorarli, senza “sè” e senza “ma” .



Se si è grassi, flaccidi ad esempio, darsi da fare si può e si deve !

Non si diventa belli e magri solo per l’ energia positiva che deriva dalla totale accettazione di sè ! Molta gente in quel modo si accetta, ma rimane in quello stato.:wink:



Il tuo post ha senza dubbio un pregio, ma va saputo leggere, altrimenti potrebbe innescare, invece che un atteggiamento positivo e propositivo, un pericoloso rilassamento.



In ogni caso, dire se il processo è “migliorare per accettarsi ed essere accettato”, come molti credono, oppure “accettarsi totalmente per migliorare di conseguenza”, a mio avviso non ha poi molta rilevanza : è un pò come chiedersi se venga prima l’ uovo o la gallina .



L’ importante è partire e generare un circolo virtuoso, dopodichè quale sia l’ assunto che ha generato la partenza , poco cambia .



Ciao

@ Shark



Chi ha “problemi di seduzione” in genere è persona che tende a limitarsi nei comportamenti sociali, che non riesce ad accettarsi davvero del tutto. Questo porta a sentire sulle proprie spalle una sorta di compito di piacere agli altri (per usare le parole dello Spagnolo).



Quindi riguardo la seduzione il problema principale è l’accettazione di sè. Anzi, queste persone in genere si fanno così tanti problemi sui propri difetti, che ne esasperano l’importanza!! Quindi son ben lontane dall’essere persone che se ne fregano degli altri e che non cercano di migliorare. Cercano tanto di migliorare, ma in modo sbagliato.



E’ per questo che nel post l’attenzione è più focalizzata sul “fregatevene” che sul “miglioratevi”.



Oltretutto annotazioni (comunque corrette) come la tua ne han fatte anche lo Spagnolo e Aptero nelle prime lezioni dell’inner game.



E’ quindi compresibile e anzi anche condivisibile che tali annotazioni vengano reputate superflue. Questo perchè chi legge questo post dovrebbe come minimo aver letto anche tutto l’inner game, in cui ciò che dici viene spesso ribadito.



Già il fatto che l’articolo si intitola NUOVO inner game, parte DUE rende l’idea che vada letto dopo gli altri, e contestualizzato.

Oh … Giacomo, vuoi sposarmi? XD

@Giacomo 3805 wrote:

@ Shark



Chi ha “problemi di seduzione” in genere è persona che tende a limitarsi nei comportamenti sociali, che non riesce ad accettarsi davvero del tutto. Questo porta a sentire sulle proprie spalle una sorta di compito di piacere agli altri (per usare le parole dello Spagnolo).



Quindi riguardo la seduzione il problema principale è l’accettazione di sè. Anzi, queste persone in genere si fanno così tanti problemi sui propri difetti, che ne esasperano l’importanza!! Quindi son ben lontane dall’essere persone che se ne fregano degli altri e che non cercano di migliorare. Cercano tanto di migliorare, ma in modo sbagliato.



E’ per questo che nel post l’attenzione è più focalizzata sul “fregatevene” che sul “miglioratevi”.



Oltretutto annotazioni (comunque corrette) come la tua ne han fatte anche lo Spagnolo e Aptero nelle prime lezioni dell’inner game.



E’ quindi compresibile e anzi anche condivisibile che tali annotazioni vengano reputate superflue. Questo perchè chi legge questo post dovrebbe come minimo aver letto anche tutto l’inner game, in cui ciò che dici viene spesso ribadito.



Già il fatto che l’articolo si intitola NUOVO inner game, parte DUE rende l’idea che vada letto dopo gli altri, e contestualizzato.




Quello che mi premeva evidenziare era non già dei concetti espressi negli articoli del blog dedicati all’ inner game, ma il fatto che quelli che hai definito “fregatevene” e “miglioratevi” sono in realtà due facce della stessa medaglia .



Ciao

E se la strada per accettarsi passasse nel non accettarsi?

Ovvero se nel mio carattere e insito un “gene” che mi spinge a tentare di migliorare me stesso , e lo faccio, non e un altro modo di accettarmi? (miglioro perché e nel mio carattere)

Tutto sommato penso di si può essere una banalità lo so ma credo se non fosse così dovrei accettare che socialmente sono una frana e viverlo serenamente però sono qui che cerco di migliorare questo lato di me che non apprezzo tramite il confronto con voi.

Infondo un tassello alla volta più parliamo più ci arricchiamo interiormente o cmq mettiamo in discussione i nostri limiti.

ciao a tutti

@Aigor76 3815 wrote:

E se la strada per accettarsi passasse nel non accettarsi?

Ovvero se nel mio carattere e insito un “gene” che mi spinge a tentare di migliorare me stesso , e lo faccio, non e un altro modo di accettarmi? (miglioro perché e nel mio carattere)

Tutto sommato penso di si può essere una banalità lo so ma credo se non fosse così dovrei accettare che socialmente sono una frana e viverlo serenamente però sono qui che cerco di migliorare questo lato di me che non apprezzo tramite il confronto con voi.

Infondo un tassello alla volta più parliamo più ci arricchiamo interiormente o cmq mettiamo in discussione i nostri limiti.

ciao a tutti




In modo leggermente diverso, ma alla fine hai detto la stessa cosa che ho osservato io sopra : siamo sempre lì, è come stare a discutere se viene prima l’ uovo o la gallina. Se aumenta l’ accettazione di sè, è perchè si è intrapreso un circolo virtuoso di miglioramento personale, non perchè si abbia dentro chissà quale energia superiore pescata da meditazioni filosofiche di stampo orientale.:wink:



Ciao

Ahah Aigor il fatto è che, sei socialmente una frana proprio perchè non ti accetti per come sei…



E non ti piace la tua stessa pelle, non sei comodo nei tuoi panni…



Sei socialmente una frana perchè dai importanza al fatto di essere socialmente una frana…



Finchè non ti rilassi e capisci che vai benissimo cosi, e non devi nascondere assolutamente niente di te, continuerai a pensar alla cosa migliore da dire, e ciò che dirai sarà sempre inopportuno… :slight_smile:



Notte…

Zio sei un briccone…

Spagnolo, una domanda : secondo te si può non accettarsi totalmente, ma al contempo essere sostanzialmente liberi ed indipendenti dal giudizio altrui e dalla pressione sociale ?



In altre parole : se si cerca di migliorarsi, partendo dal non accettarsi totalmente, secondo te esiste la possibilità che lo si faccia esclusivamente per sè , o a livello inconscio c’è sempre qualche motivazione esterna che ce lo fa fare ?

Bella Shark, è la domanda che mi faccio da giorni. Siamo telepatici :smiley:

bella domanda ci stavo pensando anche io

Io la risposta la so (il mio punto di vista), ma voglio sentire quella del fondatore del nuovo gioco interno…:wink:

@Shark72 3859 wrote:

Spagnolo, una domanda : secondo te si può non accettarsi totalmente, ma al contempo essere sostanzialmente liberi ed indipendenti dal giudizio altrui e dalla pressione sociale ?



In altre parole : se si cerca di migliorarsi, partendo dal non accettarsi totalmente, secondo te esiste la possibilità che lo si faccia esclusivamente per sè , o a livello inconscio c’è sempre qualche motivazione esterna che ce lo fa fare ?




Dunque, partiamo da un presupposto: chi non si accetta per motivi estetici, fisici, non si accetta perchè fa sempre e comunque un confronto tra sè e gli altri. Quindi nel caso di non-accettazione fisica c’è sempre non-libertà dal giudizio altrui.



Quindi prendiamo in considerazione solo non-accettazione legata a tratti interiori, della personalità.



Una persona può dunque non accettarsi per motivi più profondi, caratteriali e di personalità. In questo caso vi sono persone (la stragrande maggioranza dei casi) che non si accettano completamente a causa della pressione sociale e del giudizio altrui. Parliamo, ripeto, della stragrande maggioranza dei casi.



E’ possibile dunque non-accettare qualcosa di sè al di là delle pressioni sociali? Sì, se si ha grande spirito di auto analisi.

Chi non si accetta ma non è influenzato e pressato dal giudizio degli altri è una persona che indubbiamente si analizza molto, analizza il proprio comportamento e nota, con realismo e un pizzico di cinismo, ciò che secondo lui non va della propria persona. Semplicemente vuole migliorare per sè. Chi fa parte di questo gruppo (piuttosto esiguo a mio parere) di persone è spinto da una voglia di auto migliorarsi indipendentemente dagli altri. Quindi più che “non-accettazione”, la vedrei come “tendenza all’evoluzione”, o “tendenza al miglioramento”, nel senso più positivo.



Ad esempio, poniamo il caso che con gli amici sono sempre tranquillo e pacifico, mentre tendenzialmente mi incazzo spesso con una persona cara (ad esempio la mamma), senza motivi validi. Quella persona continuerà a volermi bene nonostante i miei comportamenti. Quindi in questo caso non ho pressioni sociali o giudizi altrui da sostenere. Nel momento in cui io maturo la convinzione che questo tratto del mio carattere è da smussare, io possiamo dire che non accetto questo mio modo di fare, e mi accorgo che va cambiato. Quindi c’è non accettazione di un tratto caratteriale di sè, non dovuta a pressioni sociali. Ma nel momento in cui io lavoro su miei difetti solo perchè io voglio migliorare, e non perchè qualcun altro me lo impone, proprio allora migliorerò per davvero.



Quindi a mio parere non esiste non-accettazione di sè che possa essere indipendente dal giudizio altrui e dai paragoni con gli altri.

La non-accettazione di sè, quando slegata dalla pressione sociale prende la forma positiva dell’automiglioramento personale e riguarda solo alcuni tratti del proprio carattere.



E’ quindi il tipo di cammino più sano e migliore che le persone possano fare.



Son curioso di sentire altri pareri comunque, la domanda non era facile.

Giacomo questa risposta va nel Best OF!! :smiley:

Sono onorato capo clapunt